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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Giugno 2013 |
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TOSCANA: SARÀ INTENSIFICATA LA LOTTA AL CINIPIDE DEL CASTAGNO ANCHE ALL’ELBA
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Firenze – “Intensificheremo
la lotta al cinipide del castagno anche all’Elba, così come abbiamo fatto già
da alcuni anni in molte altre zone della Toscana. E sono fiducioso che, come è
accaduto altrove, anche nell’isola riusciremo a contrastare efficacemente il
fenomeno. Del resto la lotta biologica con insetti antagonisti è l’unica
praticabile in quanto attuabile su tutto il territorio senza influire sulle
caratteristiche qualitative delle produzioni”.
L’assessore regionale
all’agricoltura, Gianni Salvadori, commenta così le notizie circa la
diffusione, anche all’Elba, del parassita che attacca le foglie e i germogli
dei castagni deponendovi le proprie uova e causando danni alla produzione di
castagne.
“Ringrazio – prosegue
Salvadori – chi ha fatto la segnalazione. Finora la situazione dei castagneti
elbani appariva sotto controllo, ma se il parassita si sta diffondendo
interverremo anche qui con l’introduzione del Torymus sinensis, l’imenottero
antagonista naturale del cinipide del castagno e assolutamente non dannoso per
le piante. Dal 2010 al 2012 in Toscana abbiamo messo in atto 94 rilasci di
questo insetto, quest’anno ne abbiamo effettuati ben 120 e altri contiamo di
farne con la collaborazione di enti locali e privati. I dati ci dicono che dove
siamo intervenuti con la lotta biologica per cinque anni, si registrano i primi
positivi risultati di abbattimento del cinipide a livelli di assoluta
compatibilità ambientale, senza registrare più danni evidenti alle piante ed
alla produzione”.
Il castagno, con i suoi
179.000 ettari di superficie totale coperta, di cui 32.000 classificati come
castagneti da frutto, rappresenta per la Toscana, oltre che una componente
importante del suo enorme patrimonio boschivo, anche una fondamentale fonte di
reddito con un valore medio annuo della produzione di poco superiore ai 4,6
milioni di euro.
“E’ anche per questo, ma non
soltanto per motivi economici – conclude Salvadori – che già dal 2008, anno di
prima segnalazione del cinipide in Toscana, l’attività di monitoraggio e di
raccolta delle segnalazioni da parte dei castanicoltori è stata affiancata da
un’accurata campagna di informazione attraverso la produzione di materiale
illustrativo e l’organizzazione d’incontri tecnici nei principali comprensori
castanicoli della regione”.
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