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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Giugno 2013 |
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CONTROLLO UNGULATI SPETTA ALLE PROVINCE ABRUZZESI
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Pescara - "Nell´interesse
e a tutela dell´importante categoria produttiva degli agricoltori - ha
affermato l´assessore all´Agricoltura, Mauro Febbo - intendo procedere, di
concerto con tutti i soggetti interessati e competenti, all´individuazione dei
possibili percorsi finalizzati ad azioni di prevenzione e contenimento degli
effetti dannosi che il sempre crescente numero di cinghiali sta causando su
tutto il territorio". Lo ha detto nel corso dell´incontro convocato, questa
mattina, in Regione, per discutere dei danni causati dai cinghiali alle
coltivazioni. "Le attività di controllo delle popolazioni di cinghiale -
ha spiegato Febbo - e più in generale degli ungulati, sono di competenza delle
Province (art. 44 L.r. 10/03); alle Province, inoltre, in base a quanto
stabilito dal decreto del Presidente della Regione Abruzzo del 05.08.2004,
n.1/reg, al comma 3 dell´art. 1, ogni anno viene corrisposto un finanziamento
per il rimborso dei danni alle colture agricole. Almeno il 15% dello
stanziamento deve essere utilizzato per azioni di prevenzione dei danni
provocati dalla fauna selvatica. Inoltre, tramite la Misura 2.1.6 del Programma
di Sviluppo Rurale, in favore di imprenditori agricoli singoli e associati, tra
gli interventi previsti c´erano quelli mirati alla conservazione della
biodiversità ed alla coesistenza tra le attività agricole-zootecniche
attraverso la realizzazione di recinzioni fisse ed elettrificate per la difesa
delle colture e del bestiame dalla fauna selvatica (sono avanzati circa
1.200.000 di euro, a dimostrazione dello scarso interesse mostrato dagli
agricoltori e dalle associazioni)". "Le operazioni di controllo
(selecontrollo), esercitato nel rispetto di quanto previsto dall´art. 44 della
L.r. 10/04 - ha aggiunto l´assessore - sono le operazioni più efficaci per
prevenire i danni da fauna selvatica alle colture agricole. In particolare,
tale forma di controllo è consigliata laddove i danni interessano colture
agricole di ampie estensioni (cereali ecc.) e deve essere condotta nel periodo
in cui la specie arreca il danno alle colture. Solo eliminando il gruppo di
animali che frequentano la zona è possibile ridurre i danni. Interventi massivi
tesi a ridurre la popolazione danno scarsi risultati in termini di riduzione
dei danni. Inoltre, con una nota del 07.05.2013, le Province erano state già
allertate ed invitate ad intervenire, visti i dati emersi dai censimenti
primaverili effettuati quest´anno. Per quanto riguarda la situazione interna ai
Parchi - ha concluso Febbo - purtroppo la Regione è impossibilitata ad
intervenire in quanto la normativa che disciplina le attività all´interno delle
aree protette (L.394/92), pone gli Enti Parco direttamente sotto le competenze
del Ministero dell´Ambiente".
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