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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Giugno 2013 |
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REGIONI A “GEOMETRIA VARIABILE” PER RILANCIARE L´ITALIA
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Trento, 5 giugno 2013 - Ridare
slancio al Paese attraverso un rinnovato regionalismo a “geometria variabile”,
in grado di restituire, a chi lo esercita, non solo il dono dell´efficienza, ma
anche la capacità di riportare il potere di scelta più vicino ai territori e ai
cittadini. E´ questa la ricetta lanciata da Mauro Marcantoni, direttore della
Trentino School of Management, autore del libro “La mappa delle autonomie.
Quando, dove e perché il regionalismo funziona” (Donzelli Editore). Si tratta
di un saggio, realizzato in collaborazione con Marco Baldi del Censis, che,
oltre a contenere un´analisi sui conti territoriali, indica una possibile via
d´uscita: il governo a “geometria variabile”, appunto, che si fonda sullo
scambio tra autonomia e responsabilità. Ovvero: un governo centrale che concede
la devoluzione locale delle risorse, pretendendo in cambio un buon governo.
“L´italia non ha futuro se
non gioca sul vitalismo dei propri territori. L´italia è una, ma dentro di sé
ha tante anime, che non bisogna isolare come se fossero corpi separati, ma che
rappresentano una ricchezza che può dare quell´energia necessaria per
rilanciare e ridare fiato al Paese”. Con queste parole Mauro Marcantoni ha
spiegato perché, dal suo punto di vista, si debba puntare sul regionalismo. Un
regionalismo in crisi per diversi motivi – dalla mancanza di “solidarietà” fra
territori, al malgoverno, alla frammentazione -, ma che rappresenta – se
rivisto - un´opportunità per un cambio di marcia a livello nazionale. Questo
modello, per funzionare, deve però tenere conto delle differenze tra le varie
realtà attraverso una “geometria variabile” che sia garanzia di efficienza.Un
modello che, nella realtà, deve fare i conti con alcune resistenze. “Oggi, nel
Paese, c´è una grande tendenza a ri-centralizzare, a portare le risorse verso
il centro, non solo in politica, ma anche a livello generale, tra fusioni ed
accorpamenti”, ha sottolineato infatti Marco Baldi (Censis). Da qui,
l´importanza di un´analisi dei dati (riportata nel libro) per capire le diverse
realtà e, quindi, valutare come applicare un regionalismo a “geometria
variabile”. Una soluzione che sarebbe apprezzata dai cittadini, come ha
spiegato Stefano Ceccanti, costituzionalista, già Senatore del Partito
Democratico, che ha concluso l´incontro affermando che, dati alla mano, “non
c´è da parte dei cittadini una richiesta di centralismo. Anzi, la loro
percezione è che più il governo è vicino, più è sinonimo di efficienza e
trasparenza”.
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