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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Maggio 2013
 
   
  GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’OMOFOBIA E LA TRANSFOBIA INTERVENTO DI JOSEFA IDEM MINISTRA DELLE PARI OPPORTUNITÀ, SPORT E POLITICHE GIOVANILI

 
   
  Roma, 20 maggio 2013 – Si seguito l’intervento del 17 maggio 2012 presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini” di Josefa Idem Ministra delle Pari opportunità, Sport e Politiche giovanili:” La Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia è una importante occasione per mettere al centro del discorso pubblico il tema della violenza e della discriminazione nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (Lgbt) e dare visibilità a questo problema. È un’importante occasione per stimolare la piena coscienza dell’uguaglianza dei diritti e delle pari opportunità per tutti. Purtroppo ancora oggi, troppo spesso, in molti Paesi lepersone Lgbt sono vittime di gravi violenze e discriminazioni a sfondo omofobico e transfobico, dovute principalmente all’ignoranza e al pregiudizioculturale. Proprio ieri ho partecipato a L’aja all’International Day Against Homophobia, un’importante Conferenzaeuropea organizzata dal Governo Olandese, a cui erano presenti le delegazioni di molti Stati, tra cui quella italiana, le principali istituzioni europee e internazionali e le Ong. In questa occasione ho firmato, assieme a molti miei colleghi Ministri europei, un documento condiviso perun impegno congiunto e un’azione coordinata a livello europeo in materia di orientamento sessuale e identità di genere. Ciò al fine di innalzare il livello della tutela dei diritti umani e la parità di trattamento per le persone Lgbt nell’Unione europea mediante un approccio politico globale, per l’affermazione dei diritti umani e del principio di parità. Anche in questo ambito, quindi, l’Unione europea è chiamata ad assumere un ruolo guida, integrando e supportando - come è stato detto a L’aja - le politiche nazionali, favorendo lo scambio di best practices,laddove necessario. Quando parliamo di tutela dei diritti delle persone Lgbt parliamo di affermazione di diritti umani e di garanzia delle libertà fondamentali, che non ammettono deroghe o eccezioni e ciò richiede un impegno deciso sul piano internazionale, europeo e nazionale. L’affermazione dei diritti, la promozione del principio delle pari opportunità per tutti e di non discriminazione sono temi centrali del mio impegno come Ministra, che intendo portare avanti con determinazione sia nel nostroPaese sia nei consessi internazionali ed europei cui siamo chiamati a partecipare. La lotta all’omofobia e alla transfobia e ad ogni tipo di discriminazione basata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere è oggi una grande sfida, che richiede una forte volontà politica, un impegno comune e un’azione coordinata. Il ruolo della società civile, portatrice di istanze di parità e uguaglianza, ma anche di competenze specifiche, è fondamentale per un’azione efficace in questo campo. Soltanto attraverso la più ampia collaborazione tra il mondo delle associazioni, qui rappresentato, e leistituzioni ai diversi livelli potremo affrontare e risolverele questioni ancora aperte per la piena affermazione dei diritti di tutte le persone. Proprio all’inizio del mio mandato di Ministra delle pari opportunità, ho fermamente condannato un grave episodio di aggressione omofobica avvenuto a Roma ai danni di due giovani all’uscita del locale in cui lavoravano ed ho espresso loro tutta la mia solidarietà. Ma sono consapevole che la solidarietà alle vittime e la condanna di questi atti vergognosi e inaccettabili non bastano. Dobbiamo agire con determinazione affrontando il problema su vari piani. Sono convinta che sia più che mai urgente e necessario intervenire prima sul piano culturale, oltre che giuridico, per scardinare gli stereotipi e i pregiudizi che stanno alla base degli atti e dei comportamenti omofobici e transfobici. Bisogna cominciare dalla scuola, che è la principale agenzia educativa ed è centrale nel processo di costruzione di una società aperta e pienamente inclusiva, coinvolgendo tutte le componenti: studenti, genitori, docenti e dirigenti scolastici, per prevenire il disagio e favorire la cultura delle differenze e del rispetto dell’altro, in un processo di consapevolezza dei propri diritti. A questo proposito, voglio implementare le attività della Settimana contro la violenza, in collaborazione con il Ministero dell´istruzione sulla base del Protocollo di intesa in vigore, per la realizzazione di attività rivolte alle scuole di ogni ordine e grado sul contrasto alle diverse forme di discriminazione, tra cui l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Come Ministra delle pari opportunità intendo impegnarmi anche sul piano normativo, per sostenerel’adozione di una legge specifica contro i reati diomofobia e transfobia, che mi auguro possa presto essere approvata dal Parlamento con il più ampio sostegno di tutte forze politiche, come richiesto da tempo dalla società civile, affinché si ponga fine ai vergognosi atti di violenza e discriminazione. L’uguaglianza dei diritti e la parità di trattamento per tutte le persone rappresentano i principi cardine della tenuta della nostra società. Non è vero che c’è contrapposizione fra economia e diritti. Sarebbe sbagliato far passare il messaggio che in tempo di crisi economica la soglia di attenzione sui diritti si abbassa. Io vigilerò su questo. La competitività di un sistema-paese si basa soprattutto sulla coesione sociale del suo tessuto e sul riconoscimento dei diritti e delle libertà. Dai diritti si misura il grado di maturità e di solidità di una democrazia. Forse dobbiamo riflettere sul fatto che i diritti costano di più quando sono negati. È l’assenza di diritti che produce esclusione, violenza e instabilità. Ne sono convinta. Se le persone non vedono riconosciuti i propri diritti, sia sul piano sociale e culturale sia su quello giuridico, sono più vulnerabili e più esposte all’ingiustizia, alla discriminazione e alla violenza. È in questo contesto che dobbiamo dare una risposta anche alle legittime istanze di parità per le coppie dello stesso sesso, alle quali devono essere riconosciuti gli stessi diritti delle coppie eterosessuali. Ritengonecessario che anche il nostro Paese, come altri Paesi europei, si doti di una legge sulle unioni civili ed io intendo assicurare il mio impegno, affinché venga dato un riconoscimento giuridico ai diritti delle coppie omosessuali, come sollecitato, oltre che nei numerosi documenti europei, dalla stessa Corte Costituzionale. Ci sono alcuni stereotipi che devono essere abbattuti. Sono convinta che il diritto all’affettività debba essere garantito a tutte le persone così come il rispetto per qualsiasi forma di amore, indipendentemente dall’orientamento sessuale. L’istat, nell’indagine sulla popolazione omosessuale in Italia finanziata dal Dipartimento per le Pari Opportunità, fotografa una società che, seppur in maggioranza pronta a veder riconosciuti i diritti delle coppie omosessuali, ha ancora delle resistenze rispetto alla manifestazione in pubblico dell’affettività. E ciò dimostra che sono necessari cambiamenti culturali profondi e di lungo periodo, ma il processo verso una società pienamente paritaria è indubbiamente avviato. Sarà, quindi, compito della politica dare una risposta, nelle forme che si riterranno più opportune, alle istanze che la società civile ci pone da tempo, dando così attuazione ai principi costituzionali di uguaglianza e pari dignità delle persone, divieto di discriminazione e tutela dei diritti fondamentali della persona in tutte le formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità, come afferma l’articolo 2 della nostra Costituzione. Voglio ricordare che l’impegno dell’Italia sul tema dei diritti delle persone Lgbt si concretizza anche nellapartecipazione al programma promosso dal Consiglio d’Europa per l’attuazione e l’implementazione della Raccomandazione del Comitato dei Ministri (2010)5. Proprio in questo ambito è stata definita e adottata la Strategia nazionale Lgbt per il triennio 2013-2015, presentata lo scorso 14 febbraio alle associazioni qui presenti. Al di là di un quadro normativo lacunoso, la Strategia,condivisa con le Ong di settore, le istituzioni a livello centrale, regionale e locale, le parti sociali, rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese di promozione effettiva dei diritti delle persone Lgbt e un ottimo strumento per mettere in atto le politiche e le azioni di contrasto delle discriminazioni, nonché un’occasione di crescita per l’intera società italiana. Si tratta di un piano di azioni integrate e multidisciplinari in grado di fornire una risposta concreta e coordinata per la promozione della parità di trattamento e per il contrasto delle discriminazioni in quattro ambiti strategici di intervento, quali l’educazione e istruzione, il mondo del lavoro, la sicurezza e le carceri, i media e la comunicazione. È nostro compito, quindi, raccogliere la sfida per costruire un mondo più giusto e uguale per tutti, nella convinzione che il rispetto della dignità e della libertà della persona umana sia il presupposto per una società aperta, dinamica ed inclusiva, più competitiva a livello internazionale, in cui le differenze siano, davvero, considerate un valore.  
   
 

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