Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Martedì 06 Marzo 2007
 
   
  RISPOSTA COMUNE SU ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI UN EUROBAROMETRO METTE IN LUCE LE PREOCCUPAZIONI DEI CITTADINI

 
   
  Bruxelles, 6 marzo 2007 - Gli effetti dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale preoccupano molto i cittadini europei, che ritengono che un intervento a livello Ue permetterebbe di affrontare meglio le questioni legate all’energia. E’ quanto emerge da un sondaggio pubblicato ieri da Eurobarometro, secondo il quale i cittadini sono ben consapevoli dell’impatto che la produzione e il consumo di energia hanno sull’ambiente. Secondo il commissario europeo per l’energia, Andris Piebalgs, “questo sondaggio mostra chiaramente che i cittadini si attendono una risposta comune dell’Unione europea alle sfide legate all’energia e ai cambiamenti climatici. La Commissione sta lavorando per rispondere alle preoccupazioni dei cittadini con iniziative che porteranno a una politica energetica integrata per l’Europa, che farà fronte ai cambiamenti climatici e garantirà un approvvigionamento energetico sostenibile, sicuro e competitivo”. Il 37% dei cittadini dell’Unione dichiara di essere in qualche modo preoccupato per gli effetti dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale, mentre la metà degli europei ne è molto preoccupata. Il livello di preoccupazione aumenta in maniera significativa nell’Europa meridionale, in particolare in Spagna, Cipro, Malta e Grecia. “I cambiamenti climatici sono già una realtà”, ha commentato il commissario per l’ambiente, Stavros Dimas. “I cittadini si aspettano che l’Unione europea svolga un ruolo guida nella risoluzione del problema. L’ue - ha concluso il commissario - deve sfruttare questo slancio politico per indirizzare l’Europa e il mondo verso un futuro caratterizzato da una maggiore sicurezza energetica e da basse emissioni di carbonio”. Più di otto europei su dieci (82%) sono ben consapevoli delle conseguenze negative sul clima derivanti dalla produzione e dal consumo di energia nei loro paesi. Per la maggioranza dei cittadini (62%) il modo migliore per affrontare i problemi energetici è “attraverso misure stabilite a livello Ue”, mentre il 32% è a favore di provvedimenti stabiliti a livello nazionale. Diverse iniziative dell’Ue sono inoltre sostenute dalla maggioranza dei cittadini europei. L’83% degli intervistati è d’accordo perché l’Ue stabilisca una soglia minima di energia prodotta da fonti rinnovabili negli Stati membri. I cittadini Ue sono inoltre abbastanza sicuri che nel prossimo decennio si registrerà un aumento significativo dei prezzi dell’energia a causa dei cambiamenti climatici. Più di sette intervistati su dieci ritengono che nei prossimi dieci anni sarà necessario modificare i propri consumi energetici (76%) e che bisognerà installare impianti di riscaldamento, condizionamento e illuminazione a basso consumo (72%). Gli europei sono convinti che sia essenziale poter realmente scegliere il fornitore di elettricità e gas (85%) e la loro preferenza per il libero mercato è anch’essa dettata dalle preoccupazioni ambientali. L’80% dei cittadini dichiara che l’efficienza energetica influenza l’acquisto di elettrodomestici e chiede alle autorità maggiori incentivi economici per migliorare l’efficienza energetica delle proprie abitazioni. Le minacce derivanti dalle scorie nucleari e il pericolo di incidenti inducono il 61% della popolazione a pensare che la quota di energia nucleare debba diminuire. Allo stesso tempo gli europei richiedono quasi all’unanimità (92%) l’introduzione di elevati standard di sicurezza comuni a tutte le centrali nucleari dell’Ue. Quasi due terzi dei cittadini (65%) ritengono che l’Unione europea sia in una posizione migliore per negoziare gli approvvigionamenti e i prezzi dell’energia a nome di tutti gli Stati membri, mentre il 26% degli intervistati preferisce l’azione indipendente del proprio governo. Gli europei manifestano, infine, la loro solidarietà: per quasi otto cittadini su dieci, nel caso di un’improvvisa carenza di petrolio e gas, gli Stati interessati dovrebbero poter contare sulle riserve degli altri Stati membri, mentre solo il 17% si oppone. .  
   
 

<<BACK