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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Giugno 2013
 
   
  L´ITALIA, UN PAESE RICCO ABITATO DA POVERI

 
   
  Trento, 5 giugno 2013 - Riequilibrare la ricchezza per ridurre le disuguaglianze. Introdurre una sorta di “salario minimo sociale” che possa “ridistribuire la speranza”, mettendo i soldi nelle tasche dei poveri e rilanciare l´economia. E´ questo il messaggio lanciato da Nunzia Penelope, giornalista e scrittrice, autrice del libro “Ricchi e poveri” (Ponte alle Grazie), testo che propone un viaggio attraverso le disuguaglianze e le contraddizioni d´Italia, uno dei Paesi più iniqui dell´Occidente. “Il problema del nostro Paese non è la crisi in sé – ha spiegato Nunzia Penelope – ma il fatto che questa crisi riguarda un certo numero di persone e non altre. Questo crea quella tensione sociale che sta imboccando strade diverse e che è evidente nel Paese”. Un Paese ricco, abitato da poveri. Questa è la fotografia che, dati alla mano, Nunzia Penelope ha fatto dell´Italia. “La ricchezza privata ammonta a 9.000 miliardi di euro, cifra molto più alta rispetto al debito pubblico, e ci sono 240.000 famiglie molto ricche, mentre i poveri, quelli che guadagnano meno di 1.200 euro al mese, sono 3,5 milioni di persone”, ha spiegato la giornalista. Insomma, pochi ricchissimi che vivono comodi e larghi nell´attico del “Condominio Italia” e tantissimi poveri che sono costretti a dividersi faticosamente il primo piano, il piano terra o, addirittura, la strada. Tutto questo, appunto, in un Paese che risulta più ricco degli anni del boom economico e che, a livello internazionale, sta meglio di Francia, Germania, Canada, Stati Uniti. Il problema è che pochi stanno molto bene, mentre in tanti sono in sofferenza. E su quest´ultimi pesa gran parte della pressione fiscale. Basti pensare che, come sottolinea Penelope, “nel 2011 i 20 top manager italiani hanno guadagnato una cifra pari allo stipendio di 4.000 operai”. Sul tema delle disuguaglianze l´economista Innocenzo Cipolletta ha comunque precisato che “il mondo sta andando verso una migliore distribuzione del reddito” e a dimostrarlo è la crescita economica di continenti “come Asia e Africa”. Anche Cipolletta, però, concorda sul fatto che “mettere i soldi in tasca alla gente sia un´esigenza assoluta”. “Non c´è bisogno di abbassare le tasse – ha concluso – ma bisogna prendere i soldi delle tasse e metterli nelle tasche di chi non ha un reddito”. Infine, l´ex Ministro Vincenzo Visco, sottolineando le disuguaglianze che attanagliano l´Italia, ha concluso con una battuta. “Il problema degli italiani non è se gli aumenti le tasse, ma se gliele fai pagare”.  
   
 

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