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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Giugno 2013 |
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CONTRO LE MAFIE, TUTTI I GIORNI CLAUDIO CAMARCA A PARMA PARLA AI GIOVANI. ULTIMO INCONTRO DEL PROGETTO PROMOSSO DALLA PROVINCIA “TESSERE LA LEGALITÀ”
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Parma, 10 giugno 2013 – Contro il malaffare serve una
militanza quotidiana. Claudio Camarca non ha dubbi “la lotta contro la mafia la
si fa tutti giorni”. Come? Non fumando spinelli ad esempio, oppure non pagando
donne che si prostituiscono perché legate a una tratta.
Il regista e scrittore
invita a attuare scelte quotidiane, tutte possibili, per togliere acqua dal
serbatoio delle mafie. Camarca è oggi a Parma per intervenire all’ultimo
appuntamento della rassegna di eventi promossa nell’ambito del progetto
“Tessere la legalità” realizzato dalla Provincia di Parma e nell’incontro del 6
giugno che anticipava quello con gli studenti - avvenuto dopo la proiezione de
“I cento passi” di Tullio Giordana - parla della sua ultima fatica: il
Dizionario enciclopedico delle Mafie in Italia, un’opera unica nel suo genere,
con oltre 4.000 lemmi, duecento approfondimenti su voci tematiche, appendici su
mafie estere situate sul nostro territorio, settanta voci autoriali.
“Noi non abbiamo mai
combattuto una vera guerra contro le mafie, abbiamo mandato sulla trincea pezzi
dello Stato, ma il corpo sociale del Paese, il corpo sano, non ha combattuto
questa guerra. Noi raccontiamo che dal seicento ad oggi la storia del Paese si
intreccia con quella delle mafie. Il dizionario serve a raccontare questo,
perché non possiamo non occuparci di quello che ci preoccupa direttamente – ha detto Camarca – Mi ha spinto a realizzare questo dizionario
enciclopedico l’esigenza di riempire un vuoto, la sua forza sta nella sua
natura: non c’è analisi o interpretazione, solo gli atti processuali, le
persone descritte hanno avuto almeno una condanna di primo grado. La cosa che
colpisce è la sua inoppugnabilità. Tutto quello che contiene è frutto del
lavoro dei magistrati”.
“Questo dizionario è un dono
pesante, un lavoro enorme che ci spinge oltre quello che siamo stati capaci di
fare fino ad oggi – ha detto l’assessore alle Politiche sociali della Provincia
Marcella Saccani parlando dei risultati avuti col progetto “Tessere la
Legalità” , macro-azione di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose,
promossa dalla Provincia di Parma e cofinanziata dalla Regione Emilia Romagna,
un progetto pensato soprattutto per sensibilizzazione le giovani generazioni.
“Per la prima volta è stato attuato un percorso organico su questa tematica e
abbiamo avuto risultati importanti come la piattaforma, realizzata grazie a
studenti dell’Itis, con la quale si gestirà un sistema di monitoraggio sulle
compravendite immobiliari in questo territorio, una dotazione di grande livello
tecnologico che permetterà di scoprire se ci sono e dove sono le infiltrazioni
di origine mafiosa”.
Oltre alla progettazione
della banca dati, oggetto di un protocollo siglato fra Provincia e Prefettura
di Parma, affidata e creata a docenti e studenti della 5°A dell’Itis da Vinci
di Parma, con “Tessere la legalità” sono
stati realizzati: undici laboratori in sette scuole; sei eventi tematici per
gli studenti delle superiori fra cui quest’ultimo a cui ha partecipato Claudio
Camarca; corsi di formazione per personale della scuola e della Pa sulle
modalità da adottare per individuare eventuali tentativi di infiltrazione
mafiosa da parte di imprese e soggetti ammessi a benefici pubblici.
Più di 800 gli studenti
delle scuole superiori di Parma e del Parmense che hanno partecipato alle
diverse iniziative promosse in collaborazione a Libera e Avviso Pubblico.
Dizionario Enciclopedico
delle Mafie in Italia, Edizioni Castevecchi.
A cura di Claudio Camarca.
Presentazione di Nicola
Zingaretti.
Prefazione di Gian Carlo
Caselli.
Postfazione di Raffaele
Cantone.
I primi passi di una
organizzazione criminale strutturata attraverso gerarchie, riti di iniziazione,
regole condivise e rispettate dai propri appartenenti, risalgono al sedicesimo
secolo, esattamente in Campania, nella zona del Napoletano. Da quattrocento
anni, l’Italia vive una situazione di conflitto permanente. Una «guerra» che
vede lo Stato di Diritto opposto a una serie di consorterie capaci, nel corso
del tempo, di controllare intere porzioni di territorio. Organizzazioni
ramificate profondamente nella cultura locale. Spesso percepite dalla
popolazione esattamente come uno Stato parallelo. In grado di offrire lavoro,
sostenere il vissuto quotidiano. Una sorta di altra Italia edificata su propri
codici morali, su proprie leggi. Presenza reale e tangibile a fronte di un
governo troppo spesso avvertito distante, non in grado di predisporre risposte
certe ai bisogni della cittadinanza. Si calcola, infatti, che l’insieme dei
gruppi di criminalità organizzata denominati in vario modo riescano ad avere
proventi attraverso attività illecite pari al 20% dell’intero Pil nazionale. Si
valuta che ogni anno oltre trecento omicidi siano direttamente riconducibili a
strategie interne a questi gruppi. Si stima inoltre che oltre trentamila
persone facciano parte in modo attivo di organizzazioni criminali, siano per
così dire affiliati a tempo permanente. A loro si aggiungono centinaia di
migliaia di cittadini che più o meno direttamente hanno a che fare con queste
organizzazioni: operando alle dirette dipendenze di imprese edificate
attraverso illeciti proventi, oppure dovendo a queste organizzazioni
l’ottenimento del mero posto di lavoro, o ancora, esercitando a loro stessa
insaputa all’interno di società utilizzate per riciclare guadagni provenienti
da attività criminose.
“Tessere la legalità”: un
progetto contro le infiltrazioni mafiose -
Il costo complessivo del
progetto è di 62.000 euro, di cui 31.000 finanziati dalla Regione
Emilia-romagna. Queste le azioni.
Laboratori scolastici, in
collaborazione con Libera.
Ne sono stati realizzati
undici in sette scuole superiori (Melloni, Giordani, Sanvitale, Bocchialini,
Marconi, Ulivi e Itis Leonardo da Vinci). Periodo di attivazione: marzo 2012 –
maggio 2013. Partecipazione: 275 studenti e 15 docenti. La metodologia
didattica adottata è stata di tipo attivo-partecipativo: da lezioni teoriche
frontali, tavole rotonde a momenti di apprendimento.
Temi trattati:
le pratiche illegali
adottate nel commercio e nella finanza (l’evasione e l’elusione fiscale, le
tecniche del commercio e della finanza per il riciclaggio e l’acquisizione di
aziende decotte e i fallimenti);
gli eroi della nuova
resistenza (testimonianze, personaggi e modelli di vita ispirati alla lotta
antimafia, alla legalità, ai valori della democrazia).
La banca dati -
Si tratta della costruzione
di un sistema di rilevazione informatico volto alla prevenzione di possibili
infiltrazioni della criminalità organizzata di stampo mafioso nei circuiti
legali del sistema socio-economico parmense, e in grado di far emergere
eventuali relazioni anomale nell’ambito delle compravendite immobiliari.
Il progetto è stato affidato
e realizzato da docenti e studenti della 5° A dell’Istituto “Leonardo da Vinci”
di Parma. La creazione di questa banca dati è collegata al Protocollo d’intesa
sottoscritto con la Prefettura il 19 dicembre 2011.
Corsi di formazione -
Due le tipologie. L primo
corso “Etica e professione: un binomio
possibile” , svolto in collaborazione con Libera, è stato rivolto a docenti
delle scuole medie inferiori e superiori. Partecipazione: 30 insegnanti.
Al secondo, svolto in
collaborazione con Avviso pubblico, hanno avuto accesso amministratori,
dirigenti e funzionari della Pa. Quattro gli incontri nei quali sono state
affrontate le tematiche inerenti:
Le infiltrazioni mafiose
negli appalti pubblici e nei settori economici collegati (la presenza delle
mafie in Emilia-romagna e il ruolo degli enti locali).
La normativa sugli appalti e
le buone prassi amministrative per contrastare la mafia e la corruzione (Il
sistema degli appalti).
La corruzione, la
concussione e le altre forme di illecito che, pur non costituendo reato,
possono dar luogo a responsabilità di natura diversa da quella penale I costi
sociali ed economici della corruzione. La prevenzione nella pubblica
amministrazione.
Le estorsioni e l’usura: gli
interventi degli enti locali alla luce dell’attuale crisi.
Partecipazione: ca 50
persone a incontro.
La rassegna cinematografica -
Eventi per studenti e
docenti delle scuole superiori di Parma e provincia, realizzati in
collaborazione con Solares Fondazione delle Arti e Cinema Edison. Sono stati
proposti agli alunni film italiani sulla lotta alla mafia vissuta dal punto di
vista delle vittime e della società, ispirati a reali fatti storici.
(aprile 2012) Fortapasc di
Marco Risi. Ospiti: Beppe Scognamiglio (Radio Siani) e Gerardo Bombonato
(presidente Ordine dei giornalisti E.r.)
(maggio 2012) La-bas di
Guido Lombardi. Ospiti: Gaetano di Vaio (produttore del film) e Tonio Dell’olio
(responsabile area internazionale Associazione Libera)
(dicembre 2012) Placido
Rizzotto di Pasquale Scimeca. Ospite: il regista Pasquale Scimeca e il segretario
provinciale della Cgil Ghidini.
(marzo 2013) Galantuomini di
Edoardo Winspeare. Ospite Ludovica Ioppolo (Associazione Libera),che ha
presentato anche il libro “Al nostro posto. Donne che resistono alle mafie”,
scritto in collaborazione con Martina Panzarasa.
(maggio 2013) “Padroni delle
nostre vite” spettacolo teatrale tratto dalla storia di Pino e Marisa Masciari.
Ospite Margherita Asta, figlia di Barbara Rizzo e sorella dei di Salvatore e
Giuseppe uccisi nella strage di Pizzolungo (Trapani) nell’attentato al giudice
Palermo.
(6 giugno 2013) I cento
passi di Marco Tullio Giordana. Ospite Claudio Camarca, curatore del
“Dizionario enciclopedico delle mafie in Italia”.
“Tessere la legalità”
rappresenta un’ulteriore tappa dell’impegno della Provincia di Parma sul tema
della legalità, sul quale lavora da anni. In particolare è importante segnalare
che la Provincia aderisce ad “Avviso Pubblico” dal 30 novembre 2010 e collabora
con il coordinamento provinciale di “Libera” sul territorio di Parma fin dalla
sua nascita, cioè da oltre due anni, promuovendo momenti formativi per
amministratori e dipendenti pubblici, iniziative per le scuole, azioni di
sensibilizzazione per l’intera cittadinanza, e impegnandosi nella costruzione e
implementazione di procedure semplici ma efficaci che consentano agli enti di
agire in perfetta trasparenza e direttamente in contrasto con possibili
infiltrazioni della criminalità organizzata.
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