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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Giugno 2013 |
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LOMBARDIA. LA REGIONE FA RIVIVERE IL CARROCCIO DI CREMONA IL PRESIDENTE MARONI: E´ SIMBOLO DI LOTTA ALLE INGIUSTIZIE
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Cremona, 18 giugno 2013 - Dal
14 giugno il Carroccio torna ad essere
patrimonio dei cremonesi e
dei lombardi. Custodito in cattedrale
fino al 1955, restaurato nel
2007 e riposto nei depositi della
pinacoteca, il simbolo della
lotta dei
Comuni lombardi contro il
Barbarossa verrà ora esposto nella
sala Cremona del museo
Civico Ala Ponzone. Alla cerimonia hanno
partecipato il presidente
della Regione Lombardia, Roberto
Maroni e l´assessore alle
Culture, Identità e Autonomie,
Cristina Cappellini.
L´evento è stato
accompagnato dalla presentazione del volume ´Il
Carroccio di Cremona, storia
e leggenda di un simbolo
cittadino´, edito da Bolis e
realizzato con il sostegno di
Cariparma-crédit Agricole,
al quale hanno partecipato anche il
sindaco di Cremona, Oreste
Perri, l´assessore comunale alla
Cultura, Irene Nicoletta De
Bona, il direttore del settore
Cultura e Musei del Comune,
Ivana Iotta e gli autori del libro:
Achille Bonazzi, Gian Carlo
Corada, Giovanni Fasani, Andrea
Foglia.
Festeggiamo Senza
Dimenticare I Problemi - ´Non c´era modo
migliore per chiudere una
settimana di intenso lavoro per la
nostra Lombardia´. Così
Roberto Maroni ha voluto esprimere la
sua felicità per quello che
non ha esitato a definire ´un evento
storico´. Il presidente,
però, ha voluto ricordare anche i
problemi che gravano sulla
regione, a partire dalla crisi
economica e dalla
conseguente disoccupazione.
Istituzioni Unite Contro -
Prendendo spunto proprio dalle
vicende del Carroccio di
Cremona, Maroni ha sottolineato che
bisogna fare in modo di non
commettere ´lo stesso errore di 800
anni fa, quando i Comuni
erano quasi sempre in lotta fra di
loro´. La stessa esperienza
della Lega Lombarda, ha ricordato,
´durò tropo poco. E io sono
qui per espiare una colpa: quella
dei miei avi che cercarono
di invadere Cremona. All´epoca Varese
era sotto Como, alleata dei
Milanesi che cercarono di invadere
questa città. Ma furono
sconfitti´.
Simbolo Di Lotta Alle
Ingiustizie - Anche questo episodio
storico, ha fatto notare il
presidente, fa del Carroccio ´un
simbolo di lotta contro
l´ingiustizia. Chi combatte può vincere.
Così dobbiamo fare noi:
combattere la crisi. Nella nostra
regione la disoccupazione è
raddoppiata e la situazione è grave
soprattutto fra i giovani
dove uno su quattro non trova lavoro.
Non sono i dati drammatici
di altre zone del Paese, ma per noi è
comunque una situazione
allarmante´.
Un Miliardo Per Le Imprese -
Ricordando l´impegno della Regione
a fianco delle imprese, il
presidente ha evidenziato che ´nuovo
lavoro non si crea per
decreto, ma dando risorse e abbassando le
tasse. Per quanto compete la
Regione, noi lo stiamo facendo.
Nella prossima riunione di
Giunta - ha annunciato - porteremo un
piano di investimenti a
sostegno delle imprese per un valore
superiore al miliardo che
aiuterà 45.000 imprese´.
Leale Collaborazione Fra
Enti - Prendendo ancora spunto dalla
storia del Carroccio, Maroni
ha rilanciato anche sulla
virtuosità rappresentata
dalla leale collaborazione fra enti
locali, anche quando a
guidarli ci sono esponenti di colori
politici diversi. ´La
divisione di quello che definisco il
fronte delle autonomie fa
solo un favore a chi sta dall´altra
parte. È un modo ideologico
che rifiuto´, ha detto ricordando
che su un tema importante
come Expo, rispetto al rapporto
conflittuale che c´era stato
fra il suo predecessore e il
sindaco di Milano, oggi è
stato trovato ´un modo di collaborare,
che si è concretizzato nel
presentarsi di fronte al Governo con
una posizione unica e
condivisa, che è stata subito recepita e
tradotta in un decreto che
ci è servito a risolvere una serie di
problemi´.
Patto Verticale Verrà
Rispettato - Chiudendo il suo intervento,
il presidente ha annunciato
anche che, ieri, l´assessore Massimo
Garavaglia è riuscito a
ottenere da Roma ´fondi per 260 milioni
di euro, che consentiranno
alla Regione di poter onorare il
patto di stabilità verticale
per il 2013-2014´.
Restituito Carroccio A
Cittadini - L´assessore Cappellini ha
invece ricostruito come si è
arrivati all´evento di oggi: ´A
pochi giorni dal mio
insediamento - ha raccontato - ho subito
avviato una ricerca del
Carroccio di Cremona. Mi ricordavo del
restauro del 2007 e ho
approfittato della mia prima visita
istituzionale in città per
chiedere che fine avesse fatto.
Purtroppo ho constatato come
fosse dimenticato nel deposito del
Museo Civico. Fra i primi
impegni, ho quindi voluto riportare
questo simbolo alla luce e
riconsegnarlo ai cittadini, perché
penso appartenga a loro´.
Impegno Costante Per
Identità - L´assessore ha garantito che
l´impegno per valorizzare
identità ed eccellenze culturali
lombarde ´proseguirà per
tutta la legislatura e riguarderà tutto
il territorio della regione.
A fine mese - ha annunciato -
partirà l´assessorato
itinerante, perché vogliamo andare in
tutti i territori della
Lombardia per raccogliere il meglio,
anche in vista di Expo, e
farlo conoscere in Italia e nel
mondo´.
La Storia E La Leggenda -
Nel 1213 l´esercito milanese, alleato
con Piacenza, Como,
Vercelli, Novara e Alessandria, invase il
territorio cremonese. La
città, fedele all´imperatore Federico
Ii, inviò le sue truppe,
rafforzate da un contingente di militi
bresciani: i due eserciti si
incontrarono il 2 giugno, presso
Castelleone, in una località
detta ´Bodesine´. Era il giorno
della Memoria Liturgica dei
Santi Pietro e Marcellino, i cui
corpi erano conservati,
secondo la tradizione popolare, nella
chiesa cittadina di san
Tommaso. La leggenda racconta che le
donne con i bambini e i
vecchi, rimasti in città, si recarono
presso l´arca dei due
martiri per impetrarne l´intercessione: i
due santi sarebbero
intervenuti personalmente, sotto forma di
colomba, per aiutare i
cremonesi (i corpi dei due martiri
saranno poi traslati nella
cripta della Cattedrale ed eletti
compatroni della città).
L´esito Della Battaglia - La
battaglia si concluse con la
vittoria dei cremonesi, che
strapparono a Milano il suo
carroccio e lo portarono in
città insieme alla grande croce
d´argento che vi stava sopra,
issata su di un´asta; questa fu
affidata, qualche mese più
tardi, al Capitolo della Cattedrale,
insieme a un ´troncone´ di
pertica dello stesso carroccio. Il
resto del carroccio sarebbe
rimasto sotto i portici del palazzo
comunale per circa
novant´anni, fino a che, agli inizi del
trecento, il podestà Martino
della Torre lo avrebbe fatto
rimuovere e collocare sui
matronei della Cattedrale.
Un Simbolo Della Citta´ - Il
carroccio divenne il simbolo stesso
della città (simbolo del suo
potere politico e militare) ma
anche il segno tangibile
della protezione di Dio: per questo,
alla fine della battaglia,
veniva conservato nella chiesa
principale e veniva
custodito con fierezza e con ogni premura.
La conquista del carroccio
di una città nemica era pertanto
motivo di grande orgoglio ed
è naturale che il prezioso bottino,
proprio per il suo carattere
sacrale venisse custodito in una
chiesa. |
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