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Notiziario Marketpress di
Giovedì 06 Giugno 2013 |
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COSTRUZIONI I TRIMESTRE: FATTURATO -3,9%, ARTIGIANI IN SOFFERENZA MENO NEGATIVE LE PREVISIONI DEGLI IMPRENDITORI ORDINI -3,5%, OCCUPAZIONE -1,2%. A VICENZA, PADOVA E TREVISO INDICATORI PEGGIORI
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Venezia,
6 giugno 2013 – Nel
primo trimestre 2013, sulla base dell’indagine Venetocongiuntura, il fatturato delle imprese di costruzioni ha
registrato una flessione del -3,9% rispetto allo stesso periodo del 2012
(-2,8% a fine 2012). L’analisi congiunturale sul settore delle
costruzioni, promossa congiuntamente da Ceav
(Cassa Edile Artigiana Veneta) e Unioncamere del Veneto, è stata effettuata
su un campione di 600 imprese con almeno un
dipendente.
Dopo
un rimbalzo positivo nella prima parte del 2011, a partire dal 2012, e
soprattutto nel primo trimestre 2013, si registra un ulteriore rallentamento che
non lascia ben sperare, sottolineando la debolezza del settore dinnanzi alla
crisi che investe non solo l’edilizia, ma anche la domanda privata delle
famiglie e quella pubblica, ingessata dal patto di stabilità. Sulla dinamica
particolarmente negativa del fatturato ha influito pure la condizione meteorologica che, nei primi
mesi dell’anno, ha visto un andamento anomalo del tempo, con molte più giornate
di fermo cantiere rispetto al passato. Ad essere caratterizzati dal segno meno
sono tutti gli indicatori e a preoccupare sono soprattutto i dati relativi al
sistema artigiano e delle piccole imprese. I dati tendenziali riferiti al
settore artigiano indicano infatti una
flessione del -4,1% del fatturato, mentre per le imprese non
artigiane la diminuzione è del -2,6%, in quest’ultimo caso comunque doppia
rispetto al trimestre precedente. Dal punto di vista territoriale il volume
d’affari ha dimostrato dinamiche negative in tutte le province con un calo più
limitato a Belluno (-2,3%), Verona e Venezia (-2,5%). Particolarmente negativi invece gli indicatori per
Vicenza (-6,2%), Padova (-5,6%) e Treviso
(-5,4%).
Alessandro
Bianchi, presidente Unioncamere del Veneto
«Nel
primo trimestre dell’anno l’andamento congiunturale dell’industria delle
costruzioni è stato caratterizzato da un nuovo balzo all’indietro, che ha
cancellato i timidi segnali di recupero emersi nei tre mesi precedenti. Nel
periodo gennaio-marzo 2013 il rallentamento del fatturato nelle costruzioni,
addirittura più marcato rispetto all’ultimo scorcio 2012, è stato determinato
soprattutto dalla flessione del comparto artigiano. Notizie meno negative
giungono invece dalle aspettative degli imprenditori che, come nel caso del
settore industriale, stanno evidenziando segnali più incoraggianti di una
possibile inversione della tendenza in atto. I segnali di ripresa attesi da
tempo stanno tardando ad arrivare. L’auspicio è che gli incentivi statali
relativi alle energie rinnovabili e alle ristrutturazioni e gli incentivi
regionali per il recupero delle strutture alberghiere possano innescare nel 2013
un vero recupero rispetto al 2012, in modo da far ripartire tutte
le filiere del sistema casa».
Virginio
Piva, presidente Ceav
«L’unico mercato che oggi permette di guardare al
futuro è quello della ristrutturazione e del recupero urbano. Bene ha fatto il
Governo a prorogare gli incentivi, ma la proroga vale solo fino a fine anno,
mentre le nostre imprese hanno bisogno di certezze per il futuro, soprattutto
per poter garantire l’occupazione. E’ necessario che il Governo promuova azioni
strutturali e non episodiche e che la Regione prosegua nei disegni di leggi
regionali a sostegno del settore. Le nostre imprese ne hanno
bisogno».
Ordini
In
linea col trimestre precedente (-3%), gli ordini hanno subito un rallentamento
del -3,5%.
Permane differenziato il dato tra settore artigiano (-3,6%) e non artigiano
(-2,5%). Le piccole imprese sono quelle più penalizzate (-4,1%), più stabili i
dati relativi alle imprese di media e grande dimensione (-3%). A livello territoriale tutte le province evidenziano
difficoltà, con punte particolarmente negative a Vicenza (-5,1%) e Padova
(-4,9%). Meno pesante la situazione a Belluno
(-1,6%).
Prezzi
Dopo
l’aumento nei mesi precedenti, i prezzi sembrano segnare leggermente il passo
(+3%), ovvero -0,4 p.P. Rispetto al trimestre precedente.
L’aumento è sentito in modo differente dalle imprese, con quelle di piccola
dimensione che presentano una dinamica peggiore (+3,5%) rispetto alle medie
(+2,6%) e grandi (+2,5%). Uniforme il sentiment a livello provinciale, segno che
la crisi è generale e diffusa su tutto il territorio
veneto.
Occupazione
Ancora
negativo l’indicatore dell’occupazione con una flessione del
-1,2%,
leggermente inferiore al trimestre precedente (-1,7%), ma con una differenziazione accentuata tra settore
artigiano (-1,5%) e non artigiano (+1,1%). A fronte di una dinamica
fortemente negativa per le imprese di piccola e media dimensione (-4,3% e
-0,7%), fa da contraltare l’incremento per le imprese di grandi dimensioni
(+2,5%), segno che la grande impresa è l’unica in grado di reggere la pressione
negativa del mercato. Dal punto di vista territoriale, l’unica provincia con segno positivo è ancora Belluno
(+5,9% dopo il +1,8% precedente), stabile Treviso (+0,2%), mentre i
valori occupazionali più negativi sono a Verona (-4,3%) e Vicenza
(-4,2%).
Previsioni
Prosegue
la tendenza negativa ma con una progressiva e lenta riduzione dell’indicatore
generale.
Rispetto al saldo del quarto trimestre (-31,4 p.P.), il primo trimestre 2013 ha fatto registrare per il
fatturato un -21,7 punti percentuali. Migliori anche le aspettative
negative per gli ordini (-16,1 p.P. Contro -21,5 p.P.), peggiorano lievemente
quelle per l’occupazione (-4,6 p.P. Contro -4 p.P.). |
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