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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Giugno 2013 |
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ADOTTATA UNA NUOVA LEGGE DELL’UE PER PROTEGGERE MEGLIO LE VITTIME DELLA VIOLENZA DOMESTICA
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Lussemburgo - Le vittime di violenza, in particolare della
violenza domestica, potranno presto contare su una protezione valida in tutta
l´Unione europea a seguito dell´adozione del 6 giugno di una proposta della
Commissione europea da parte dei ministri della Giustizia degli Stati membri
dell´Ue. Il nuovo regolamento sull’ordine di protezione a livello dell´Unione
europea consentirà a coloro che hanno subito atti di violenza di far valere,
ovunque si trovino nell’Ue, il provvedimento restrittivo ottenuto nel paese
d´origine. In pratica ciò significa che i provvedimenti restrittivi emessi in
un paese dell´Ue dovranno essere riconosciuti in tutta l´Unione: la protezione
seguirà così la persona nei suoi spostamenti. A beneficiare di questa legge
dell´Unione saranno in particolare le donne: secondo i sondaggi, in Europa
circa una su cinque ha subito violenza fisica almeno una volta nella vita.
“L´ordine di protezione
europeo adottato oggi contribuirà a proteggere le vittime di reato e le vittime
di violenza, ovunque esse vadano in Europa: la protezione viaggerà con il
cittadino. Questo è un esempio eccellente del lavoro che l´Europa svolge in
favore dei suoi cittadini", ha dichiarato la Vicepresidente Viviane
Reding, Commissaria Ue per la Giustizia. “Desidero ringraziare i ministri della
Giustizia e il Parlamento europeo per il loro sostegno nel portare velocemente
a buon fine le proposte della Commissione. Le vittime meritano di essere
trattate con rispetto e di ricevere la protezione di cui hanno bisogno. Ora mi
aspetto dagli Stati membri che diano pratica attuazione in tempi rapidi
all´ordine di protezione europeo e alla direttiva sui diritti delle vittime adottata
l´anno scorso per il bene dei nostri cittadini”.
L´adozione, avvenuta
formalmente oggi, del regolamento del Consiglio sul riconoscimento reciproco
delle misure di protezione in materia civile fa seguito al voto del Parlamento
europeo del 22 maggio (Memo/13/449). La Commissione lo aveva proposto nel
quadro di un pacchetto di misure intese a migliorare i diritti delle vittime
(cfr. Ip/11/585 e Memo/11/310). La direttiva sui diritti delle vittime — che
sancisce i diritti minimi delle vittime di reato ovunque esse si trovino
nell’Unione europea — è già pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione
europea (Ip/12/1200). Entrambi gli strumenti integreranno l’ordine di
protezione europeo del 13 dicembre 2011 che assicura la libera circolazione
delle misure di protezione in materia penale in tutta Europa. Il voto di oggi
rappresenta un importante passo avanti nel cercare di colmare le lacune nella
protezione delle vittime della violenza domestica che vogliono esercitare il
diritto alla libera circolazione nell’Ue.
I prossimi passi: il
regolamento verrà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea (la
raccolta delle leggi vigenti nell´Ue) e si applicherà a decorrere dall´11
gennaio 2015. La Danimarca non vi partecipa.
Contesto
Il 18 maggio 2011, la
Commissione europea ha proposto un pacchetto di misure volte ad assicurare un
livello minimo di diritti, sostegno e protezione alle vittime in tutta l’Ue,
indipendentemente dal luogo di provenienza o di residenza, di cui faceva parte
una proposta di regolamento sul riconoscimento reciproco delle misure di
protezione in materia civile. Questo regolamento garantirà che le vittime di
violenze (come la violenza domestica), pur viaggiando o trasferendosi in un
altro paese dell’Ue, possano continuare ad avvalersi degli ordini di protezione
o di restrizione emessi contro gli autori di tali violenze, e integrerà
l´ordine di protezione europeo adottato il 13 dicembre 2011 in materia penale.
La seconda proposta, quella
di una direttiva sui diritti delle vittime, è stata adottata il 4 ottobre 2012
dal Consiglio dei ministri (Ip/12/1066) dopo essere stata approvata a
larghissima maggioranza dal Parlamento europeo il 12 settembre 2012
(Memo/12/659). La direttiva sancisce diritti minimi per le vittime ovunque esse
si trovino nell’Ue garantendo che:
le vittime siano trattate in
modo rispettoso, e polizia, procuratori e magistrati ricevano la necessaria
formazione per potersene occupare;
le vittime siano informate
dei loro diritti e delle cause che li riguardano in un modo a loro
comprensibile;
sia garantito in ciascuno
Stato membro il sostegno alle vittime;
le vittime possano prendere
parte al procedimento se lo desiderano e siano aiutate ad assistere al
processo;
le vittime vulnerabili come
minori, vittime di stupro o persone disabili – siano identificate e siano
adeguatamente tutelate;
le vittime siano protette
durante la fase delle indagini e quella del procedimento penale.
Gli Stati membri hanno ora
tre anni di tempo per recepire le disposizioni della direttiva nei rispettivi
diritti nazionali.
Ogni anno nell´Ue fino al
15% della popolazione può essere vittima di un reato, un rischio che rimane
invariato, che ci si trovi nel proprio paese o ci si sposti per viaggiare
all’estero. Con circa 1,25 miliardi di viaggi compiuti all’anno per turismo
nell’Unione dagli europei, è inevitabile che alcuni di essi possano essere
vittime di un reato in un altro paese.
Le norme minime in favore
delle vittime sono parte integrante del più ampio obiettivo dell’Unione di
costruire uno spazio europeo di giustizia che consenta ai cittadini, ovunque
essi si trovino, di poter contare su diritti fondamentali garantiti in modo
uniforme e di avere fiducia nel sistema giudiziario.
Per ulteriori informazioni
Commissione europea –
diritti delle vittime
http://ec.Europa.eu/justice/criminal/victims/index_en.htm
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