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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Giugno 2013 |
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TOSCANA: QUALITÀ DELL’ARIA, I DATI DEL RAPPORTO ARPAT 2012
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Firenze, 5 giugno 2013 –
Migliorano i livelli di qualità dell’aria. Ma ciò non toglie che rimangano
parziali elementi di criticità, in particolare per gli ossidi di azoto e le
polveri sottili, perlopiù nelle stazioni poste nei siti influenzati dal
traffico stradale. Diversamente, nelle stazioni urbane fondo, le più
rappresentative dell’esposizione della popolazione, i valori limite su base
annuale sono rispettati. Continuano invece a rimanere elevati i livelli di
ozono su quasi tutto il territorio.
E’ questo in estrema sintesi
il risultato che emerge dall’ultimo report del monitoraggio della qualità
dell’aria aggiornato al 2012 ottenuto dalla rete regionale di rilevamento
realizzato da Arpat, che ha gestito i dati attraverso il settore “Centro
Regionale Tutela della Qualità dell’Aria” (Crtqa), attivato ad aprile del 2012.
“Occorre proseguire nella
strada di una strategia congiunta e condivisa per il contenimento dei livelli
di concentrazione di Pm10 e degli altri inquinanti – ha dichiarato l’assessore
regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini –. Ancora molto c’è da fare ma la riduzione
registrata, seppur lieve, ci dice che le scelte intraprese sono buone e ci
porta a continuare a lavorare in questa direzione verso il raggiungimento del
rispetto dei limiti”.
La Regione ha stipulato un Accordo con il Ministero
dell’Ambiente “Mattm”, ottenendo uno specifico finanziamento di circa 500.000
euro, che destinerà all’approfondimento delle conoscenze in tema di qualità
dell’aria, attraverso alcuni progetti, tra i quali:
- l’implementazione del
progetto Patos (Particolato Atmosferico in Toscana), per la caratterizzazione
chimica del Pm 2,5 e l’individuazione dei singoli contributi delle potenziali
sorgenti;
- analisi specifiche sulle
polveri ultrafini generate dal traffico;
- la messa a punto della
modellistica diffusionale, per una migliore comprensione dei livelli di
distribuzione degli inquinanti sul territorio regionale.
I risultati delle analisi
nel dettaglio:
Polveri sottili (Pm10) – In
tutta la regione il valore limite dell’indicatore relativo alla media annuale è
stato rispettato per il terzo anno consecutivo in tutti i tipi di stazioni. Dal
2007 al 2012 si osserva una tendenza alla diminuzione del 20% nelle urbane
fondo e del 10% nelle urbane traffico.
Non è stato rispettato il
limite di 35 superamenti (per la media giornaliera di 50 µg/m3) in 6 delle 22
stazioni di rete regionale attive nel 2012, rispettivamente presso il 50% delle
stazioni di traffico ed il 20% delle stazioni di fondo. In generale dal 2007 il
numero di superamenti nelle urbane fondo si è sensibilmente ridotto del 60%,
nelle traffico del 30%. Nelle zone interne della Toscana, l’analisi dei dati
mensili evidenzia come, nel periodo ottobre/febbraio, le emissioni dei
riscaldamenti, in primo luogo, il traffico e le condizioni meteo determinino un
incremento rilevante di questo inquinante. Per le polveri ultrasottili (Pm 2,5)
i valori limite sono rispettati in tutte le stazioni di monitoraggio con un
andamento costante dal 2010 anno di inizio delle misure.
Ossidi di azoto (No2) – In tutta la regione il valore limite
dell’indicatore relativo alla media annuale è stato rispettato per il terzo
anno consecutivo nelle stazioni urbane fondo. Si confermano la forte le criticità di questo inquinante nei siti di
traffico (con il superamento del limite per la media annua nell’80% di queste
stazioni di monitoraggio) nonostante che dal 2007 ci sia stato un netto calo
del numero dei superamenti della massima media oraria di 200 µg/m3 e una
progressiva e costante riduzione delle medie annuali regionali dal 2008 al
2012.
Le azioni messe in atto per
ridurre i livelli Pm10 e No2 non hanno prodotto solo parzialmente gli effetti
sperati negli ultimi sette anni; sono un po’ più significative gli effetti sul Pm10 rispetto al No2. Rientriamo comunque
nella tendenza europea.
Monossido di carbonio (Co) –
Il monossido di carbonio non rappresenta un problema per la qualità dell’aria
in Toscana, si continua infatti cautelativamente a rilevarne le concentrazioni
solo in alcuni siti da traffico, dove comunque gli indicatori evidenziano che
le soglie sono ampiamente rispettate.
Ossidi di zolfo (So2) – Lo
stesso si può dire per il biossido di zolfo che non rappresenta un problema per
la qualità dell’aria in Toscana, si continua infatti cautelativamente a
rilevarne le concentrazioni solo in alcuni siti dove gli indicatori comunque
evidenziano che le soglie sono ampiamente rispettate.
Ozono (O3) – La criticità
per questo inquinante è rilevante in tutte le zone della Toscana con una lieve
diminuzione per la zona delle pianure costiere. Il valore obiettivo per la
protezione della salute umana non e stato rispettato nel 66% delle stazioni ed
il valore obiettivo per la protezione della vegetazione non e stato rispettato
nel 77% della stazioni di rete regionale. Su questo inquinante secondario è
importante mettere in campo azioni a livello almeno nazionale.
Le azioni della Regione -
La Regione Toscana ha
recentemente finanziato per circa 11 Milioni di euro (di cui 6,4 regionali e
4,6 fondi europei ) progetti volti al miglioramento della qualità dell’aria
mediante la promozione e lo sviluppo della mobilità sostenibile ed in
particolar modo per la realizzazione di infrastrutture di ricarica per i
veicoli elettrici anche alimentate da fonti rinnovabili e l’acquisto di veicoli
elettrici destinati a servizi di pubblica utilità e da adibire a forme di
car-sharing. Gli interventi sono attuati nell’ambito dei Pac (Piani di Azione Comunale) nei 31 Comuni
del territorio regionale che presentano criticità per i livelli di qualità
dell’aria.
Inoltre nell’ambito
dell’Accordo firmato con il Ministero dell’Ambiente per il miglioramento della
qualità dell’aria e la riduzione delle emissioni di materiale particolato in
atmosfera nei centri urbani, la Regione Toscana ha ottenuto un finanziamento
per un importo pari a 15 Milioni di euro
partecipando con una quota di cofinanziamento pari a circa 5 milioni di
Euro. Tra gli interventi proposti, l’elettrificazione del porto di Livorno, il
rinnovo del parco bus con mezzi a basso impatto ambientale, il sostegno della
mobilità ciclabile e risparmio energetico in edifici pubblici.
Infine nel 2012 sono stati
impegnati 750.000 euro a favore di Arpat per la gestione della rete regionale
di rilevamento della qualità dell’aria. Anche sulla base di tale finanziamento,
l’Agenzia sta completando una gara europea per il potenziamento della rete di
monitoraggio.
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