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Notiziario Marketpress di Giovedì 16 Maggio 2013
 
   
  AIUTI DI STATO (ITALIA): LA COMMISSIONE EUROPEA APPROVA L’INVESTIMENTO PUBBLICO NEL CAPITALE DELLA NEWCO. CONTROLLATA DAL GRUPPO FERRARINI

 
   
  Bruxelles - La Commissione europea ha approvato ieri un investimento di 12,5 milioni di euro da parte dell’investitore pubblico Istituto Sviluppo Agroalimentare (Isa) nel capitale sociale dell’impresa Newco, controllata dal gruppo Ferrarini. La Commissione ha concluso che l’investimento proposto dal governo italiano non costituisce un aiuto di Stato poiché sarebbe stato accettabile per un investitore privato operante in normali condizioni di mercato. Contesto L’investimento previsto (12,5 milioni di euro da parte di Isa, su un investimento totale di 25 milioni di euro) sarà effettuato dall’Istituto Sviluppo agroalimentare, un ente pubblico il cui socio unico è il Ministero italiano delle politiche agricole, alimentari e forestali. L’investimento intende finanziare la costituzione di una nuova impresa del gruppo Ferrarini (Newco) che contribuirà a trasferire l’attuale impianto industriale verso un sito più adeguato. Ciò consentirà al gruppo, uno dei principali produttori europei di alimenti, di soddisfare le esigenze dei mercati esteri e di espandersi ulteriormente. Le autorità italiane avevano consultato la Commissione per operare con certezza del diritto per quanto riguarda l’eventuale sussistenza di aiuti di Stato nell’intervento finanziario proposto. Non si ritiene che gli investimenti realizzati da investitori pubblici costituiscano aiuto di Stato quando viene apportato nuovo capitale ad un’impresa in circostanze che sarebbero accettabili per un investitore privato operante in normali condizioni di mercato (“principio dell’investitore operante in economia di mercato”). La Commissione ha analizzato il piano aziendale presentato per verificare se la valutazione su cui si basa l’investimento di capitale rifletteva anche la valutazione del valore di mercato. La Commissione ha concluso che l’investimento previsto non conferirà al gruppo Ferrarini capitali a condizioni migliori di quelle che sarebbe riuscito ad ottenere sul mercato. L’investimento non conferisce pertanto un vantaggio economico al gruppo Ferrarini e la misura non costituisce aiuto di Stato.  
   
 

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