Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Maggio 2013
 
   
  SIRIA: LA CONVIVENZA E´ POSSIBILE SE LA DIPLOMAZIA AGISCE

 
   
  Trento, 20 maggio 2013 - Si vada oltre gli interessi politici, economici e strategici, si metta da parte la faziosità politica e l´ideologia e si intraprenda la strada di una seria diplomazia per tutelare e garantire convivenza al popolo siriano. E´ l´invito lanciato il 15 maggio durante l´incontro pubblico "Siria e dintorni, riflessi regionali e internazionali", organizzato dall´assessorato alla Solidarietà Internazionale e alla convivenza della Provincia autonoma di Trento in Sala Rosa del Palazzo della Regione, a Trento. Alla serata hanno portato la propria testimonianza l´ingegner Mario Belluomo, rapito in Siria lo scorso dicembre e liberato dopo due mesi di prigionia, Aboulkheir Breigheche, siriano in Trentino e membro del direttivo nazionale “Associazione Insieme per la Siria Libera” moderati da Salvatore Aliberti, consigliere del Comune di Trento. "La Siria non è sola. Il popolo siriano non è solo. Continueremo a camminare al suo fianco e a dare voce alla crisi che sta vivendo. Auguro davvero di cuore che la Siria possa ritrovare la pace, ed essere quello straordinario crogiolo di popoli, vissuti ed esperienze che ancora mi fa battere e il cuore”. Con queste parole l´assessore alla Solidarietà e alla Convivenza Lia Giovanazzi Beltrami ha inviato il suo saluto ai partecipanti, ai tanti siriani residenti in Trentino e idealmente all´intero popolo siriano il saluto e la vicinanza del Trentino. "Non possiamo – ha proseguito - dimenticare quanto sta avvenendo in Siria e le persone che giorno dopo giorno continuano a morire. È necessario che anche le nostre istituzioni: la provincia, la regione, i comuni si facciano protagonisti di questa testimonianza. Non possiamo e non dobbiamo dimenticare, anche se i media locali e nazionali non danno più spazio alla Siria, perché la morte e la sofferenza di quell’angolo di mondo non fanno più notizia. Invece le bombe continuano a cadere e le persone a morire. È nostro dovere invece alzare la voce, fare tutto ciò che possiamo per informare la comunità su quanto sta accadendo in Siria”. I "riflessi regionali e internazionali" del titolo del dibattito pubblico riguardo alla questione Siriana, quanto mai attuale e calda, sono molteplici e tangibili. Forte e concreto è infatti da diversi anni l´impegno della Provincia autonoma di Trento anche in questo territorio, fortemente colpito dalla guerra civile e dalle continue guerriglie tra diverse fazioni. Basti pensare ai recenti progetti avviati dall´amministrazione per contribuire a fronteggiare le emergenze emerse in Siria dopo lo scoppio della guerra civile e assicurare quantomeno a migliaia di sfollati nei campi profughi pasti caldi, abiti, gasolio, stufe a gas o elettriche. Piccole ma significative e importanti azioni in una Siria devastata dalla guerra civile, dove, oltre alle stragi e alle violenze che si consumano quotidianamente, 3 milioni di persone hanno dovuto lasciare le loro case (il 75% delle quali donne o bambini) e oltre 100 mila, si stima, sono rimaste vittime. "Le condizioni sono davvero difficili e la popolazione è ormai esasperata e lacerata da un conflitto che si protrae da oltre due anni - ha spiegato l´ingegner Mario Belluomo, raccontando la sua esperienza siriana e qualche aneddoto sul periodo della sua reclusione -. Serve un concreto e fattivo impegno delle diplomazie internazionali perché non è possibile lasciare che la situazione continui a essere quella che per anni sta martoriando una popolazione viva e dinamica". A dispetto di quanto si possa pensare da quanto apprendiamo dai mass media, infatti, cristiani e sostenitori dell´Islam vivono in piena armonia. Una convivenza quindi pare possibile. "Di fatto la convivenza e il dialogo tra i popoli esiste già - ha continuato Belluomo - e se la situazione non fosse esasperata da dettami e logiche di potere la situazione sarebbe senz´altro molto diversa per tutti. Un lavoro diplomatico serio, che guardi all´interesse della popolazione e alla stabilità politico e sociale è il passo fondamentale per riportare la quiete". Anche Aboulkheir Breigheche, siriano e membro del direttivo nazionale dell´ ”Associazione Insieme per la Siria Libera”, ha convenuto che solo una buona azione politica e diplomatica internazionale può gettare le basi per porre fine ai conflitti che stanno martoriando il popolo siriano. "L´intervento politico e del diritto internazionale, laddove c´è la continua violazione dei diritti dell´uomo è necessario - ha affermato - specie in uno stato che racchiude in sé interessi politici, economici e strategici e pertanto oggetto di contese e lotte di potere. Molto, anche dal Trentino, è stato fatto ma molto ancora resta da fare. Pensiamo anche a piccoli ma significativi passi e interventi, rappresentate delle piccole forme di microcredito, il sostegno alle giovani donne e madri, la costruzione di forni, fonti di primo essenziale sostentamento e approvvigionamento per una popolazione altrimenti priva di ogni minima possibilità di vitto". Dall´incontro è emerso anche come e quanto le nuove generazioni e le nuove tecnologie - internet e la potenza dei social network su tutti - abbiano e stiano giocando ancora un ruolo cruciale e decisivo sia per far filtrare informazioni altrimenti "censurate" o non trasmesse dai tradizionali sistemi di informazione sia per mobilitare e organizzare forme di dissenso e di protesta.  
   
 

<<BACK