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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Giugno 2013 |
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POLIZIA LOCALE E WEB REPUTATION: COME “IL VIGILE” È VISTO ATTRAVERSO I SOCIAL
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Firenze, 18
giugno 2013 – La “web reputation” della polizia municipale non è proprio ai
massimi livelli. Lo si deduce da un volume (“La polizia locale e la
comunicazione sul web“) che contiene anche una ricerca svolta attraverso una
analisi degli spazi internet più usati (Google, Facebook, Youtube).
Cliccando,
in particolare sui social network, le parole chiave (Polizia Municipale, Polizia
Locale, Vigile Urbano, Polizia Urbana) emerge una immagine decisamente
sofferente nei rapporti fra cittadini e polizia locale (il termine “vigili
urbani”, ancora molto usato nella prassi, è ufficialmente decaduto nel 1986
quando entrò in vigore la legge nazionale quadro che riformò la polizia
locale).
Si
sprecano offese e parolacce, commenti ironici o di scherno, stereotipi e frasi
fatte: carente, nei social, la percezione di quanto importante, in realtà, sia
il lavoro di questi dipendenti pubblici a servizio quotidiano dei cittadini su
frontiere anche complesse. L’85% dei commenti riscontrati su Facebook,
cliccando “vigili urbani”, ha un tenore complessivamente negativo: cliccando le
parole “Polizia Locale” il panorama sembra però cambiare con un 79% dei
risultati privi di connotazioni negative.
Il volume,
di Samantha Gamberini e Francesco Pira, Maggioli Editore, e anche una ricerca
ancora inedita (“La comunicazione esterna della Polizia Locale“) vengono
presentati domani, martedì 18 giugno 2013, a Modena su iniziativa della Scuola
Interregionale di Polizia Locale (Sipl). L’appuntamento è per le ore 10:30
nella sede Sipl (via Busani, 14, Modena) con il saluto di Cristina Preti,
presidente della Scuola.
Il
tentativo di reagire alla crisi di immagine della Polizia Locale parte dalla
necessità di elaborare nuove strategie comunicative anche attraverso la
capacità di utilizzare al meglio i social network. Alla ricerca, effettuata dal
18 marzo al 25 aprile 2013, hanno risposto 399 operatori (il 92% dei coinvolti)
appartenenti alle polizie delle tre regioni (il 36% dalla Toscana).
Quella di
Modena è una esperienza unica a livello nazionale: esistono poche altre scuole
di polizia locale, ma tutte in ambito regionale. A Modena, dal 2009, opera una
struttura interregionale costituita, sotto forma di Fondazione di
partecipazione, fra le Regioni Toscana, Liguria, Emilia-romagna e il Comune di
Modena. Le attività prevalenti che si svolgono nei locali della Sipl sono di
carattere formativo e di aggiornamento per le polizie municipali delle tre
regioni coinvolte (in tutto 11 mila operatori, 4 mila dei quali toscani).
Di
evidente concretezza le attività formative: contrasto all’evasione fiscale e
vigilanza commerciale, guida sicura e gestione cantieri edili, controllo dei
mezzi pesanti e gestione conflitti. Ma anche “come comunicare un evento
luttuoso” e cosa fare “per un gioco legale e responsabile”.
36, attualmente
ed escludendo i fondatori, i soci: la Sipl è gestita da un Cda (presidente a
rotazione. Adesso è il turno della Toscana. Dal 2014 seguirà la Liguria) con un
Comitato tecnico-scientifico. Cariche tutte onorifiche. La scuola è anche
impegnata in attività di ricerca e in pubblicazione di volumi fra cui, in
pubblicazione, un “Manuale dell’illecito amministrativo” e, pubblicato, un
testo sulla “Etica nell’azione di polizia”.
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