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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 12 Giugno 2013 |
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DA PALERMO LA PROPOSTA DI ‘ANEMIA ALLIANCE ITALIA’: “RETE TRA OSPEDALE E TERRITORIO IN SICILIA A SUPPORTO DEL PAZIENTE ANEMICO”
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Palermo, 12 Giugno 2013 –
Aumentare la consapevolezza della malattia, garantire lo stato di salute, la
qualità di vita e la prognosi del paziente, promuovere programmi di
prevenzione, facilitare l´accesso a nuovi farmaci e a nuove tecnologie. Gestire
al meglio una malattia spesso correlata a patologie croniche quali lo scompenso
cardiaco e a malattie dell’apparato digerente quali, ad esempio, le patologie
infiammatorie intestinali; ma anche neoplasie, insufficienza renale e
sanguinamenti uterini gravi e che, genera un grande impatto a livello di costi
socio-sanitari: questi gli obiettivi del Progetto “Anemia Alliance Italia”.
“Quando l’anemia si presenta
associata ad altre patologie come ad esempio scompenso cardiaco o nelle
malattie dell’apparato digerente quali le malattie infiammatorie croniche
dell’intestino, viene spesso considerata fattore di comorbidità indotto dalla
malattia di base, così che viene curata solo quest’ultima patologia,
immaginando di curare anche la carenza di ferro. Al contrario, l’anemia aumenta
la gravità delle condizioni patologiche di base, determinando una significativa
riduzione della qualità di vita del paziente, accrescendo spesso il tasso di
mortalità e di ospedalizzazione. È necessario quindi che l’anemia venga curata
autonomamente e con terapie mirate”. E’ quanto sostiene il professor Achille P.
Caputi, Direttore Unità Operativa Sd di Farmacologia Clinica, Azienda
Ospedaliera Universitaria "G. Martino" di Messina.
Poco usati, ma già
disponibili nel nostro Paese, i farmaci iniettabili di ultima generazione che,
con un’unica infusione e in tempi ancor più rapidi, forniscono la quantità di
ferro necessaria al paziente. La poca conoscenza di questi nuovi farmaci, costringe
ad avvalersi di farmaci poco maneggevoli e che richiedono un elevato numero di
infusioni. Simili risultati anche per i preparati orali che permettono di
assorbire solo il 10-20% causando spesso intolleranza intestinale.
“Per la gravità delle
conseguenze sulla salute e sulla qualità di vita dei pazienti occorre pensare
ad una nuova concezione e una più attenta gestione dell’anemia: la
multidisciplinarietà del suo processo di diagnosi e cura, la necessità di un
legame più stretto ed un percorso definito tra Ospedale e Territorio. Qui in
Sicilia, auspichiamo sia possibile avvalersi di una “Rete per l’Anemia”, in
modo da offrire assistenza ottimale ai residenti nelle zone periferiche
dell’Isola – quelle più lontane dalle strutture sanitarie – come già esiste in
Sicilia per altre patologie gravi, come l’Epatite Virale Cronica e la Leucemia
Mieloide”, ha affermato il professor Antonio Craxì, Professore Ordinario di
Gastroenterologia dell’Università di Palermo.
“L’anemia Alliance Italia è una piattaforma partecipativa
di esperti con competenze diverse, ma con la comune missione di ridurre
l´impatto dell´anemia e prevenirne complicanze e disabilità; tra le prime
iniziative ha pubblicato un position paper con le raccomandazioni dalle diverse
aree terapeutiche, per una gestione più appropriata della patologia”, ha
spiegato il professor Francesco Fedele, Direttore Dai Malattie Cardiovascolari
e Respiratorie, Azienda Policlinico Umberto I e Direttore della Scuola di
Specializzazione in Malattie Cardiovascolari dell’Università di Roma ‘La
Sapienza’. “A Palermo parte il primo Forum a cadenza annuale per discutere lo
stato dell’arte dell’anemia in Italia, cui seguiranno eventi educativi sul
territorio, per la formazione della classe medica. ‘Anemia Alliance Italia’ sarà
inoltre attiva sul fronte della ricerca, promuovendo studi clinici,
epidemiologici e di costo-efficacia”, ha tenuto a precisare Fedele.
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