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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Maggio 2013
 
   
  CASSA DEL TRENTINO: PRESENTATO IL BILANCIO 2012 GENERATO UN UTILE NETTO PARI A 6 MILIONI DI EURO

 
   
   Trento, 20 maggio 2013 - L’assemblea dei soci di Cassa del Trentino S.p.a. Ha approvato lo scorso 23 aprile il bilancio del 2012. Nel corso dell’esercizio la Società ha proseguito nell’attività di erogazione dei contributi per conto della Provincia ed è stata in grado di generare un utile netto pari a 6 milioni di euro, frutto della capacità di porsi come interlocutore di primo piano dei mercati finanziari anche extra provinciali ed extra nazionali. Tale ruolo ha permesso di poter effettuare sia una raccolta di risorse finanziarie a costi contenuti sia di poter impiegare i temporanei surplus di liquidità in maniera remunerativa, a supporto del credito e dell’economia locale. A conferma della capacità della società di creare valore aggiunto nell’ambito della propria mission di gestione e valorizzazione delle masse finanziarie il 2012 si chiude con un margine di interesse di oltre 14 milioni di euro. Alla conferenza stampa, stamani, sono intervenuti il presidente di Cassa del Trentino Gianfranco cerea, il direttore Lorenzo Bertoli e il presidente della Provincia autonoma di Trento Albero Pacher. "Cassa del Trentino - ha detto Pacher - è un esempio molto riuscito di come dovrebbe essere una società in house. Una società che produce reddito, che genera entrate fiscali, e che nel suo caso soprattutto garantisce il buon funzionamento degli enti locali sotto il profilo delle spese per investimento e anche delle spese correnti. Con evidente ricadute positive per tutto il sistema-Trentino, che puà continuare a realizzare opere pubbliche importanti e dare garanzie precise per quanto riguarda i tempi di pagamento dell´amministrazione.Sotto questo profilo, la Provincia ha effettuato nell´ultimo ani il 91% dei propri pagamenti entro 10 giorni, ben sotto i 30 giorni della stessa media provinciale che avevamo fissato a suo tempo per legge e molto al di sotto del valore medio nazionale. Questo fa sì fra le altre cose che, specie in un momento come questo, il territorio risulti attrattivo nei confronti dei soggetti esterni". Vediamo i dati. Cassa del Trentino ha contribuito con il suo operato alla difficile operazione di contrasto della crisi messa in atto dalla Provincia autonoma di Trento. L’attività di erogazione dei contributi ha registrato nel solo 2012 erogazioni complessive per 726,4 milioni di euro, ripartiti in 359,2 milioni per investimenti (conto capitale 144,9 milioni e 214,4 milioni in conto annualità) e 367,2 milioni di parte corrente. Dall’inizio dell’operatività della Società (primavera del 2007) fino al 31 dicembre 2012, sono stati erogati contributi agli enti pubblici per complessivi 2.949 milioni di euro, di cui 1.895 milioni per investimenti (788 milioni in conto capitale e 1.107 milioni in conto annualità) e 1.054 milioni di parte corrente, che Cassa del Trentino è stata chiamata a gestire dal 2010 per ottimizzare i flussi in base agli effettivi fabbisogni finanziari degli enti. Dall’autunno 2011 le erogazioni riferite ai canoni aggiuntivi delle derivazioni idroelettriche sono state complessivamente di 36 milioni di euro. All’attività di erogazione dei contributi la Società ha affiancato una serie di operazioni finanziarie che hanno permesso, in una logica comunque volta alla salvaguardia degli equilibri economici e finanziari di Cassa del Trentino, di dare un sostegno concreto all’economia locale, con la collaborazione anche degli istituti di credito operanti sul territorio. L’intervento di Cassa del Trentino è avvenuto attraverso modalità diversificate: • la garanzia della tempestività dei pagamenti; • la riproposizione dell’intervento già attuato nella prima fase della manovra anticrisi (2008) per il sostegno alla liquidità ed ai fabbisogni di cassa a breve termine delle banche locali, per incrementare le risorse da finalizzare al credito delle imprese operanti nel territorio provinciale (circa 100 milioni); • l’impiego della liquidità vincolata al rimborso dei bond bullet nell’acquisto di titoli quotati emessi dalle banche che operano sul territorio provinciale, con impegno delle medesime ad iniettare ulteriori risorse proprie di pari importo, innescando un “effetto leva” sul sistema economico provinciale di oltre 150 milioni di Euro; Ø con ritorni finanziari da tali operazioni stimati, per il periodo 2012-2017, in circa 11 milioni di Euro aggiuntivi rispetto alle forme tecniche di investimento precedenti. • il coinvolgimento del sistema del credito cooperativo trentino avvenuto tramite: Ø la concessione di un finanziamento di 80 milioni di Euro al tasso pari al tasso rifinanziamento Bce maggiorato dello 0,75% ottenuto grazie all’offerta in garanzia dei titoli acquistati in precedenza ed alla garanzia fideiussoria Pat; Ø la concessione di un finanziamento di 75 milioni di Euro al tasso pari al tasso rifinanziamento Bce maggiorato dell’1,95% con garanzia fideiussoria della Provincia ; • l’estinzione di depositi vincolati presso banche estere, pari ad oltre 43 milioni di Euro, finalizzata al reimpiego presso le banche locali. L’operazione ha permesso di mantenere il profilo dei piani di accumulo originari, incrementandone inoltre il profilo di rendimento con un maggior vantaggio assoluto stimato in circa 11,4 milioni di Euro. Con tali operazioni, Cassa del Trentino ha dimostrato di essere lo strumento più efficace per promuovere la cooperazione con il sistema finanziario locale, non operando sul mercato in una logica concorrenziale rispetto agli altri intermediari finanziari, con i quali invece sono stati attivati spazi di collaborazione per la crescita del sistema economico trentino. Da segnalare poi l’apertura in corso d’anno del conveniente canale dei finanziamenti della Banca Europea per gli Investimenti (Bei) il cui primo prestito a dieci anni ha beneficiato di un tasso fisso inferiore al 2%. Nel 2012 è inoltre proseguito il coordinamento delle attività di investimento strategico della Provincia, svolto da Cassa del Trentino, che ha riguardato nel 2012 gli importanti progetti quali il Nuovo Polo Ospedaliero del Trentino, la verifica di fattibilità economico-finanziaria dell’impianto di trattamento dei rifiuti, il progetto “Nuova sede Pat in Via Romagnosi”, la riqualificazione degli edifici pubblici mediante coinvolgimento di capitali privati. Nel corso dell’esercizio è stato rafforzato il ruolo di Advisor del sistema pubblico provinciale riconosciuto in capo a Cassa del Trentino. In particolare, è stato previsto un coinvolgimento della Società nell’ambito dell’attività di monitoraggio del livello d’indebitamento del settore pubblico provinciale e nell’ambito della procedura finalizzata al rilascio, da parte della Provincia, delle autorizzazioni alle operazioni di indebitamento attuabili dagli enti strumentali provinciali. Cassa ha poi fornito il proprio supporto nell’ambito delle strategie finanziarie della Provincia e delle società partecipate dalla stessa, con particolare riferimento alla valutazione di efficacia delle soluzioni finanziarie ed all’individuazione di adeguati modelli di finanziamento degli investimenti. I principali interventi hanno riguardato: Fondo social housing, “Progetto Risparmio Casa”, Fondo Strategico del Trentino, coordinamento del Tavolo Tecnico del Credito. Va rilevato che i risultati conseguiti dalla Società sono stati ottenuti con una struttura molto snella, solo 13 dipendenti (di cui 4 a comando dalla Provincia), i cui livelli retributivi sono in linea con quelli dei dipendenti provinciali. L’assemblea ha infine deliberato di distribuire ai soci (Provincia e Tecnofin Trentina S.p.a.), posto che la riserva legale ha già raggiunto il quinto del capitale sociale, un dividendo di 0,45 euro per azione (pari a 3.420.000 euro) e di accantonare prudenzialmente a riserva straordinaria la quota rimanente dell’utile (pari a 2.589.320 euro). Si conferma così il ruolo strategico svolto dalla Società non solo a sostegno del sistema economico locale, ma anche a supporto della Provincia ai fini del rispetto dei vincoli posti dal patto di stabilità interno. Scheda. I dati del bilancio 2012. Il margine d’interesse è passato da 8,8 a 14,3 milioni di euro, con un aumento di 5,5 milioni (+62,17%). Tale risultato è riconducibile all’aumento degli interessi attivi e proventi assimilati per 13,4 milioni di euro (+30,83%), cui ha contribuito anche la maggiore redditività derivante da una gestione dinamica della liquidità (+4,4 milioni), che ha più che compensato l’aumento degli interessi passivi per 7,9 milioni di euro (+22,86%), dovuto principalmente ai prestiti obbligazionari emessi (+4,8 milioni) e alle aperture di credito bancarie (+2,8 milioni). La crescita del margine di interesse ha compensato quasi totalmente l’azzeramento del risultato netto dell’attività di negoziazione (- 6,7 milioni di euro) a seguito dello smobilizzo di tutti i derivati di trading che la Società aveva in essere fino al 2011. Il margine di intermediazione pertanto risulta formalmente in diminuzione rispetto all’anno precedente di 1,3 milioni di euro, pari a circa l’8%. Peraltro, senza il risultato netto dell’attività di negoziazione il margine di intermediazione del 2011 sarebbe stato di circa 8,8 milioni di euro e quindi nettamente inferiore ai 14,2 milioni del 2012. I risultati conseguiti dalla Società sono stati ottenuti con una struttura molto snella, solo 13 dipendenti (di cui 4 a comando dalla Provincia), i cui livelli retributivi sono in linea con quelli dei dipendenti provinciali. Le spese amministrative sono state di poco superiori ai 2 milioni di euro, in diminuzione del 3,12% rispetto al 2011. L’utile lordo è pari a 12,4 milioni di euro. Il rapporto costi netti struttura/utile lordo è stato nel 2012 del 14,45%. Tenuto conto delle imposte di esercizio pari a 6,4 ml di Euro (+8,02% rispetto al 2011, per effetto dell’aumento degli interessi passivi indeducibili), l’utile netto risulta pertanto pari ad Euro 6.009.320. Relativamente ai dati dello stato patrimoniale, che pareggia su di un dato del capitale complessivamente investito nella Società pari a 1.643 milioni di euro, si segnala un attivo patrimoniale rappresentato per il 98,7% da crediti, di cui l’81% sono crediti verso la clientela (1.320,69 milioni di euro), e il 19% da crediti verso gli enti creditizi (301,47 milioni di euro). Fra i crediti verso la clientela, sono inclusi crediti nei confronti della Provincia per un importo pari a 1.259,56 milioni di euro, di cui 1.222,22 milioni per contributi. Le passività patrimoniali sono rappresentate per circa il 60% (962 milioni di euro) da prestiti obbligazionari parte dei quali, 341 milioni di euro, sottoscritti da Cassa Depositi e Prestiti. Circa il 39% (626 milioni di euro) delle passività è, invece, rappresentato da debiti verso la clientela, cioè da contributi assegnati dalla Provincia, ma non ancora erogati ai beneficiari, e da debiti verso banche, costituiti dalle nuove aperture di credito semplice, per 155 milioni di euro, e dalla prima quota, per 50 milioni di euro, del contratto stipulato con la Bei. Il Patrimonio Netto si attesta al valore di 42,4 milioni di euro, ivi compreso l’utile di esercizio pari a circa 6,0 milioni di euro. Le altre poste concernono il capitale sociale per 7,6 milioni di euro e le riserve per 28,8 milioni di euro.  
   
 

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