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Notiziario Marketpress di
Martedì 28 Maggio 2013 |
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PARMA: COMITATI UNICI DI GARANZIA: SI PUNTA ALLA RETE PRESENTE E PROSPETTIVE IN UN CONVEGNO ORGANIZZATO DALLE CONSIGLIERE PROVINCIALI DI PARITÀ.
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Parma, 28 maggio 2013 – Pari opportunità, benessere organizzativo, conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro, lotta alle discriminazioni. Temi importanti, forti, al centro questa mattina di un incontro di approfondimento organizzato dalle Consigliere provinciali di parità con la collaborazione della Provincia. “Comitati unici di garanzia a confronto: riflessioni e prospettive future” il titolo dell’appuntamento, che voleva essere un’opportunità di discussione aperta fra diverse voci e diverse realtà del nostro territorio. All’istituzione dei Comitati unici di garanzia (Cug) negli enti pubblici sono seguite linee guida del Ministero del Lavoro e della Regione Emilia-romagna per il loro funzionamento: linee guida che impongono obblighi per la valorizzazione del benessere di chi lavora, iniziative contro le discriminazioni e per la promozione delle pari opportunità sui luoghi di lavoro. Oltre all’importanza degli adempimenti normativi e alle sanzioni previste per gli enti pubblici che non hanno ancora istituito i Cug, è necessario, per quelli che hanno adempiuto agli obblighi di legge, approfondire i temi comuni e scambiare prassi. Proprio a questo puntava l’incontro: a condividere e sviluppare saperi e competenze sul territorio parmense, anche nell’ottica di arrivare a costruire una rete dei Comitati unici di garanzia.“Sono temi da affrontare non solo dal punto di vista del singolo ente ma anche a livello orizzontale, per capire gli scogli che abbiamo davanti e per individuare le best practice nelle altre organizzazioni. Io vorrei che non ci si fermasse qui. Penso ad esempio alla legge 120 del 2011, che parla di rappresentanza delle donne nei cda di enti pubblici e società partecipate: il Cug può essere il soggetto che si occupa di monitorare l’adempimento alle normative e il rispetto delle regole. Questo è un passaggio fondamentale per i cug, perché la legge non rimanga sulla carta”, ha detto nel suo intervento introduttivo la consigliera provinciale di parità Cecilia Cortesi Venturini, che ha aggiunto: “Nel nostro territorio sono pochissimi i Cug, nonostante la legge sia in vigore. È necessario spronare gli enti che non hanno ancora adempiuto, e spero che da ora in avanti si possa lavorare in rete”.“Per quanto riguarda i Cug nel nostro territorio non siamo di fronte a risultati straordinari – ha confermato l’assessore provinciale alle Pari opportunità Marcella Saccani -. Forse ancora non sono entrati nella coscienza diffusa delle realtà che dovrebbero istituirli ma anche delle lavoratrici e dei lavoratori che dovrebbero pretenderne l’istituzione. Intanto mettiamo questo punto fermo: i cug devono nascere. Viviamo in un territorio maturo, però con sorpresa ho colto in questo sistema che a volte questi non sono considerati temi centrali”. Serve dunque un cambio di passo: “E io sono a disposizione – ha concluso Saccani - per sollecitare tutte le realtà che ancora non hanno dato vita ai Cug”.nell’incontro, moderato dalla presidente del Cug della Provincia di Parma Fabrizia Dalcò, si sono susseguiti gli interventi di Nadia Monacelli, vicepresidente Cug dell’Università di Parma (“Conciliazione fra tempi di vita lavorativa e personale”), Antonella Vezzani, presidente Cug dell’Azienda Ospedaliero-universitaria di Parma (“Piani triennali di azioni positive e progressioni di carriera”), Sandra Vattini e Paola Campanini, vicepresidente Cug e consigliera di fiducia dell’Azienda Usl di Parma (“Benessere organizzativo e mobbing”), Mariantonietta Calasso, presidente Cug Aipo-adbpo (“Molestie sessuali e codice di condotta per la tutela della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori”). |
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