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Notiziario Marketpress di Giovedì 06 Giugno 2013
 
   
  OCSE: LA "RICETTA" DI GURRIA PER SCONFIGGERE LA DISEGUAGLIANZA

 
   
  Trento, 6 giugno 2013 - Di fronte alla crisi i governi devono concentrarsi sul rafforzamento delle finanze pubbliche e dare impulso all´occupazione. Per realizzare questi obiettivi, servono percorsi di riforme strutturali, investimenti in nuove fonti di crescita, innovazione e sviluppo delle competenze. E´ necessario puntare su attività basate sulla conoscenza e sulla crescita "verde" in chiave inclusiva e planetaria. Perchè la globalizzazione non è un´opzione, ma una realtà da accettare. Questa la "ricetta" del segretario generale dell´Ocse Angel Gurría per sconfiggere la diseguaglianza globale. “Se questo dibattito si fosse tenuto dieci anni fa, i punti di partenza sarebbero stati altri”. Con queste premesse il giornalista Federico Rampini ha aperto il dialogo con il segretario generale dell´Ocse Angel Gurría. “Il luogo comune che regnava a cavallo del nuovo secolo era infatti che la globalizzazione avrebbe accentuato le diseguaglianze fra nord e sud del mondo. Oggi si parla invece di diseguaglianze all´interno delle nazioni”. Per capire il fenomeno della diseguaglianza è necessario partire dai numeri. Oggi il reddito medio dei paesi Ocse è 9 volte più alto rispetto a quello dei paesi poveri, con un divario del 30% rispetto ad una generazione fa. “Quest´anno l´Ocse - prosegue Gurría - si confronta attorno al tema: It´s all about people: Jobs, Equality and Trust. Nella sola area dell´euro, il tasso di disoccupazione ha raggiunto un livello record del 12%. I giovani sono i più colpiti da questo fenomeno. In Italia la disoccupazione è arrivata all´11,5%, quella giovanile è al 38%. Nell´agenda dei governi deve rientrare quindi come priorità la promozione dell´orientamento professionale e di un´adeguata transizione dalla scuola al lavoro, così come la riqualificazione del lavoro”. Tutte dimensioni non correlate al Pil, ma alla qualità della vita. “Perché - sottolinea Gurría - la necessità di far fronte alle conseguenze immediate della crisi non deve farci dimenticare l´obiettivo una crescita sostenibile e inclusiva. Solo così è possibile favorire l´innovazione e garantire competitività in un mondo di catene globali del valore, dove il capitale della conoscenza è il bene più grande”. E quali indicazioni dunque per l´Italia? “La strada delle riforme è la più importante. Le riforme devono essere una condizione mentale. La società deve essere pronta a cambiare”. Oltre a questo è necessario per il segretario generale dell´Ocse far sì che grazie alle politiche fiscali tutti paghino realmente le tasse, che la parità di genere non venga messa in discussione e che il sistema educativo riesca a produrre le competenze giuste richieste dal mercato. Serve investire non solo nell´innovazione di prodotto, ma nell´innovazione dei sistemi di governo, dei mercati. Serve attuare una maggiore collaborazione fra governo e aziende. C´è bisogno insomma di politiche di lungo termine che vadano spiegate e condivise adeguatamente con i cittadini. I politici devono riuscire a comunicare che abbiamo bisogno di tempo per garantire maggiore competitività del paese. Contenere i problemi di carattere sociale, promuovere impegno ecologico, riforme strutturali, innovare le istituzioni, cercando di ridurre le problematiche di ogni Paese in modo originale, aumentando realmente la competitività: questi i punti imprescindibili di qualsiasi programma di governo.  
   
 

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