PARLAMENTO EUROPEO: IN DIFESA DELLA LIBERTÀ DI MOVIMENTO
Strasburgo,
20 giugno 2013 - La libertà di movimento
è considerata da molti come uno dei più grandi traguardi raggiunti dall´Unione
europea. Ma ciò non significa che bisogna darla per scontato. Il Pe ha votato
la proposta della Commissione riguardante l´introduzione temporanea dei
controlli alle frontiere per assicurarsi che che la politica nazionale abusi di
questa possibilità. Abbiamo incontrato Renate Weber, deputata rumena
responsabile del dossier al Parlamento.
Come
impedire che la politica nazionale utilizzi i controlli alle frontiere in
maniera strumentale?
Abbiamo
aggiunto alla proposta della Commissione una dimensione comunitaria: lo Stata
membro (intenzionato a introdurre i controlli alle frontiere) dovrà dialogare
con la Commissione e gli Stati membri interessati. La Commissione presenterà un
rapporto al Parlamento europeo e lo Stato membro in questione dovrà spiegarsi
sulle proprie ragioni. Inoltre all´interno della relazione è stato aggiunto un
emendamento che indica he la migrazione non è di per sé una minaccia per
l´ordine pubblico e la sicurezza nazionale.
È stato
chiesto alla Commissione europea di redigere una proposta perché alcuni Stati
membri temevano i flussi migratori i seguito alla Primavera araba.
Quando il
Consiglio ha chiesto di rivedere i controlli delle frontiere Schengen, avevano
in mente la possibilità di reintroudrre i controlli alle frontiere interne nel
momento in cui un grande numero di immigrati avesse varcato le frontiere
dell´Ue. La Commissione ha lavorato in questa direzione, ma al Parlamento
abbiamo cambiato il testo durante le negoziazioni rimanendo fermi sulla nostra
posizione.
Quale è la
posizione dei cittadini europei rispetto alla libertà di circolazione e
movimento?
Un recente
sondaggio dell´Eurobarometro ha indicato che il 62% dei cittadini europei la
considera che il più importante traguardo dell´Ue.