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Notiziario Marketpress di
Giovedì 06 Giugno 2013 |
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CREARE LAVORO PER RIDARE SPERANZA ALL´ITALIA
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Trento, 6 giugno 2013 - “Per rilanciare il lavoro in Italia bisogna
partire da due riforme: dell´istruzione e della pubblica amministrazione. Solo
in questo modo si può riavviare uno dei grandi motori di sviluppo che si chiama
welfare. Servono scelte coraggiose. Se non faremo questo, il degrado è
garantito”. E´ intervenuta con queste parole Susanna Camusso, segretario della
Cgil, al Festival dell´Economia di Trento il giorno dopo l´importante accordo
siglato con Confindustria. “Per noi – ha proseguito – il tema del lavoro non è
passato di moda. Anzi. Dev´essere al centro della discussione e troppo spesso
questo non accade”. Per rilanciare l´economia italiana il segretario della Cgil propone anche “un
provvedimento di uscita dal sommerso e una normativa esplicita sugli appalti
per rompere meccanismi di corruzione e di clientela”. L´italia – ha spiegato -
deve tornare ad avere un´idea di sé stessa, senza sentirsi “il figlio povero
dell´Europa”. Il suo intervento s´è concluso con un ragionamento sull´Imu.
“Bisogna smetterla di discutere di Imu ed iniziare a discutere seriamente delle
risorse che vanno messe in campo per i giovani, per costruire lavoro non
attraverso incentivi, ma grazie ad un intervento del pubblico”.
Per ricostruire un Paese
bloccato e affrontare la “catastrofe del lavoro”, evidenziata dagli ultimi dati
sulla disoccupazione giovanile che ha superato la soglia del 40% in Italia,
secondo l´economista Laura Pennacchi, già sottosegretario al Tesoro ed autore
del libro “Tra crisi e grande trasformazione. Libro bianco per il piano del
lavoro 2013” (Ediesse), sono necessarie “soluzioni innovative”. Serve, quindi,
una “grande spinta” propulsiva, una “terapia shock che soltanto il motore
pubblico può dare attraverso investimenti che generino lavoro”, come sta
facendo Obama negli Stati Uniti. Insomma, per superare “il liberismo di Monti”
che, per Pennacchi ha aggravato la crisi assieme alle “politiche distruttive di
austerità imposte dalla Merkel”, “non bastano le misure tradizionali a cui
eravamo abituati, come ad esempio gli incentivi fiscali per le assunzioni ”, ma
sono indispensabili “misure nuove e a largo raggio, come la staffetta
giovani-anziani di cui ha parlato il Ministro Giovannini”. Solo così si potrà aprire
una nuova stagione e lasciarsi alle spalle “la più grave e lunga crisi globale
dell´ultimo secolo”. Infine, il docente universitario Sandro Trento, ha
affermato che “è giunto il momento di ragionare sull´architettura delle
politiche di cui l´Europa si è dotata, concepite sulla stabilità”. E´
necessario, dunque, un cambio di paradigma, ma che non può non basarsi su un
progetto complessivo “che deve essere affrontato con una nuova stagione di
riforme che dovranno essere applicate seriamente, al contrario di quanto è
stato fatto talvolta in passato”.
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