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Notiziario Marketpress di
Lunedì 03 Giugno 2013 |
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VIOLENZA DOMESTICA, SIGLATO L’ACCORDO PER PORTARE IN ITALIA IL MODELLO INGLESE A LONDRA I CASI DI VIOLENZA DOMESTICA, GRAZIE AL METODO SCOTLAND, SONO DIMINUITI DEL NOVANTA PER CENTO IN SETTE ANNI. OGGI, GRAZIE AD UN ACCORDO TRA LA GLOBAL FOUNDATION FOR THE ELIMINATION OF DOMESTIC VIOLENCE E L’UNIVERSITÀ DI MILANO-BICOCCA IL MODELLO INGLESE ARRIVA IN ITALIA
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Milano, 3 giugno
2013 - È stato sottoscritto il 31 maggio , presso l’Università di
Milano-bicocca, l’accordo tra l’Ateneo e la Global Foundation for the Elimination of Domestic
Violence per portare in
Italia il modello inglese contro la violenza sulle donne.
La partnership è
stata siglata dal rettore Marcello
Fontanesi e da Patricia
Scotland, presidente della Global Foundation for the Elimination of Domestic
Violence, alla presenza del viceconsole generale britannico Elsa Einarsdottir (foto
1 e foto
2).
Marina
Calloni, docente di
Filosofia Politica e sociale presso l’Università di Milano-bicocca è stata
nominata ambasciatrice della Global
Foundation for the Elimination of Domestic Violence e si occuperà di
lavorare alla realizzazione di Edv Italy, attraverso una prima fase di ricerca e
di sensibilizzazione presso le istituzioni.
La Global Foundation
for the Elimination of Domestic Violence è stata fondata nel 2011 da Patricia
Scotland, promotrice del “metodo Scotland” che in Inghilterra ha permesso di
abbattere drasticamente il numero delle violenze domestiche: nel 2003 le
cronache londinesi hanno registrato 49 omicidi di donne vittime di violenza
domestica, nel 2010, con il progetto Scotland già avviato, il numero è sceso a
cinque.
Benefici umani, ma
anche finanziari: nel 2003 il costo
del mancato lavoro delle donne era pari a 2 miliardi e 700.000 di sterline, fra
il 2004 e il 2009 il costo è stato ridotto del 61 per cento e il risparmio è
stato calcolato in 7,1 miliardi di sterline.
«L’italia ha appena
ratificato la Convenzione di Istanbul relativa alla prevenzione e alla lotta
della violenza contro le donne e contro la violenza domestica – ha detto la
baronessa Paricia Scotland - .
Questa Convenzione ora deve essere implementata. Ecco perché è importante che la
professoressa Marina Calloni abbia accettato il mio invito a diventare
ambasciatrice per Edv Gf, allo scopo di promuovere e di verificare la
possibilità di creare in Italia una sede associata di Edv Gf, simile al modello
di intervento applicato nel Regno Unito, che ha ridotto del 64 per cento i casi
di violenza domestica e che ha salvato molte vite».
«Per
sconfiggere la violenza domestica c’è ancora molta strada da fare
– ha spiegato Marialuisa Lavitrano,
prorettore per l’internazionalizzazione – Come suggerisce il “metodo Scotland”,
servono reti integrate di avvocati, giudici, servizi sociali che possano
intervenire rapidamente. Le vittime di violenza hanno bisogno assistenza e
supporto immediato. E anche la scuola e l’università giocano un ruolo
fondamentale in questa lotta: istruzione, dialogo, consapevolezza sono armi
indispensabili contro gli abusi».
Sempre questa mattina è stato
presentato il libro Il male che si deve raccontare. Per cancellare la
violenza domestica, scritto da Simonetta Agnello Hornby e Marina
Calloni, ed edito da Feltrinelli, i cui proventi serviranno a finanziare questa
prima fase di attività che porterà alla creazione di Edv Italy (foto 3).
Metodo Scotland, ecco come
funziona Il
metodo Scotland prevede che contro la violenza domestica lavorino innanzitutto
due organismi: un gruppo di intervento in grado di valutare i rischi per la
vittima e un tutor che la segua subito dopo la denuncia e per almeno tre mesi.
La vittima avrà a
disposizione un alloggio pubblico così da poter lasciare l’abitazione insieme ai
propri figli e potrà contare sul supporto della propria azienda, senza rischiare
di perdere il lavoro. Il sistema si fonda su tre elementi integrati: servizi
funzionali, nel senso di interconnessione tra sistema giudiziario, polizia,
servizi medico-sanitari e sociali, protezione e assistenza legale per le
vittime; risultati economici, derivanti dalla diminuzione delle assenze dal
lavoro causate da maltrattamenti; valutazione dei costi umani attraverso la
promozione di politiche sociali ad hoc. Puntare su questi tre aspetti, in
Gran Bretagna, è significato ridurre i casi di violenza e, allo stesso tempo,
aumentare il Pil grazie al fatto che le donne possono tornare a lavorare,
sapendo di essere assistite e di potere avere giustizia. |
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