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Notiziario Marketpress di
Martedì 04 Giugno 2013 |
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OLTRE L’AUSTERITA’ PER SALVARE L’EURO (GERMANIA PERMETTENDO)
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Trento, 4 giugno 2013 - In
questi tempi di grave crisi sia per il nostro Paese che a livello europeo molte
certezze intorno alla solidità dell’euro stanno vacillando. Sempre più voci
infatti si levano contro quella moneta unica che nelle intenzioni doveva essere
il primo, fondamentale, mattone per
gettare le basi di un´ Europa unita anche a livello politico e capace di
esprimersi ad una sola voce. Ma oggi il quadro è cambiato e anche se l’unione
monetaria pare essere un processo ormai irreversibile tanti sono gli
interrogativi che circondano la tenuta dell’euro. Una situazione difficile al
centro del focus “Il disagio dell’euro” proposto nel tardo pomeriggio dal
Festival con la lucida analisi di Richard Portes introdotta dal direttore del
quotidiano l’Adige Pierangelo Giovanetti. L’economista inglese ha delineato i
rischi che sta correndo l’economia globale proprio per le tensioni che
attraversano l’euro senza escludere anche un possibile scenario, drammatico per
le sue ricadute, in cui si intravede un Europa non più legata, per la sua parte
maggiore, da un unico sistema monetario.
Richard Portes, professore
di Economia alla London Business School dal 1995 e membro della Econometric
Society e della British Academy, ha tracciato un quadro assai preoccupante
della situazione legata alla tenuta dell’euro ma nello stesso tempo ha
evidenziato anche qualche possibile via d’uscita prima che sia troppo tardi.
Portes si è detto preoccupato di quanto potrebbe succedere se non viene subito
abbandonata la strada dell’austerità che sta soffocando molte nazioni d’Europa.
La situazione non è certo rassicurante e ad allarmare l’economista di Chicago
sono anche i drammatici dati legati alla disoccupazione con oltre venti milioni
di cittadini europei senza lavoro che lo hanno portato a definire semplicemente
“disastroso” il dato sulla disoccupazione giovanile in Italia.
Per Richard Portes la
situazione in questo momento non è buona ma potrebbe ben presto addirittura
peggiorare. “Siamo in un momento di relativa calma - ha sottolineato Portes -
grazie anche al programma salvastati fortemente voluto da Mario Draghi ma che
di fatto fino ad oggi non è mai stato usato. Ma se qualcuno dovesse ricorrere a
questo salvagente si potrebbe anche scoprire che il re è nudo e i mercati allora
si scatenerebbero”.
Richard Portes non è certo
stato tenero con chi ha gestito le crisi che stanno dilaniando l’Europa, con
chi ha portato al collasso prima la Grecia e poi affrontalo con “incompetenza”
anche la recente situazione di Cipro senza dimenticare i mancati controlli
sulle tante banche “zombie” che pesano sull´economia. L’unica ancora di
salvezza per Richard Portes è quella legata allo stimolo monetario e a
politiche espansive in grado di favorire la crescita: “Perché con questa
austerità il Pil non crescerà mai e la crisi finirà per avvitarsi come sta
succedendo ora mandando l’Europa e i suoi cittadini verso il baratro”. E allora
si comprende come tutto sia in mano a quella Germania che per Richard Portes è
prigioniera di falsi miti e terrorizzata dall’inflazione dimenticandosi che
sono state proprio le politiche dell’austerità a portare Hitler al potere. Con
una conclusione che è stata anche una provocazione: “ Solo la Germania può
salvare l’euro magari abbandonandolo da sola".
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