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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Maggio 2013
 
   
  VERTICE SICUREZZA. VENDOLA: "OGGI LO STATO C´È. ORA TOCCA ALLA POLITICA"

 
   
   Bari, 23 maggio 2013 - “Oggi lo Stato si è fatto sentire, si è visto. Ed è fondamentale per dare fiducia ai cittadini, per segnare l’impegno repressivo di contrasto, ma anche l’impegno culturale per non accettare nessuna forma di convivenza con gli stilemi della cultura mafiosa. Speriamo che dopo lo Stato, prenda la parola la politica perchè per troppi anni la politica ha taciuto su questi argomenti”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola al termine della conferenza stampa che si è svolta ieri mattina in Prefettura dopo il vertice sulla sicurezza con il Ministro degli Interni Angelino Alfano. “Negli anni tra il 1992 e il 2004 – ha ricordato Vendola - il lavoro della politica è stato di accendere i riflettori, accanto alle forze dell’ordine e alla magistratura, sui fenomeni criminali. Noi non avremmo mai costruito l’operazione Primavera, che ha consentito di smantellare il contrabbando di tabacchi lavorati esteri in Puglia, se non ci fosse stato un lavoro culturale e politico teso a dimostrare che il contrabbando non era un fenomeno di folclore ma era un fondamento della criminalità mafiosa”. Per Vendola quindi, c’è bisogno che “torni in campo la commissione antimafia, che torni un dibattito pubblico, che si torni a riprendere la parola. La lotta contro i clan non è un compito esclusivo della magistratura e delle forze dell’ordine, è un compito della società civile ed è un compito della politica”. Vendola poi ha ricordato il protocollo per la dematerializzazione del fascicolo giudiziario sottoscritto tra la Puglia e l’allora Ministro di Giustizia Alfano . “Un protocollo – ha detto Vendola – che segnava un percorso fondamentale sul tema decisivo della velocità con cui si deve amministrare la giustizia. In Puglia, con pochi spiccioli, abbiamo costruito un modello di avanguardia nel processo di informatizzazione e di dematerializzazione del fascicolo giudiziario. Ci farebbe piacere – ha concluso Vendola - che quel protocollo fosse ripreso perché riteniamo possa essere un’occasione importante per dare ossigeno ad una giustizia che è in apnea”.  
   
 

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