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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Giugno 2013
 
   
  CIELO UNICO EUROPEO: LA COMMISSIONE EUROPEA INTERVIENE PER SBLOCCARE LA CONGESTIONE NELLO SPAZIO AEREO EUROPEO

 
   
  Bruxelles, 11 giugno 2013 - La Commissione europea ha presentato ieri proposte per accelerare la riforma del sistema di controllo del traffico aereo europeo. Obiettivo della Commissione è prevenire una crisi di capacità in quanto nei prossimi 10-20 anni si prevede un aumento del 50% del numero dei voli. L’inefficienza di uno spazio aereo frammentato come quello europeo determina ogni anno costi aggiuntivi pari a quasi cinque miliardi di euro a danno delle compagnie aeree e dei loro clienti. Tale frammentazione fa sì che in media un volo percorra 42 chilometri in più del necessario, costringendo gli aeromobili a consumare più carburante, generare maggiori emissioni, pagare maggiori diritti di utilizzo, già costosi di per sé, senza parlare dell’aumento dei ritardi. Gli Stati Uniti controllano uno spazio aereo della stessa estensione con un traffico superiore e con la metà dei costi. Siim Kallas, commissario Ue responsabile per i trasporti, ha dichiarato: “Per oltre 10 anni, sulla rotta verso il cielo unico europeo, le nostre compagnie aeree e i loro clienti hanno dovuto sopportare ritardi e servizi non all’altezza. Non possiamo permetterci di continuare così. Le misure presentate oggi sono volte a rafforzare gli elementi di base del sistema in modo che possa resistere a una pressione maggiore al fine di realizzare riforme ambiziose anche in un periodo difficile sul piano economico. Dobbiamo dare impulso alla competitività del settore aeronautico europeo e creare maggiore occupazione nelle compagnie aeree e negli aeroporti.” La Commissione propone di aggiornare i quattro regolamenti istitutivi del cielo unico europeo (Single European Sky - Ses) e di modificare le norme che disciplinano l’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa). Tra gli elementi portanti della proposta, nota come Ses2+, figurano i seguenti: Un miglioramento della sicurezza e della vigilanza La sicurezza resta una priorità assoluta nel campo dell’aviazione. Gli audit dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) hanno evidenziato gravi lacune nella vigilanza sugli organismi di controllo del traffico aereo negli Stati membri. La Commissione propone di separare completamente, sul piano organizzativo e di bilancio, le autorità nazionali di vigilanza dagli organismi di controllo del traffico aereo sui quali esercitano la vigilanza, garantendo allo stesso tempo che alle suddette autorità nazionali siano assegnate risorse sufficienti per lo svolgimento delle loro mansioni. Tale separazione avrà un impatto estremamente positivo sia sulla vigilanza che sulla sicurezza. Molte autorità di vigilanza dispongono oggi di risorse insufficienti e dipendono dal sostegno degli organismi che dovrebbero essere soggetti alla loro vigilanza. In futuro si profila un nuovo ruolo per le compagnie aeree che saranno chiamate ad approvare i piani di investimento degli organismi di controllo del traffico aereo per garantire che siano maggiormente orientati alle esigenze dei clienti. Una gestione del traffico aereo più efficiente La riforma del sistema europeo di gestione del traffico aereo è imperniata su quattro indicatori di prestazione fondamentali: sicurezza, rapporto costi-efficacia, capacità e ambiente. Si tratta di obiettivi che vanno diritti al cuore del processo di riforma in quanto impongono agli organismi di controllo del traffico aereo di ristrutturarsi per fornire servizi migliori a costi inferiori. Negli ultimi anni il conseguimento degli obiettivi in termini di prestazioni è risultato significativamente al di sotto del livello generale auspicato. Ciò si spiega con il fatto che, nel sistema attuale, gli Stati membri hanno l’ultima parola sugli obiettivi e sull’adozione di misure correttive in caso di mancato conseguimento degli stessi. La proposta della Commissione rafforzerà sia il sistema di prestazioni, rendendo il processo di fissazione degli obiettivi più indipendente, trasparente e applicabile, sia il ruolo della stessa Commissione nella fissazione di obiettivi ambiziosi. Allo stesso tempo accrescerà l’indipendenza dell’organo di valutazione delle prestazioni – in quanto consulente tecnico fondamentale – e consentirà di comminare sanzioni in caso di mancato conseguimento degli obiettivi. Nuove opportunità economiche nei servizi di supporto La Commissione propone di creare nuove opportunità economiche per le imprese che forniscono servizi di supporto agli organismi di controllo del traffico aereo. I servizi di supporto quali la meteorologia, l’informazione aeronautica, le comunicazioni, i servizi di sorveglianza o di navigazione, dovranno essere scorporati ed essere aggiudicati mediante gare competitive con modalità aperte e trasparenti e nel rispetto della normativa sugli appalti. I servizi essenziali di controllo del traffico aereo, in quanto monopoli naturali, non saranno soggetti alle nuove norme. I servizi di supporto costituiscono oggi l’elemento che più fa lievitare i prezzi della gestione del traffico aereo e possono essere acquisiti attualmente soltanto presso prestatori che operano in regime di monopolio senza un’adeguata valutazione dei costi e dei benefici. Stime prudenti indicano che l’introduzione di normali procedure di appalto dovrebbe garantire un risparmio del 20%. Partenariati del settore aeronautico I blocchi funzionali di spazio aereo sono finalizzati a sostituire l’attuale mosaico formato da 27 blocchi di traffico aereo nazionali con una rete di blocchi regionali di dimensioni maggiori per guadagnare in efficienza, tagliare i costi e ridurre le emissioni. Nonostante il termine vincolante del dicembre 2012 imposto agli Stati membri per la creazione dei blocchi funzionali di traffico aereo, nessuno dei nove blocchi finora istituiti è pienamente operativo. La Commissione esamina attualmente la possibilità di avviare procedimenti di infrazione nei confronti di tutti gli Stati membri, e in particolare nei casi in cui non si intravvedono progressi di riforma nei prossimi mesi. Fino ad oggi tuttavia i blocchi funzionali di spazio aereo si sono rivelati costruzioni poco flessibili. La Commissione propone pertanto di definire in modo più flessibile la cooperazione dei prestatori di servizi attraverso i blocchi funzionali di spazio aereo, in modo che possano creare partenariati di settore e collaborare con un numero maggiore di soggetti al fine di migliorare le prestazioni. Anche il ruolo del gestore di rete (Eurocontrol) sarà rafforzato per consentigli di fornire con maggiore efficienza servizi centralizzati in Europa. Rafforzare il gestore di rete significa, in particolare, la possibilità di accorciare le rotte con conseguente riduzione dei consumi di carburante e delle emissioni inquinanti nell’atmosfera. Le prossime tappe Le proposte della Commissione devono essere approvate dagli Stati membri e dal Parlamento europeo prima di diventare legge. Cielo unico europeo: fatti e cifre principali I cieli e gli aeroporti europei sono a rischio di saturazione. Ogni anno, circa 800 milioni di passeggeri transitano per gli oltre 440 aeroporti europei. Ogni giorno vengono effettuati circa 27 000 voli controllati, il che significa che 9 milioni di voli attraversano i cieli europei ogni anno. L’80% di questi voli sono effettuati all’interno dell’Ue. La situazione attuale è gestita con competenza dal settore del trasporto aereo europeo ma, in condizioni economiche normali, si prevede che il traffico aereo crescerà fino al 3% all’anno. Nei prossimi 10-20 anni si stima che il numero di voli aumenti del 50%. Se non interveniamo si creerà una situazione di caos. Non solo l’Europa dovrà respingere una larga parte della domanda potenziale, ma sarà anche esposta a ritardi e cancellazioni dei voli in una misura senza precedenti. In assenza di interventi correttivi, i costi legati alla congestione aumenteranno di circa il 50% entro il 2050. Il problema centrale è rappresentato dalla frammentazione e dall’inefficienza dei sistemi di gestione del traffico aereo in Europa. Lo spazio aereo dell’Ue rimane frammentato in 27 sistemi di controllo nazionali, che prestano servizi a partire da circa 60 centri di traffico aereo, mentre lo spazio aereo è diviso in più di 650 settori. Ciò significa che lo spazio aereo è attualmente strutturato attorno ai confini nazionali e quindi i voli spesso non possono seguire rotte dirette. In Europa, gli aeromobili volano in media 42 chilometri più dello stretto necessario a causa della frammentazione dello spazio aereo e ciò determina durate di volo superiori, ritardi e maggiori consumi di carburante ed emissioni di anidride carbonica. Inoltre, le tecnologie di gestione del traffico aereo utilizzate oggi risalgono agli anni ‘50 e sono ormai obsolete. Le inefficienze dovute alla frammentazione dello spazio aereo europeo comportano costi straordinari per circa 5 miliardi di euro all’anno, che vengono trasferiti sulle imprese e i passeggeri. Il controllo del traffico aereo rappresenta attualmente tra il 6 e il 12% del costo di un biglietto. L’efficienza del sistema di gestione del traffico aereo degli Stati uniti è più che doppia rispetto a quella dell’Ue; il sistema americano gestisce un numero doppio di voli con un costo analogo a partire da un numero di centri di controllo che è circa un terzo di quelli europei. Per questi motivi alla fine degli anni ‘90 furono presentate proposte per creare un cielo unico europeo, che prevedeva l’eliminazione dei confini nazionali nello spazio aereo per creare un unico spazio aereo europeo in grado di: a) decuplicare il livello di sicurezza; b) triplicare la capacità dello spazio aereo; c) ridurre del 50% i costi di gestione del traffico aereo; d) ridurre del 10% l’impatto ambientale.  
   
 

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