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Notiziario Marketpress di
Martedì 18 Giugno 2013 |
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IL NUOVO STATUTO VENETO HA SAPUTO COGLIERE IL BISOGNO DI INNOVAZIONE
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Venezia,
18 giugno 2013 - “I nuovi tempi richiedono strumenti nuovi: stiamo vivendo una
svolta epocale e il cambiamento e la cosiddetta riforma delle Istituzioni vanno
inseriti in questo contesto”. Lo ha detto l’assessore al bilancio della Regione
del Veneto, Roberto Ciambetti, nel corso della tavola rotonda sullo Statuto e
le riforme istituzionali svoltosi ieri a
Palazzo Ducale a Venezia.
“Il nuovo
Statuto del Veneto – ha precisato Ciambetti - è frutto del mutamento in atto e
i suoi limiti nascono dalla nebulosità della fase che stiamo vivendo e dalla
necessaria prudenza che ha ispirato il legislatore: sappiamo che la realtà
attorno a noi muta, vediamo che stanno determinandosi nuovi equilibri anche
internazionali, ma non è esattamente ancora chiaro e definito l’orizzonte. Pensiamo
anche solo alle incertezze che ruotano attorno alla moneta europea e
all’edificio comunitario, al bisogno di dare sostanza politica all’Europa e, di
conseguenza, ripensare il ruolo delle Regioni e degli Stati nella futura
Europa. Guardiamo anche solo a casa nostra e al dibattito spesso confuso
attorno all’abolizione delle Province o alla costituzione di nuove realtà,
pensiamo alle città metropolitane, e via dicendo”.
Ciononostante,
per Ciambetti lo Statuto del Veneto ha saputo cogliere il bisogno di innovazione:
dall’istituzione del Consiglio delle Autonomie al taglio ai costi della
politica, dalla affermazione della specificità di Belluno al regolamento
consiliare che disegna un ruolo nuovo per maggioranza e opposizione, fino alla
nuova legge elettorale che permette ai cittadini di scegliere il proprio
candidato. “Scelte strategiche importanti – ha aggiunto l’assessore –, come la
nuova organizzazione del territorio, la gestione associata di servizi da parti
degli enti locali, la spinta all’aggregazione dei piccoli comuni, trovano nello
Statuto una fonte e un punto di riferimento, riaffermando come centrale e
imprescindibile l’identità veneta, il ruolo del popolo veneto, la sua legittima
aspirazione all’autonomia e all’autogoverno”.
“Lo Statuto – ha
concluso Ciambetti – dimostra che, seppure davanti a un futuro incerto, non
esiste una divaricazione tra le Istituzioni locali e la società veneta e tutti
i suoi attori e protagonisti ed è testimonianza del saper agire localmente ma
guardando attentamente al di là delle frontiere italiane”.
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