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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Giugno 2013 |
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FEDERAUTO: SE VOGLIAMO FAR RIPARTIRE I CONSUMI L’IVA ANDREBBE ABBASSATA
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Roma,
5 giugno 2013 “Aumentare l’Iva,
ovvero aumentare ancora la pressione fiscale, significherebbe contrarre
ulteriormente i consumi in un Paese in cui quelli interni valgono l’80% del
totale. Sarebbe assurdo e incomprensibile dato che lo stesso Governo Letta si è
reso conto che l’Italia sta morendo di tasse, di una pressione fiscale su
famiglie e imprese che non ha eguali nel mondo. Mi preme ricordare che la
pressione fiscale nel 2012 è salita al 44%, in aumento rispetto al 42,6%
registrato nel 2011. E questo dato ha contributo a far crollare i consumi, su
cui si basa la nostra economia. Nel 2012 infatti la spesa per consumi delle
famiglie ha mostrato un´ampia contrazione in volume, pari al -4,3%, dopo essere
risultata quasi stabile nel 2011. Ma se parliamo di trasporti la contrazione è
doppia rispetto alla media, ovvero -8,5%”. Lo ha detto oggi il presidente di
Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, che ha commentato l’ipotesi di aumento di 1%
di Iva a partire dal 1° luglio. “E’ obbligatorio sottolineare che l’eccessiva
pressione fiscale è una delle principali cause di fallimenti di imprese, negozi,
artigiani, delocalizzazione all’esterno per chi può, perdita di posti di lavoro.
A suon di tasse stiamo distruggendo la nostra economia reale. Nessuno oggi,
nessuno, può pensare che alzare ancora le tasse sia la soluzione. Quando
un’azienda chiude o delocalizza, non riaprirà forse mai più all’interno dei
nostri confini, bruciando milioni di posti di lavoro che impiegheremo decenni a
ricreare. E’ ora di dire basta a chi vuole creare danni irreversibili alla già
martoriata Italia e agli italiani. L’iva? Se vogliamo fare qualcosa:
abbassiamola!”
Conclude Pavan
Bernacchi: “Inoltre un punto di Iva, che per un telefonino sono pochi spiccioli,
su ogni auto peserebbe circa 170 euro. E di questo il Governo ne deve tenere
conto, così come dovrà osservare che il settore – già martoriato da misure
devastanti negli ultimi 2 anni - contribuisce per il 16,6% delle entrate fiscali
complessive del Paese. Chiediamo infine al Governo a chi gioverebbe la morte di
un settore, quello dell’automotive, che sino ad oggi ha rappresentato un valore,
con l’11,4% del Prodotto interno lordo nazionale e con 1,2 mln di occupati?”.
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