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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Giugno 2013
 
   
  LOMBARDIA. CIG, MARONI: REGIONE PRONTA. MA IL GOVERNO? IL PRESIDENTE IERI A COMO AD ASSEMBLEA CONFARTIGIANATO D´ACCORDO CON L´ASSOCIAZIONE: MENO BUROCRAZIA

 
   
  Como, 18 giugno 2013 - Creare una zona di confine a burocrazia zero, che possa aiutare le nostre imprese, sulle quali grava un regime fiscale molto più svantaggioso rispetto a quello, al quale sono sottoposte le aziende svizzere. L´idea, lanciata dal presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Merletti, nel corso della 67a Assemblea dei delegati di Confartigianato Como, in corso al Grand Hotel, è piaciuta al presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che si è detto disponibile a studiarne la fattibilità. ´Collaboriamo insieme - ha proposto -, mettiamo al lavoro i nostri tecnici, per vedere su quali procedure burocratiche si debba intervenire, per dare vita a questa possibilità. Se si può fare, io sono a disposizione, perché parto dal presupposto che gli imprenditori non siano dei malfattori, gente di cui non ci si può fidare e ai quali bisogna chiedere una tonnellata di documenti prima di poter fare qualsiasi cosa. Io voglio ribaltare questa concezione: tu sei un imprenditore che vuole investire nella mia regione? Bene, ti dico quali sono le cose da fare e mi aspetto che tu stia alle regole´. Molti Interventi Da Regione Per Imprese - Una delle priorità del Governo lombardo, in questi primi mesi di lavoro, è stata proprio quella di reperire fondi da destinare al mondo produttivo. ´Attraverso Finlombarda abbiamo trovato fondi per oltre un miliardo di euro - ha ricordato Maroni, citando alcune delle misure decise -: 500 milioni di euro per lo smobilizzo dei crediti verso gli Enti locali, 50 milioni di euro per la ricapitalizzazione delle imprese che investono in innovazione, 80 milioni di euro per la ricerca. E, ancora, 22 milioni di euro messi a disposizione per il sistema Confidi, che produrrà un effetto leva sul sistema finanziario della Lombardia, che permetterà di rilasciare garanzie per oltre 500 milioni di euro´. ´Infine - ha aggiunto il presidente -, con la manovra di assestamento di Bilancio che porteremo in Consiglio fra qualche giorno, abbiamo trovato ulteriori 40 milioni di euro messi a disposizione per la competitività´. ´Tutti questi interventi - ha sottolineato - sono un sostegno concreto alle imprese, che noi vogliamo articolare, ascoltando e ricevendo proposte su come questi soldi devono essere investiti´. Confronto Costante - Il governatore ha voluto sottolineare, che non è sua intenzione decidere da solo all´interno degli uffici di Palazzo Lombardia come vanno usati i soldi trovati: ´Voglio - ha detto - che siano gli stessi imprenditori a dirmelo, tenendo conto delle singole specificità territoriali. Il mio sistema è questo: confronto costante. Un problema non è ´grande´ perché riguarda tutto il mondo, ma perché condiziona la vita di una comunità, anche se questa è piccola. E io mi voglio occupare di tutti i problemi, perché la Lombardia non è solo l´area metropolitana di Milano o le grandi città, ma anche il paesino di alta montagna o quello che si affaccia sul lago. Per questo sto girando tutto il territorio. È forse un lavoro più duro, ma solo così si può intervenire in maniera davvero efficace´. Formazione E Lavoro Insieme - Raccogliendo ancora una delle sollecitazioni degli interventi che hanno preceduto il suo, quella di coniugare formazione e lavoro, il presidente ha osservato che ´la Lombardia ha 12 poli universitari di eccellenza, ma spesso anche chi ha una laurea, ha poi bisogno di ulteriore formazione in azienda. Questo lo può fare una grande impresa, ma un´azienda artigiana non può riuscirci. Giusto creare una più stretta relazione fra il mondo della scuola e quello delle professioni. Noi ci stiamo lavorando e non per niente ho voluto che queste due deleghe, Formazione e Lavoro, fossero in capo allo stesso assessore´. Cig, Regione Pronta. Ma Il Governo? - A margine dell´assemblea, il governatore, rispondendo ai cronisti, è tornato anche sulla questione della Cassa integrazione in deroga, ribadendo che la Regione Lombardia ´è pronta ad anticipare i fondi necessari. Aspettiamo solo - ha ribadito - che il Governo ci dica quanti sono i soldi che spettano alla Lombardia e noi li anticipiamo. Non possiamo sostituirci allo Stato, ma abbiamo fatto il possibile per farci trovare pronti nell´unica cosa che possiamo fare: anticipare queste somme. Purtroppo stiamo ancora aspettando che Roma ci dica quanto stanzierà´. Quanto alle somme, Maroni non ha nascosto di temere che ´non saranno sufficienti. Ma - ha osservato - dalle nostre parti si dice che piuttosto di niente è meglio piuttosto´. Circa le ´tempistiche´ il numero uno di Palazzo Lombardia ha assicurato, che sta continuando ´a sollecitare il Governo. Ho anche chiesto - ha detto - che venissero sbloccati i 37 milioni di euro che l´Unione europea ha messo a disposizione delle zone terremotate del Mantovano, ma anche in questo caso, fino a quando non c´è un decreto, non li possiamo utilizzare. È un peccato, perché abbiamo già pronto il piano di intervento, ma soprattutto è un danno per i cittadini´.  
   
 

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