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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 12 Giugno 2013 |
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L’INNOVAZIONE “VA A CASA” DELLE IMPRESE AI BLOCCHI DI PARTENZA IL PROGETTO UNIONCAMERE-COTEC-CNR
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Roma, 12 giugno 2013 - I dati dell’Osservatorio Unioncamere-dintec
sui brevetti indicano che esistono almeno 1.000 scoperte scientifiche e
tecnologiche, frutto della ricerca pubblica italiana, depositate presso
l’Ufficio europeo dei brevetti (Epo), che potrebbero venire sfruttate dalle
imprese, dando ottimi risultati in termini di realizzazione di nuovi prodotti o
di miglioramento (e risparmi) dei processi industriali. Tuttavia la loro
conoscenza da parte del sistema produttivo, soprattutto delle piccole e medie
imprese, è assai limitata o, quanto meno, è ridottissima la consapevolezza
delle potenziali applicazioni multisettoriali che ciascuna tecnologia, tutelata
attraverso brevetto, potrebbe trovare. Perché è possibile che, ad esempio, un’innovazione
nel campo delle biotecnologie (ambito nel quale esistono già 204 richieste di
brevetto europeo frutto della ricerca italiana) torni utile alle imprese
agricole o a quelle della green economy,
oppure un brevetto farmacologico (131 le richieste italiane all’Epo) venga
sfruttato per realizzare un nuovo prodotto cosmetico.
Proprio per portare le invenzioni direttamente “a
casa” delle imprese, contribuendo, attraverso un’ampia campagna di comunicazione, ad accrescere la cultura dell’innovazione tra
le Pmi, Unioncamere (attraverso la sua società del sistema camerale Dintec),
Cotec (Fondazione per l’innovazione tecnologica) e Consiglio Nazionale delle
Ricerche (Cnr), hanno siglato una apposita Convenzione nel quadro di un più
ampio Accordo volto a favorire la realizzazione di azioni comuni per lo
sviluppo scientifico e tecnologico del Paese, con particolare riferimento al
sistema delle Pmi. I contenuti dell’iniziativa sono oggetto del convegno
“Valorizzare i Brevetti della Ricerca Pubblica: il modello di
Unioncamere-cotec-cnr”, che si terrà oggi a Roma (Fondazione Cotec, Palazzo
Corsini, Via della Lungara 10).
Descrizione del progetto
Il nodo critico dal quale muove l’iniziativa
intrapresa dai tre partner è il fatto che varie università e centri di ricerca,
in primo luogo Cnr e Enea, hanno realizzato propri data base, consultabili
gratuitamente sui rispettivi siti web, delle tecnologie prodotte dai propri
ricercatori e successivamente protette da brevetto, con l’obiettivo di
promuoverne l’utilizzo da parte di imprese come base di processi di innovazione
industriale. Tuttavia questa modalità comporta una serie di difficoltà, legate
sia alla descrizione del brevetto, spesso in linguaggio strettamente
scientifico, contenuta nelle schede reperibili online, sia al fatto che la
consultazione di ulteriori e diversi
data base, sviluppati da organismi/società del settore, è nella maggior parte
dei casi a titolo oneroso, rendendo praticamente impossibile all’impresa
ottenere il quadro completo dell’offerta di brevetti da parte delle strutture
pubbliche di ricerca. Tenuto conto, quindi, sia della necessità di una più
agevole comprensione dei prodotti della ricerca, sia dell’altrettanto
indispensabile attività di informazione e comunicazione continua alle imprese in
materia di proprietà industriale, il progetto si occuperà di:
·
predisporre
schede di facile consultazione dei singoli brevetti, corredandole con una
descrizione chiara ed accurata (ad oggi non pienamente sviluppata) dello stato
d’utilizzo; dell’esistenza o meno di accordi di licenza del brevetto; dello
stato legale e amministrativo; della copertura territoriale del brevetto; dei
possibili settori di applicazione; dei vantaggi conseguibili con il suo
sfruttamento rispetto alle soluzioni tecnologiche esistenti; dello stato di
sviluppo e delle azioni richieste per l’industrializzazione;
·
sviluppare il
portale di Dintec affinché divenga il sistema informativo dei brevetti prodotti
dalla ricerca pubblica;
·
avviare
un’ampia campagna di informazione sul territorio attraverso le Camere di
commercio che coinvolga le imprese, le associazioni e gli intermediari
tecnologici che operano localmente, a partire dalle università;
·
studiare le
modalità e le formule più adeguate per coinvolgere investitori privati e
Consorzi Fidi allo scopo di reperire le risorse necessarie alle imprese per
procedere nell’attuazione delle innovazioni.
Il progetto prevede una prima fase nella quale verranno elaborati i
modelli di schede da inserire nel sistema informativo e in cui verrà progettata
l’attività di comunicazione e di pianificazione economico-finanziaria.
L’auspicio dei sottoscrittori della Convenzione, che per il momento
verrà attuata e sperimentata per il Consiglio nazionale delle ricerche,
partendo proprio dai 117 brevetti europei depositati all’Epo dal Cnr, è che
esso diventi uno strumento valido per tutto il sistema della ricerca pubblica,
attraverso l’adesione di altri soggetti, a partire dalle Università e dagli
altri Enti pubblici di ricerca.
I numeri della
ricerca pubblica italiana con brevetto europeo
Tra il 2002 e il 2011 sono 1.081 le domande di brevetto depositate
dagli enti di ricerca pubblica italiana e dalle università presso l’Ufficio
europeo dei brevetti (Epo). La ricerca tricolore detiene una quota del 2,7%
delle domande italiane di di brevetto
europeo ma registra un incremento medio annuale del 9% pari a una media di 108
nuove scoperte l’anno.
Il 10,8% degli oltre mille brevetti depositati all’Epo si deve
all’attività del Cnr (117 le domande pubblicate), seguito dal Politecnico di
Milano (86), dall’Università di Roma La Sapienza (49), dall’Università di
Milano (47), quindi dall’Ateneo di Bologna (37).
Biotecnologie, farmaceutica, strumenti e tecnologie di misura sono i
settori tecnologici nei quali si registrano il maggior numero di invenzioni.
Domande
di brevetto pubblicate da Epo provenienti da Università e Enti di ricerca in
Italia
Numero
domande di brevetto 2002-2011
|
1.081
|
Contributo
Università e Enti ricerca sul totale domande
italiane di brevetto europeo 2002-2011
|
2,7%
|
Media
annua domande 2002-2006
|
80
|
Media
annua domande 2007-2011
|
136
|
Media
annua domande 2002-2011
|
108
|
Tasso di
crescita medio annuo 2002-2011
|
+9,0%
|
Classifica
dei brevettanti[1]
Denominazione Università o Ente di ricerca
|
N° domande pubblicate da Epo nel 2002-2011
|
Quota soggetto rispetto al totale Università /
Enti
|
Cnr - Consiglio Nazionale Delle Ricerche
|
117
|
10,8%
|
Politecnico di Milano
|
86
|
8,0%
|
Università Degli Studi Di Roma La Sapienza
|
49
|
4,5%
|
Università Degli Studi Di Milano
|
47
|
4,3%
|
Alma Mater Studiorum -Università di Bologna
|
37
|
3,4%
|
Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor
Tabortabor
|
28
|
2,6%
|
Cnr-infm
|
28
|
2,6%
|
Università Degli Studi Di Siena
|
27
|
2,5%
|
Università Degli Studi Di Genova
|
25
|
2,3%
|
Istituto Superiore di Sanità
|
24
|
2,2%
|
Università Degli Studi Di Milano - Bicocca
|
22
|
2,0%
|
Politecnico di Torino
|
22
|
2,0%
|
altri
|
570
|
52,7%
|
Totale
|
1.081
|
100,0%
|
Dati Osservatorio Brevetti Marchi e Design
Unioncamere-dintec
Settori
tecnologici di specializzazione delle Università e degli Enti di ricerca
Settori tecnologici di specializzazione
|
N° domande pubblicate da Epo nel 2002-2011
|
Quota soggetto rispetto al totale Università /
Enti
|
Biotecnologie
|
204
|
18,9%
|
Farmaceutica
|
131
|
12,1%
|
Strumenti
e tecnologie di misura
|
102
|
9,4%
|
Chimica
organica fine
|
82
|
7,6%
|
Tecnologie
biomedicali
|
81
|
7,5%
|
altri
|
481
|
44,5%
|
Totale
|
1.081
|
100,0%
|
Dati Osservatorio Brevetti Marchi e Design Unioncamere-dintec
[1] Sono stati considerati i soggetti con almeno il 2,0% delle domande sul
totale delle richieste, pari a 1.081.
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