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Notiziario Marketpress di
Giovedì 06 Giugno 2013 |
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BASILICATA: RICAMBIO GENERAZIONALE
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“L’impegno annunciato dal Ministro delle
Politiche Agricole De Girolamo a sostegno ai giovani agricoltori, ‘senza se e
senza ma, è certamente positivo ma deve tradursi, nella nuova programmazione
del Feasr-psr 2014-2020, in un rafforzamento di misure per favorire la
‘staffetta generazionale’ nei campi, tenuto conto che, al 2010, gli agricoltori
lucani sotto i 40anni sono solo il 10 per cento del totale (5.200, di cui il 90
per cento sono conduttori, su circa 52.000 complessivi) e che la fascia d’età
più numerosa è quella con oltre 54 anni d’età (31mila circa, il 59 per cento
del totale)”. A dichiaralo il 3 giugno l’assessore regionale all’Agricoltura,
Nicola Benedettoo. “Non vorremmo – continua l’Assessore - che il dibattito su
come agevolare l’ingresso di giovani nel mondo del lavoro e il ricambio
generazionale, che si sta avviando di recente anche in Basilicata, si limiti ai
settori industria, servizi e Pubblica Amministrazione. Pertanto, oltre ad
accelerare l’iter dei decreti di concessione degli aiuti ai giovani agricoltori
al primo insediamento, secondo le graduatorie approvate, all’interno dello
sforzo del Dipartimento ad accrescere la performance finanziaria e migliorare i
servizi di consulenza e formazione per la nuova generazione di imprenditori
della terra, il primo punto fermo, riguarda la destinazione da parte degli
Stati Membri del 2 per cento del massimale nazionale al pagamento di un premio
supplementare del 25 per cento sugli aiuti diretti per i giovani agricoltori.
Considerato l’ammontare dei pagamenti diretti previsto dalla riforma, il 2 per
cento vale per l’Italia circa 79 milioni di euro, una cifra più che
significativa se si considera che solo il 6 per cento degli agricoltori
italiani sono giovani con meno di 40 anni. Dunque, l’orientamento confermato
dal Parlamento Europeo è di mantenere il premio di primo insediamento che possa
arrivare fino a 70 mila euro dando l’opportunità di incrementare il
cofinanziamento ai progetti per il loro start up di un 20 per cento. Si tratta
quindi di incentivi importanti per il ricambio generazionale che le Regioni e
Pa potranno utilizzare per sviluppare un´agricoltura in cui i giovani possano
sviluppare progetti che introducano innovazioni di prodotto, processo o di tipo
organizzativo e/o commerciale. Un altro passaggio importante - spiega
Benedetto- è quello di favorire la nascita e il consolidamento di reti di
impresa tra giovani agricoltori con altri soggetti della filiera
agro-alimentare. Ma è essenziale, innanzitutto, un passo indietro ed
interrogarsi perché per le nuove generazioni lucane non è semplice avviare
un’attività agricola, nonostante la formazione culturale che hanno avuto, le
lauree, i diplomi e i corsi di specializzazione. Come in ogni settore, per
mettere su un’azienda c’è bisogno di dote imprenditoriale, di soldi e di
materie prime per avviare i lavori. In agricoltura i problemi principali che i
giovani si trovano ad affrontare sono essenzialmente tre: la mancanza di
terreni, la carenza di credito e la scoraggiante burocrazia. C’è poi da portare
a termine l’ “operazione terra ai giovani” il patrimonio delle aree demaniali
da dismettere che in Basilicata ammonta a circa 24mila ettari. E trovare il
fattore terra oggi è una impresa quasi impossibile. I prezzi in Italia, come è
noto, sono tra i più cari in Europa: 18mila euro per un ettaro a fronte dei
6.500 della Germania o dei 5.500 della Francia. Dunque - conclude l’assessore
Benedetto - per ricostruire l’Italia bisogna ripartire dalla terra. Verifico
che i giovani agricoltori sono pronti ad accettare la sfida, a prendersi la
responsabilità della ripresa, accogliendo nel settore chi è rimasto senza
lavoro e chi con la crisi un lavoro non l’ha mai trovato”.
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