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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Giugno 2013 |
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PRIMA ANALISI QUALITATIVA SEMESTRALE DEL SETTORE EDILE IN PROVINCIA DI SALERNO: COMPARTO ALLO STREMO E A RISCHIO-USURA IL PRESIDENTE LOMBARDI: SUBITO UN MONITORAGGIO DEGLI ESTRATTI CONTO
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Salerno, 10 giugno 2013 - L’edilizia
salernitana è allo stremo: soprattutto per le Pmi dilaga il rischio usura, le
lungaggini della pubblica amministrazione rendono il quadro congiunturale
ancora più sfavorevole, è forte la diffidenza verso prospettive di ripresa nel
breve-medio periodo. Sono alcuni dei dati emersi dalla prima “Analisi
Qualitativa su base semestrale delle dinamiche del settore edile in provincia
di Salerno” (riferita al I e al Ii semestre 2013), presentata questa mattina
nella sede Ance di via Galloppa.
L’analisi ha voluto
descrivere scientificamente la percezione che gli imprenditori dell’edilizia hanno
rispetto alle problematiche che affrontano quotidianamente ed alle previsioni
in relazione al termine temporale di sei mesi.
Lo studio si è avvalso
dell’apporto dei docenti di Economia Politica all’Università degli Studi di
Salerno, Pasquale Persico e Paolo Coccorese, del giornalista economico Ernesto
Pappalardo e della struttura interna dell’Ance coordinata dal direttore
Giovanni Veneri.
Questi alcuni dei dati
illustrati dal prof. Paolo Coccorese: delle 70 aziende intervistate, più della
metà (54,3%) ha previsto diminuzioni di fatturato nel secondo semestre del 2013
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; il 40% prevede una situazione
stazionaria, ed appena il 5,7% ipotizza un aumento. Per quanto riguarda
l’occupazione, il 51,4% delle imprese prevede flessioni, il 44,3% una
situazione stazionaria ed il 4,3% una crescita.
L’84,3% degli intervistati
ha lamentato una pesante flessione degli investimenti pubblici e la mancanza di
un disegno generale di sviluppo economico provinciale e regionale, il 78,6%
l’incompetenza e la scarsa responsabilità dei quadri della pubblica
amministrazione e l’85,7% ha denunciato il rischio-usura quale diretta
conseguenza del credit-crunch (percentuale che sale all’89,1% per le imprese
con livelli di fatturato inferiori ai 5 milioni di euro).
«Riteniamo che in questo
momento estremamente delicato – ha commentato il presidente di Ance Salerno,
Antonio Lombardi - le amministrazioni locali abbiano perso la bussola: con
questa indagine e l’impegno che ne seguirà vogliamo quindi svolgere un ruolo di
indirizzo nella pianificazione di politiche di rilancio dell’economia e
specificamente del settore. Non vogliamo piangerci addosso: ma quasi la metà
dei posti di lavoro persi nell’ultimo anno appartengono all’edilizia ed è
quindi da qui che occorre ripartire. Il credit crunch pesa enormemente sulle
prospettive di ripresa: nel 2012 i prestiti alle imprese sono diminuiti di 44
miliardi e non è un caso che oggi quasi l’86% degli imprenditori salernitani
lamenti il rischio-usura»
«Abbiamo deciso di attivare
sollecitamente un’azione di monitoraggio per segnalare tutti quegli addebiti –
interessi, spese, oneri vari – che fanno lievitare i tassi oltre le soglie
d’usura – ha aggiunto ancora il presidente Lombardi - Abbiamo già un costo del denaro
insostenibile: 9,8% in media, a fronte di un tasso Bce dello 0,5%. Vogliamo
capire le ragioni di questo spread. Occorre inoltre sbloccare subito i cantieri
fermi ed avviare un piano che preveda, come impone l’Ue, investimenti annui in
Campania per 1,2 miliardi di euro. È il momento delle scelte: non si può più
tergiversare nell’adottarle».
«E’ stato importante – ha
aggiunto il direttore dell’Ufficio Studi Ance Salerno, Ernesto Pappalardo –
avere la percezione delle problematiche sollevate dalle aziende del comparto.
Occorre ora un tavolo condiviso super partes per il monitoraggio dei rapporti
delle aziende con gli istituti di credito e degli estratti conto per denunciare
addebiti anomali».
«La nostra – è il commento
del professor Pasquale Persico - è una situazione di stallo recessivo: un
quadro di estrema difficoltà, una sorta di labirinto in cui gli economisti
delle varie scuole non sono riusciti e non riescono a districarsi. Occorre
un’operazione politica, culturale e tecnica partendo dall’accesso al credito e
dal credit crunch. Non è tollerabile, come pure avviene, che le banche accompagnino
la concessione di prestiti e affidamenti con l’acquisto, praticamente imposto,
di derivati e altri prodotti finanziari. Anche questa è usura».
«Occorre trovare
sollecitamente il modo per uscire dalla crisi – è stato il commento del
direttore di Ance Salerno, Giovanni Veneri -
L’ance sta svolgendo e continuerà a svolgere un ruolo propulsivo sia
nell’utilizzo dei fondi europei sia nei programmi di riqualificazione urbana e
nella valutazione economica dei progetti d’intesa con l’Università».
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