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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Maggio 2013
 
   
  AL SALONE DEL LIBRO DI TORINO – MARCHE CINEMA MULTIMEDIA PRESENTA “LUIGI DI RUSCIO”. LA VITA E LE OPERE NEL DOCUMENTARIO " LA NEVE NERA" .

 
   
  Ancona, 21 maggio 2013 - Un viaggio alla ricerca e sulle tracce di un amico ormai scomparso, con una partenza: Fermo e una meta, Oslo innevata. Su questo tema si snodano le immagini e il racconto di “La Neve nera” , il documentario in fase di produzione , sulla vita e le opere del poeta scrittore fermano Luigi Di Ruscio, presentato il 17 maggio al Salone del Libro di Torino. Il progetto che gode del sostegno finanziario del bando di produzione indetto da Marche Cinema Multimedia – Marche Film Commission, è stato ideato da Angelo Ferracuti per la regia di Paolo Marzoni e prodotto da Maxman Coop. All’incontro a Torino, presenti oltre agli autori anche il direttore di Marche Cinema Multimedia , Stefania Benatti e l’assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini che ha ricordato come Di Ruscio “sia uno degli intellettuali marchigiani più importanti “ . “Con questo documentario – ha aggiunto- si restituisce nuovo valore a questa figura attraverso un’operazione culturale convincente e coinvolgente come può essere una trasposizione filmica di un personaggio dalla vita complessa come Di Ruscio. Da emigrato in Norvegia per lavorare, da quella condizione comunque dolorosa trasse un’ispirazione profonda per i suoi versi , la solitudine in un paese straniero fu riempita da una creatività intensa. Questo documentario – ha concluso l’assessore – sarà sicuramente un traino per la proposizione di nuove iniziative che ne valorizzino e approfondiscano lo studio della figura di questo grande personaggio della cultura marchigiana e nazionale. “ Dell’opera di Luigi Di Ruscio, infatti, ne parlarono con parole di ammirazione da Salvatore Quasimodo a Franco Fortini a Italo Calvino . “La neve nera” che trae il titolo da un’opera dello stesso Di Ruscio e di Angelo Ferracuti narra di un viaggio senza geografie stabili, le immagini si colorano dell’ocra degli antichi palazzi marchigiani, del verde dell’Adriatico, al bianco delle neve di Oslo, ma anche dell’incontro tra le Marche e la Scandinavia e immaterialmente, nelle memorie, nelle lettere, tra gli scritti di Luigi Di Ruscio con il più giovane scrittore e amico Angelo Ferracuti. Uniti dalla comune origine e da un’intesa che dura da quattro decenni, fondata sulla comune fede politica e, soprattutto, sull’ammirazione di Angelo per Luigi scrittore. Angelo conobbe Luigi, alla fine degli anni settanta, con le sue prime poesie che pubblicò su un giornale stampato dal fratello dello scrittore, “Garofano Rosso”, e subito Luigi diventò per lui e i giovani della sinistra fermana un riferimento, già allora avvolto da una fascinosa mitologia, quella del poeta-operaio. I luoghi sono quelli della loro amicizia, della vita di Luigi e di Angelo: Oslo (Norvegia), residenza del vecchio scrittore dai tempi della grande migrazione operaia dall’Italia povera e contadina. Dunque, l’Italia di ieri e quella di oggi, e la Norvegia stampata negli occhi dell’emigrato scrittore, operaio per una vita. Nel progredire del viaggio e dei suoi incontri, Angelo Ferracuti ci mostra la vita, la vicenda letteraria e umana dell’amico scomparso nel 2011 “cominciando non importa dove e andando non si sa dove”, come disse Italo Calvino, riconoscendo nel nomadismo irriverente ed eversivo di Luigi Di Ruscio la forza del suo scrivere. Luigi Di Ruscio, autodidatta (consegui soltanto la licenza di quinta elementare) studiò da solo i classici americani, francesi e russi, la filosofia greca, le saghe della mitologia nordica e l´opera di Benedetto Croce. È emigrato in Norvegia nel 1957, dove ha lavorato per quarant’anni in una fabbrica metallurgica. Ha esordito con la raccolta di versi Non possiamo abituarci a morire (Schwarz, 1953) La sua fertile produzione poetica si conclude con Memorie immaginarie (Senzapatria, 2011).  
   
 

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