|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Giugno 2013 |
|
|
  |
|
|
TAJANI: «GUARDARE AL VENETO SIGNIFICA GUARDARE AL CUORE PULSANTE DELL’IMPRENDITORIA» UNIONCAMERE VENETO FA INCONTRARE IL VICEPRESIDENTE CE CON LE AZIENDE DEL TERRITORIO
|
|
|
 |
|
|
Venezia,
11 giugno 2013 – «Il Veneto è una delle regioni più
industrializzate d’Europa, che
rispetto ad altre possiede una caratteristica peculiare: la specificità e
qualità della sua gente, che è riuscita a trasformare in qualche decennio un
territorio che viveva in condizioni economiche difficili in un territorio
all’avanguardia. Il Veneto e la sua gente devono essere incoraggiati e
sostenuti, la politica deve fare la sua parte. Penso alla riduzione della
burocrazia, al ritardo dei pagamenti, al lavoro che stiamo svolgendo sulla
tutela del marchio e qualità dei prodotti. Guardare al Veneto significa guardare al cuore
pulsante dell’imprenditoria. Penso alla piccola e media impresa, così
forte e importante, che vive però momenti di difficoltà. Bisogna affrontare il
tema della difficoltà di accesso al credito, anche attraverso l’iniziativa che
siamo riusciti a portare a buon fine di non applicare le nuove regole di
Basilea3 per prestiti alle Pmi fino a un milione e mezzo di euro. Un intervento
concreto per tutelare l’economia reale».
Con queste parole
Antonio Tajani, vicepresidente
della Commissione Europea e commissario per l’Industria e Imprenditoria, ha
aperto il suo tour veneto presso Unioncamere
del Veneto. Tajani, prima di partecipare all’Assemblea di
Confindustria Vicenza, ha preso parte al
tavolo di lavoro organizzato da Unioncamere del Veneto –
Eurosportello presso la sede di Marghera, presenti Alessandro Bianchi, presidente Unioncamere
del Veneto, Roberto Ciambetti,
assessore al Bilancio della Regione Veneto, e Gian Angelo Bellati,
segretario generale Unioncamere Veneto. All’incontro operativo, che ha avuto
come protagonisti imprese ed enti locali del territorio, il vicepresidente,
sollecitato dalle domande dei presenti, ha toccato vari argomenti, fra i quali
il Cosme (Programme for the
Competitiveness of enterprises and Sme’s 2014-2020) e Horizon2020 come finanziamenti per le Pmi e
supporto all’innovazione
tecnologica; marchi e
brevetti; edilizia;
contratti di rete/reti d’impresa;
Made In; ritardi dei pagamenti; ruolo e funzioni delle rappresentanze regionali di
Camere di Commercio e Regione Veneto a
Bruxelles.
«La Pmi veneta si distingue per
alta qualità, un fiore all’occhiello e un eccellente biglietto da visita anche
per attirare turisti – ha proseguito Tajani
nel suo intervento –. Su questo fronte ho firmato un accordo per fare
in modo che il Veneto sia la prima regione in Italia ad applicare il piano
d’azione della Commissione Europea sul turismo. Dobbiamo guardare anche ai
turisti che provengono da fuori Unione Europea. Sfruttando ad esempio il traino
dell’industria orafa, capace di attirare russi e cinesi. Attraverso l’acquisto
di prodotti di alta qualità si possono portare a visitare le bellezze
artistico-architettoniche e l’incredibile patrimonio storico che possiede questa
regione. Regione che ha avuto nell’intelligenza, fantasia e forza della sua
gente il proprio punto di forza».
Dopo aver tracciato un
quadro dell’economia regionale, che nel
2012 ha
visto chiudere circa 90 imprese al giorno con la produzione industriale in continua
flessione (-4,3% media annua), il
rallentamento delle esportazioni (+1,6%) e la perdita di complessivi 15mila posti di
lavoro, il presidente di Unioncamere del Veneto Alessandro Bianchi ha toccato il tema del
residuo fiscale: nel triennio
2009-2011 il Veneto ha registrato un avanzo fiscale pari a quasi 19,8 miliardi
di euro, 4.049 euro pro capite, fra le prime regioni in Italia. Rivolgendo un
appello al Commissario Tajani. «Apprezziamo la richiesta di austerità per gli
Stati Membri che arriva dalle autorità comunitarie, ma essa dovrebbe colpire
chi, nel nostro Paese, spreca a livello di Pubblica Amministrazione, invece i
sacrifici vengono riversati sugli enti locali con poche conseguenze per
l’amministrazione centrale. Il federalismo fiscale è stato bloccato, i costi
standard, che avrebbero potuto identificare chi spreca e chi invece è virtuoso,
sono stati dimenticati. Perché l’Europa, che nel suo Dna e nel Trattato di Lisbona
prevede la sussidiarietà, non vigila attivamente e permette che siano le
amministrazioni pubbliche virtuose a continuare a pagare l’austerità e non
quelle che sprecano? Da Bruxelles abbiamo bisogno di indirizzi che aiutino chi
vuole produrre, altrimenti il mancato taglio chirurgico e differenziato della
spesa pubblica finirà coll’annullare i grandi sforzi che lei sta facendo per
permettere il ritorno alla crescita dell’Italia e dell’Europa».
Un tema rimarcato
anche da Roberto Ciambetti,
assessore al Bilancio della Regione Veneto. «Se il Veneto si trovasse in
Svizzera o Baviera avrebbe un rating da tripla A, nonostante la crisi. Invece
non è così. Questo perché è ancorato al sistema Italia, che ha comportato il
declassamento da parte dell’Agenzia Fitch. E’ la stessa Fitch a dire che il
rating del Veneto è compresso da quello dello Stato e non è giusto, chi investe
in Veneto dovrebbe meritare qualche chance in più».
All’incontro, che ha
messo assieme esponenti delle istituzioni e aziende private, hanno partecipato
fra gli altri i rappresentanti del Sistema camerale regionale, i sindaci dei
Comuni capoluogo del Veneto, i presidenti delle Province del Veneto, le
associazioni regionali di Confartigianato, Confederazione Italiana Agricoltori,
Confagricoltura, Confcommercio, Confindustria, Confesercenti, Associazione
Artigiani Riuniti, Confapi, Confcooperative, Associazione Allevatori, Legacoop,
Veneto Agricoltura, Associazioni Consumatori, Ance, Anci. |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|