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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Giugno 2013
 
   
  VIVAI E VERDE URBANO: DALLA TOSCANA UNA SCELTA DI GRANDE INNOVAZIONE

 
   
  Firenze – “La Toscana è la prima regione italiana ad avere una specifica legge a sostegno delle attività vivaistiche e del verde urbano, e in tal senso può essere giustamente presa come modello. Con il regolamento d’attuazione, che adesso dovrà passare dal Consiglio, possiamo dire che in questo settore si è dotata a tutti gli effetti di uno strumento innovativo”. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori all’indomani dell’approvazione in giunta del regolamento di attuazione alla legge regionale 41/2012 per sostenere il vivaismo e qualificare e valorizzare il sistema del verde urbano nelle città e nei borghi. “Questa legge – ha continuato Salvadori – è un provvedimento strategico non solo per l’agricoltura perché abbraccia settori che vanno dall’urbanistica, all’assetto del territorio fino alla salvaguardia ambientale e si inserisce in un quadro di interventi mirati a favorire lo sviluppo della realtà produttiva”. Di fatto, grazie alla legge regionale, sono state dettate disposizioni per lo sviluppo ecocompatibile del vivaismo e per sostenere concretamente, nel rispetto dei vincoli sugli aiuti alle imprese che derivano dall’appartenenza alla Comunità Europea, il sistema delle aziende operanti nel territorio, aiutandole anche in un‘evoluzione tecnica, gestionale, professionale, attraverso strumenti dedicati per l’innovazione, la formazione, la semplificazione nei rapporti burocratici con il sistema della pubblica amministrazione. “Non dimentichiamo – ha concluso l’assessore – che le aree verdi servono alla valorizzazione del paesaggio ma anche a contrastare l’inquinamento, a difendere le falde acquifere e, più in generale, sono una componente strutturale per il benessere delle città”. Il regolamento di attuazione alla legge, nei suoi sei articoli, stabilisce i criteri insediativi per prevedere nuove aree vocate alle attività vivaistiche all’interno dei piani territoriali di coordinamento (Ptc); la superficie minima della aree vocate; le coltivazioni in contenitore; le caratteristiche e i parametri massimi degli annessi ricadenti nelle zone vocate; i contenuti e le modalità di presentazione della comunicazione per l’istallazione in aree vocate di serre stagionali ed altri manufatti; le modalità relative ad azioni di piantumazione a verde dei boschi e, infine, le modalità di ammodernamento e gestione del sistema del verde urbano.  
   
 

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