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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Maggio 2013
 
   
  AOSTA: APPROVATA LA TERZA INTEGRAZIONE DEL PIANO PLURIENNALE PER LA DIFESA DEL SUOLO

 
   
  Aosta, 20 maggio 2013 - Nella seduta della Giunta di, venerdì 17 maggio, il Governo regionale ha approvato la terza integrazione del Piano pluriennale per la difesa del suolo (deliberazione della Giunta regionale, in data 19 agosto 2011, n. 1934), con riferimento ai finanziamenti del triennio 2013-2015 pari a 24 milioni 423 mila 916,52 euro. Il Piano aggiorna e integra l’individuazione degli interventi da finanziare nel settore della difesa dai rischi idrogeologici, tenendo immutato il quadro degli obiettivi, le strategie d’azione generale per la difesa dai rischi idrogeologici e le modalità per il monitoraggio definiti nel Piano Pluriennale, aggiornato con le deliberazioni della Giunta regionale n. 913 del 27 aprile 2012 e n. 2270 del 30 novembre 2012. Si provvede quindi a rimodulare la distribuzione dei finanziamenti disponibili, in base alla valutazione delle priorità di intervento, per 5 milioni 523 mila 916,52 euro sull’annualità 2013, euro 15 milioni sull’annualità 2014 e euro 3,9 milioni sull’annualità 2015. L’assessore alle opere pubbliche ha spiegato che questo aggiornamento si è reso necessario per finanziare una serie di interventi prioritari e urgenti a protezione di strade regionali e per fare fronte a specifiche esigenze urgenti di intervento e all’evoluzione del movimento franoso di Mont La Saxe in Comune di Courmayeur. Il Piano si conferma il più importante strumento di finanziamento di interventi diretti della Regione nell’ambito della difesa dei rischi idrogeologici e dal 2011 e ha consentito di risolvere diverse situazioni di criticità, quali quelle che si sono verificate sulla strada regionale per Valpelline, per Oyace e per Valgrisenche o sulla strada statale in località la Saxe di Courmayeur. La nuova integrazione del Piano: conferma i finanziamenti per la realizzazione dei due interventi di sistemazione idraulica torrente Valdobbiola in comune di Gressoney-saint-jean e della realizzazione opere di protezione dalle frane della Sr della valle del Lys in loc. Rovineti in comune di Gaby le cui procedure di affidamento sono terminate e a breve verranno iniziati i lavori; consente la realizzazione di alcuni interventi derivanti da emergenze puntuali che hanno interessato recentemente la viabilità regionale a Chatillon, Valsavarenche, Arvier e il completamento degli interventi sulla strada regionale a Oyace e sulla statale 26 a La Saxe. Il Piano è anche lo strumento con il quale sono programmati e finanziati gli interventi relativi al movimento franoso di Mont de La Saxe a Entreves in Comune di Courmayeur per il quale i tecnici regionali stanno supportando il Comune per quanto riguarda le valutazioni geologiche e il monitoraggio del fenomeno. Le condizioni di instabilità di una porzione di circa 635 mila metri cubi della frana sono però andate rapidamente aggravandosi dal 20 aprile, determinando da parte del Comune di Courmayeur l’adozione di misure di protezione civile. L’assessore alle opere pubbliche ha inoltre sottolineato che attraverso le risorse previste dal Piano per il movimento franoso di Mont de La Saxe si intende rafforzare l’impegno della Regione nella realizzazione di quanto necessario per garantire, non solo la tutela degli abitanti delle frazioni interessate, ma anche la continuità delle attività economiche della Val Ferret in vista dell’ormai prossima stagione estiva. Si sta quindi operando perché la situazione strettamente emergenziale di questi giorni possa evolversi in una fase più normale di gestione della grave criticità in cui, accanto alla stretta sorveglianza del movimento franoso, possa coesistere anche la normale attività sociale ed economica del comprensorio. L’assessore alle opere pubbliche ha infine sottolineato che le norme e le regole imposte dalla legislazione nazionale ed europea hanno introdotto incombenze che, di fatto, stanno portando oggi a rendere impossibile la vita in montagna. È impossibile intervenire dovunque e comunque per realizzare opere di protezione che, spesso, possono solo migliorare il livello di sicurezza. Vivere con rischio zero in montagna è impossibile. L’amministrazione interviene per ridurre il pericolo quando esso supera valori comunemente accettati o accettabili dalle comunità locali. Accanto agli interventi di mitigazione del rischio bisogna poi provvedere a limitazioni di uso del territorio, all’educazione alla montagna dei giovani,a un’’informazione puntuale e diffusa dei rischi, all’imposizione di regole di comportamento individuali nelle situazioni a maggior pericolo che devono portare a creare in ogni individuo la consapevolezza dei pericoli e a sviluppare la massima vigilanza di fronte ad essi.  
   
 

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