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Notiziario Marketpress di
Martedì 06 Marzo 2007 |
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ALLA VILLA REALE DI MONZA DAL 1° APRILE AL 1° LUGLIO 2007 IN MOSTRA IL MURALE DI MILWAUKEE DI KEITH HARING L’OPERA È LUNGA TRENTA METRI E ALTA DUE E MEZZO
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Monza, 6 marzo 2007 - Continua il progetto del Comune di Monza di valorizzazione del suo Parco e della Villa Reale attraverso importanti e raffinati momenti espositivi. Mentre è annunciata per fine aprile la mostra fotografica Obbiettivo Parco, allestita nel prato davanti a Villa Mirabello, il Serrone della Villa Reale riaprirà dopo accurati lavori di adeguamento tecnologico ospitando, dal 1° aprile al 1° luglio 2007, per la prima volta fuori dagli Stati Uniti, una delle più significative tra le opere pubbliche di Keith Haring: il murale di Milwaukee. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Monza – Assessorato alla Cultura e da Alef, in collaborazione con il Patrick and Beatrice Haggerty Museum of Art, Marquette University, Milwaukee, Wi e con il contributo della Provincia di Milano - Assessorato alla Cultura e Direzione di Progetto Monza e Brianza - di A. G. A. M. (Ambiente, Gas, Acqua, Monza) e di Babygella. Nell’aprile del 1983 Keith Haring fu invitato dall’Università Marquette di Milwaukee a creare un gigantesco murale sul luogo in cui sarebbe sorto il nuovo museo Haggerty. Haring accettò l’invito e non appena iniziati i lavori, una grande folla di curiosi si riunì attorno all’artista che stava dipingendo. Il murale è costituito da 24 pannelli in legno e misura trenta metri di lunghezza e due e mezzo di altezza. L’iconografia rappresentata sull’opera è esemplificativa del suo vocabolario d’immagini semplici, che celebrano la vita, divenendo un segno distintivo del suo approccio alla pittura. Haring riteneva che bambini e cani fossero tra le immagini più amate e riconoscibili; e così che all’inizio della sua carriera scelse queste figure proprio come firma (tag), per rendere la sua arte facilmente identificabile in mezzo a quella di altri che come lui, avevano scelto la strada come luogo in cui esprimere la propria creatività. “All’inizio la mia firma fu un animale – Haring racconta – che diventò sempre più simile a un cane. Poi cominciai a disegnare un bambino che andava a quattro zampe e più lo disegnavo e più è diventato The Baby”. Il murale ha entrambe le pareti dipinte. Sulla prima è raffigurata una sequenza ininterrotta di bambini a quattro zampe, in alto, e di cani che abbaiano (barking dogs), in basso. L’altra è più complessa e presenta una maggiore varietà di immagini. Il tema dominante sono le figure danzanti ispirate ai ballerini di breakdance. A queste si affiancano altre icone della sua arte: il televisore con le ali, il cane, l’uomo con la testa di serpente, …. Il centro del murale è occupato da un ballerino che al posto della testa ha un televisore con il numero 83 disegnato sul monitor. Questo lato termina a destra con un’altra delle immagini simbolo di Haring: la faccia con tre occhi che fa la linguaccia. Il percorso espositivo sarà arricchito da fotografie e da un video che documentano le fasi della realizzazione e dai disegni fatti da Haring per l’occasione. . |
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