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Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Giugno 2013 |
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PAPACOSTANTINOU: “IN GRECIA ABBIAMO EVITATO LA GUERRA CIVILE”
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Trento, 4 giugno 2013 - “Dalla crisi non siamo ancora usciti, sarà
ancora lunga e molto difficile, ma un risultato lo abbiamo portato a casa:
abbiamo evitato una guerra civile che avrebbe avuto conseguenze drammatiche e
sanguinose”. George Papacostantinou, economista ed ex ministro greco delle
finanze, chiude il suo intervento al Festival dell’Economia 2013 con una frase
che, meglio di qualsiasi altra analisi, restituisce la drammaticità della crisi
della Grecia. Il Paese mediterraneo è stato ad un passo dall’esclusione
dall’Euro ed ha messo in difficoltà la tenuta della politica continentale,
prima ancora della moneta unica. “Certo - ha continuato Papacostantinou - non
consola chi ha perso il posto di lavoro o non riesci più a pagare il mutuo o
mandare i figli a scuola. La Grecia ha perso le decisioni giuste, seppur in
ritardo, ed la politica greca ha incominciato un nuovo ciclo, non più basato su
bugie o verità nascoste per non irritare l’opinione pubblica e garantirsi il
potere”. Un affondo, Papacostantinou l’ha riservato alla stampa greca: “Poco
trasparente e legata ai poteri forti".
Un’ora e mezza è bastata
all’ex ministro greco, George Papacostantinou, per spiegare il calvario
attraverso la crisi di un Paese a lungo sul baratro del disastro economico e
politico. L’economista è riuscito a tenere alta l’attenzione di un’aula magna
della Facoltà di Giurisprudenza gremita di persone che volevano capire
l’esperienza di un Paese molte volte associato all’Italia. E le analogie tra i
due Paesi, sentendo Papacostantinou, davvero non mancano. Ad incominciare dalla
classe politica, più avvezza alle promesse elettorali che alla soluzione dei
problemi. Meglio, ad esempio, chiudere gli occhi (e non solo) sulle banche
finanziatrici interessate di partiti politici e editori che correggere un sistema
pensionistico insostenibile e riportare alla decenza stipendi e privilegi della
pubblica amministrazione. “Quando abbiamo dovuto farlo - ha ricordato
Papacostantinou - siamo dovuti intervenire nei confronti di tutti, anche sulle
pensioni più povere e cancellare interi enti pubblici. Ma era l’unico modo che
avevamo per salvarci. Certo la stampa ci ha sparato contro, sia per interesse
(vedi finanziamenti delle banche, ndr.) sia per la propensione a scrivere ciò
che alla gente piace. Adesso, in Grecia, la parte di stampa libera e
indipendente ha più peso e considerazione”.
Papacostantinou ha sorpreso
il pubblico, almeno quello dei non addetti ai lavori, quando ha “salvato”
Angela Merkel e la Troika da un giudizio scontato: “La sua politica ha
rischiato di dividere l’Europa tra nord e sud, tra buoni e cattivi. Dopo un iniziale
irrigidimento, Merkel e la Troika hanno scelto una soluzione rigorosa ma più
positiva verso i Paesi in difficoltà della zona euro, aprendo di fatto agli
aiuti”.
La conclusione di Papacostantinou
è andata sulla sovranità, titolo del Festival: “La Grecia ha perso in questi
anni parte della sua sovranità ma spetta a noi, greci, svegliarci dalle bugie,
recuperare il rapporto con i cittadini e fare le cose giuste per il nostro
Paese”.
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