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Notiziario Marketpress di
Lunedì 10 Giugno 2013 |
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LA FONDAZIONE MELANOMA: “IL BRACCIALETTO TI SALVA LA PELLE QUANDO CAMBIA COLORE, TROPPI RISCHI PER I DANNI DEL SOLE” A NAPOLI LA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE CHE COINVOLGE SCUOLE ELEMENTARI E STABILIMENTI BALNEARI
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Napoli, 10 giugno 2013 – Un
braccialetto contro i danni del sole. Quando i raggi Uv diventano pericolosi
per la pelle, cambia colore (da bianco a viola) per avvertire che il limite di
guardia è stato raggiunto. È distribuito in questi giorni nelle scuole
elementari della Campania e, a partire da fine giugno, negli stabilimenti
balneari della Regione. ‘Il braccialetto ti salva la pelle’ è lo slogan della
campagna di informazione con cui la Fondazione Melanoma vuole raggiungere in
particolare i più giovani per sensibilizzarli sull’importanza delle regole per
una corretta esposizione solare. La campagna è presentata oggi in un incontro
all’Istituto “Pascale” di Napoli. La prevenzione è la prima arma per
sconfiggere il melanoma, un tumore della pelle particolarmente aggressivo, che
ogni anno fa registrare nel nostro Paese 7000 nuove diagnosi (700 in Campania)
e 1500 decessi. “È dimostrato – spiega il dott. Paolo Ascierto, presidente
della Fondazione Melanoma – che ripetuti eccessi di esposizione da giovani
triplicano il rischio di sviluppare il melanoma da adulti. I bambini
rappresentano l’anello debole della catena e nei loro confronti va riservata
particolare attenzione. Il braccialetto può diventare il simbolo della lotta a
questa malattia. Il sole è un grande amico, ma possiede anche un lato ‘oscuro’,
in grado di provocare danni molto gravi. Le creme non possono fare miracoli e
devono essere scelte in base al proprio fototipo. Non esistono solari in grado
di garantire una protezione totale, inoltre va considerato che esiste un tempo
di esposizione massimo oltre il quale bisogna stare all’ombra. E il sole va
sempre evitato nelle ore centrali della giornata, fra le 12 e le 16”. Il
melanoma è il tumore che, nel mondo, ha fatto rilevare il maggior incremento:
negli ultimi 60 anni è aumentato di 7 volte. Ma oggi il 70% dei nuovi casi è
diagnosticato in fase iniziale e il merito deve essere attribuito anche alle
capillari campagne di prevenzione svolte in questi anni. L’area del corpo in
cui si riscontra con maggiore frequenza nelle donne è rappresentata dalle gambe
(42% vs 15% uomini), negli uomini dal tronco (38% vs 17% donne). “L’incidenza
della malattia è in aumento, ma fortunatamente la mortalità non incrementa,
anche se è leggermente più alta negli uomini, probabilmente perché si
sottopongono meno agli screening e sul tronco è più difficile per il paziente
scoprire nei a rischio rispetto alle gambe – afferma il prof. Nicola Mozzillo,
Direttore del Dipartimento Melanoma, Tessuti molli, Muscolo-scheletrico e
Testa-collo del ‘Pascale’ -. I nei devono essere controllati una volta all’anno
dallo specialista: una visita medica accurata permette di identificare le
lesioni sospette ed il melanoma, se individuato in fase iniziale, può essere
asportato chirurgicamente ed è guaribile nel 90% dei casi. Attenzione
all’esposizione solare troppo intensa in brevi periodi dell’anno. Infatti la
categoria professionale più a rischio è rappresentata dai cosiddetti colletti
bianchi, cioè persone che trascorrono per lavoro l’intera settimana in ufficio
e nel week end prendono il sole senza protezione per troppo tempo. Un altro
fattore di rischio è rappresentato dalle lampade abbronzanti, che dal 2011 sono
vietate in Italia agli under 18. Si tratta di una legge molto importante, per
la cui approvazione la Fondazione Melanoma si è fortemente impegnata. Queste
apparecchiature infatti aumentano il rischio di melanoma del 75% se utilizzate
prima dei 30 anni, come dimostrato da uno studio dell’Agenzia internazionale
per la ricerca sul cancro (Iarc)”.
L’età dei malati si sta
abbassando progressivamente. Dieci anni fa i giovani rappresentavano solo il 5%
dei casi e questo tumore riguardava soprattutto persone al di sopra dei 50
anni. Il 20% delle nuove diagnosi oggi viene riscontrato in pazienti di età
compresa tra 15 e 39 anni. “Ricerca, terapia e assistenza al malato a 360 gradi
caratterizzano da sempre il lavoro dei medici nel nostro Istituto – spiega il
prof. Gennaro Ciliberto, Direttore Scientifico del ‘Pascale’ -. Attualmente
sono circa 25 i protocolli di sperimentazione clinica di nuovi trattamenti per
la terapia del melanoma in corso al Pascale. Il nostro è un centro di
riferimento per questa patologia non solo per il Mezzogiorno, ma in tutta
Italia e a livello internazionale. I problemi maggiori nel trattare il melanoma
sono dovuti alla particolare propensione a produrre metastasi. Anche quando il
tumore viene individuato in fase apparentemente localizzata, è possibile che
alcune cellule maligne si siano già diffuse in altre sedi del corpo, stabilendo
‘semi’ che poi si possono manifestare a distanza di molti anni dalla escissione
del primo tumore. Siamo di fronte a una malattia subdola, che può manifestarsi
a distanza di anni e diventare rapidamente aggressiva. Pertanto gli sforzi per
prevenire la malattia, quale l’iniziativa del braccialetto, rivestono una
particolare importanza”. Il braccialetto può essere richiesto anche inviando
una mail all’indirizzo della Fondazione Melanoma (www.Fondazionemelanoma.org).
Le campagne di prevenzione si traducono in milioni di vite salvate e in
risparmi per il sistema. “I tagli alla spesa sanitaria richiesti dalla spending
review richiedono uno sforzo ulteriore da parte di tutti gli attori coinvolti -
conclude il prof. Tonino Pedicini, Direttore Generale dell’ospedale
partenopeo-. Da qui l’importanza delle iniziative della Fondazione Melanoma. Ma
le esigenze di contenimento dei costi non possono determinare disparità tra i
pazienti che risiedono in Regioni diverse. Compito del Sistema Sanitario
Nazionale è garantire un accesso equo a trattamenti efficaci e sicuri, il cui
utilizzo deve tradursi in un miglioramento dello stato di salute generale della
comunità, nel rispetto del principio di sostenibilità”.
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