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Notiziario Marketpress di
Giovedì 06 Giugno 2013 |
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L´UNIONE BANCARIA EUROPEA? SOLO NEL 2020
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Trento, 6 giugno 2013 - La crisi ci ha messo in un cul de sac? Per
uscirne servirà "un sac de cul". La battuta, con la quale Sebastiano
Barisoni, vicedirettore di Radio 24, ha aperto il terzo Forum al Festival, non è da economisti e certo
Daniel Gros, direttore del Centro europeo di studi politici non può
condividerla, ma rende bene l´idea del "sentiment" che aleggia
attorno al caso Italia. Che per l´economista tedesco, le cui posizioni
sull´unione bancaria europea sono piuttosto controverse, come lui stesso
ammette, può farcela se solo non insiste nell´adottare politiche che vanno in
senso opposto a quanto raccomandato dalla Commissione europea. Un esempio?
L´imu: "Sbagliato abolirla, andrebbe invece raddoppiata. L´italia ha tanti
punti di forza che però non fa valere, è un sistema ingessato che lega
tutti".
Tema
dell´"intervista" a Gros "L´unione bancaria può salvare
l´euro" (senza punto di domanda), tema tecnico e per specialisti di
economia politica ma dietro il quale si sta giocando nel vecchio continente la
madre di tutte le battaglie, perchè dietro l´unione bancaria ci sta l´altro
grande tema dell´integrazione politica degli Stati membri. Certo, l´Europa
possiede una moneta comune, ma le banche restano nazionali. E quando in un
paese le banche si ammalano finiscono per contagiare anche la moneta. Una vera
unione monetaria ha pertanto bisogno anche di un´unione bancaria, cosa che
ancora non c´è in Europa a differenza che negli Stati Uniti.
Chi vincerà la battaglia,
ammesso che debba esserci un vincitore? Gli "eserciti", bancari e
statuali, sono schierati ma ancora nessuno fa la prima mossa. Il cannocchiale è
puntato naturalmente sulla Germania: che farà Frau Merkel al prossimo Consiglio
Europeo di giugno? Oppure bisognerà attendere le elezioni tedesche di
settembre?
"Inutile
chiederselo" risponde Gros, che sorprendentemente aggiunge: "Il
problema non è la Germania, la sua opinione non conta più e non ha molto senso
chiedersi se e quando mollerà i cordoni della borsa. L´errore politico maggiore
è stato commesso proprio in Germania: Angela Merkel ha reagito alla crisi greca
ma non ha visto che la Grecia è diventata il fulcro di una crisi generalizzata.
Solo un anno fa si è capito che il problema di fondo era quello delle banche,
una volta risolto il problema bancario penso che l´Europa potrà uscire dalla
crisi".
E l´Italia? "Negli
ultimi quindici anni l´Italia è rimasta ferma, anche se ha investito di più che
l´Inghilterra; la spesa pubblica è cresciuta, soprattutto attraverso le
Regioni, ma l´Italia ha anche un sistema che è più corrotto di prima. Non è
pensabile uscire dalla crisi spendendo di più. Ci si rende benissimo conto che
occorrerebbe tassare di più le attività improduttive anziché le imprese, ma l´Italia
che ha fatto? Ha abolito l´Imu, cosa che non andava fatta, è stata una scelta
politica".
Per Gros il punto
fondamentale è la stabilità del sistema. "Senza sistema bancario stabile
le nostre economie non possono uscire dalla crisi. Il progetto di unione
bancaria prevede che ci sia un´unica banca a vigilare, oggi però ogni paese
vigila sulle proprie banche. Il progetto in corso non prevede di arrivare a
tassi d´interesse unici, si arriverà ad un sistema unico di vigilanza in cui la
Banca europea vigilerà su un centinaio di grandi banche ed anche se è vero che
rimarranno fuori da questa vigilanza le piccole banche e le casse di risparmio,
è vero anche che la Bce potrà comunque chiedere di vedere i libri di tutte le
banche. L´ideale sarebbe avere una direzione unica, ma la realtà è che quando
una banca è in grosse difficoltà ci sono sempre considerazioni politiche che
prevalgono, quindi è molto utile avere la Commissione europea che vigila,
questo per impedire che gli stati più forti possano salvare le proprie banche
come credono".
Quando e come si arriverà
all´Unione bancaria? "Non ci arriveremo prima del 2020" la previsione
di Gros; "per uscire dalla crisi occorre ripulire il sistema bancario, il
primi passo della Bce dovrebbe essere quello di vedere cosa c´è nascosto nei
bilanci, lavoro importante e molto doloroso, questa però è la chiave per
tornare in corsa. Le banche a sud delle Alpi avranno qualche difficoltà, ma chi
non ne avrà? L´uscita da questa situazione sarà un processo lento, non ci sono
ricette miracolistiche. La crisi è la scintilla che può far partire le riforme
vere. La Grecia ha fatto riforme serie quando è arrivata sull´orlo dell´abisso.
Si può andare avanti sul piano inclinato, come un rospo che si cuoce
lentamente, oppure si può dare una sferzata. Siamo nel fondo della valle e ci
aspetta una pianura, forse un po´ desertica, ma io non vedo però alcun
abisso".
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