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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Giugno 2013 |
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EMERGENZA LAVORO, CNA VERONA: “UNA TASK FORCE PER LA BASSA” SONO 15 I COMUNI PIÙ COLPITI; 2MILA LE IMPRESE IN PROVINCIA CHE HANNO CHIUSO. 1 SU 4 È ARTIGIANA
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Verona, 3 giugno 2013 - Costruire una vera e propria “task force”
composta da istituzioni, associazioni economiche e sindacati per affrontare in
modo mirato l’emergenza lavoro, che nel territorio veronese si concentra
soprattutto in pianura. Questa è la proposta di Cna: perché solo così si potrà
uscire dalla crisi.
Gli ultimi dati, secondo
l’Ufficio Studi di Cna Verona, Confederazione Nazionale dell´Artigianato e
della Piccola e Media Impresa, parlano chiaro: dal 2007 al 2012 sono ben 2mila
le imprese che hanno abbassato la serranda, lasciando a casa oltre 7mila
dipendenti; nella provincia di Verona si stimano 20mila persone in cerca di
lavoro, mentre in 7mila hanno rinunciato a cercarlo. Di queste 2mila imprese
chiuse, 500 sono imprese dell’artigianato; praticamente, una su quattro.
Non solo: perché il dato più
allarmante è che il 50% di questi numeri si concentra nella bassa veronese, “un
dato – esordisce Ferdinando Marchi, Segretario Cna Verona – che deve farci
riflettere. Per questo Cna lancia l’idea della task force ‘localizzata’ nella
Bassa veronese, che possa conoscere i problemi e analizzarli, passando al
contrattacco creando nuovi contatti, sinergie, idee per rinascere”. Il problema non a caso riguarda
la Bassa veronese. In particolare, l’emergenza lavoro tocca soprattutto il
settore legno-arredamento e, con effetto domino, anche gli altri settori.
“Ci siamo detti: o è un caso
che 15 comuni nella bassa abbiano un’emergenza forte lavorativa tanto che
alcuni ipotizzano di organizzare iniziative di sostegno per i poveri, o più
consapevolmente c’è un problema non casuale ”. Da dover sbrogliare
immediatamente. Ma per farlo serve una strategia condivisa: solo così sarà
possibile uscire da questa palude. Cna Verona ne è pienamente convinta.
“Nessuno ne esce da solo, né la singola impresa, né l’amministrazione comunale
– conclude Marchi -. Noi qualche idea l’abbiamo: se riuscissimo a creare massa critica, e le giuste sinergie,
siamo convinti di poter fare assieme qualcosa di buono, superando questa crisi
senza precedenti”.
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