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Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Giugno 2013 |
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GENOVA - GIORNATA ECONOMIA, FOCUS SU GIOVANI IMPRENDITORI
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Genova, 20
giugno 2013 - Sono quasi 7mila le
imprese under 35 in provincia di Genova, quasi il 10% del totale delle iscritte
al registro della Cdc (9,6% contro una media nazionale dell’11,5%) e sono
sostanzialmente stabili rispetto al 2011. Il dato emerge dal rapporto “Giovani
e imprenditorialità” presentato ieri alla Cdc di Genova, in occasione della
Giornata dell’Economia e della Trasparenza, organizzata in collaborazione con
il Gruppo Giovani Riuniti.
“Quest’anno,
d’accordo con Unioncamere nazionale, abbiamo deciso di dedicare la giornata
dell’economia a un tema portante – commenta Maurizio Caviglia , segretario
generale della Cdc di Genova- quello dei giovani imprenditori, perché il lavoro
dei giovani, sia esso autonomo o dipendente, è il punto su cui si giocano le
possibilità di ripresa della nostra economia e del nostro paese. Il secondo
focus è sulla trasparenza e la legalità, oggi al centro di molti dibattiti a
livello politico istituzionale, argomento che le Cdc hanno scelto di affrontare,
come sempre, con iniziative molto concrete, nel tentativo di rimuovere uno
degli ostacoli principali alla competitività internazionale delle nostre
imprese. Per i nuovi imprenditori è operativo il Servizio Nuova Impresa presso
il Centro Ligure della Produttività (Clp) in sinergia con le associazioni di
categoria locali, che assiste gli aspiranti imprenditori nelle fasi antecedenti
la creazione d’impresa”.
Secondo il
rapporto “Giovani e imprenditorialità”, l’82% delle under 35 genovesi sono
imprese individuali, due terzi delle quali si trovano nel capoluogo. Oltre a
prediligere le micro-imprese, i giovani imprenditori genovesi sembrano
orientarsi verso i piccoli comuni dell’entroterra: Propata e Valbrevenna sono
infatti i comuni della provincia in cui la quota di imprese giovanili è più
elevata (25%), seguiti da Fontanigorda (23%) e Vobbia (21%). Il capoluogo, con
una percentuale di imprese under 35 del 9,5%, è invece perfettamente in linea
con la media provinciale del 9,6%. Il fanalino di coda è Rondanina, dove non
c’è neppure un’impresa giovane.
Il settore
preferito dai giovani è a prima vista quello delle costruzioni, che registrano
una quota del 14% di imprese under 35; sappiamo però che questo dato è falsato
del fenomeno delle “false partite Iva” che caratterizza il mondo dell’edilizia
e in particolare i lavoratori stranieri. Di fatto, quindi, il settore preferito
dai giovani imprenditori, con una quota dell’11%, è quello delle attività
ricettive (alloggio e ristorazione).
Venendo al
genere, il rapporto è di un´impresa femminile
ogni tre maschili (le imprese a maggioranza femminile sono,
infatti, il 25,5% a livello provinciale
contro il 26,8% a livello nazionale) e il settore preferito dalle giovani
imprenditrici è quello dei servizi alla persona (6 su 10), seguito ancora una
volta da alloggio e ristorazione.
Cresce
invece il peso delle imprese straniere sul totale delle under 35, passata dal
27,8% del 2011 al 30,3% del 2012. Sono solo 17 (su un totale di 67) i comuni
della provincia genovese in cui non esiste nessuna impresa giovane straniera, e
fra questi, curiosamente, troviamo di nuovo Propata, Valbrevenna, Fontanigorda
e Vobbia, vale a dire i comuni con la maggior incidenza di imprese under 35. A
Genova la percentuale di imprese straniere sul totale delle giovani è del
34,6%. I settori preferiti dai giovani stranieri sono ancora una volta le
costruzioni, e vale anche qui il discorso delle false partite Iva, e il
commercio. I settori in cui i giovani italiani “resistono” sono invece
trasporti, alloggio e ristorazione. L’ultimo caso preso in esame nel rapporto
della Camera di Commercio è quello delle “startup innovative”, la nuova
tipologia di imprese introdotta dal decreto sviluppo e iscritte in una sezione
speciale del Registro Imprese: fra le 17 startup iscritte nella provincia di
Genova al 27 maggio 2013, il 60% ha almeno un amministratore che ha meno di 35
anni, e solo 1 su 4 è femminile.
Al termine
della presentazione del rapporto sono intervenuti Sarah Zotti, Presidente del
Gruppo Giovani Ance della provincia di Genova, Ilaria Natoli, Consigliere
Gruppo Giovani Imprenditori Ascom Confcommercio della provincia di Genova, ed
Emanuele Guglielmino, Team leader Iit (Istituto Italiano di Tecnologia), portando la propria testimonianza di giovani
imprenditori a Genova: due giovani donne e un uomo, anche se secondo il
rapporto, in provincia di Genova, è di un´impresa femminile ogni tre maschili.
Dalle
testimonianze dei giovani imprenditori
emergono alcuni punti di seguito sintetizzati.
Il tessuto
produttivo genovese (la cui vitalità in termini di associazionismo
imprenditoriale è ben rappresentata dall’esperienza degli 80 consorzi tra
commercianti che interessano 4.500 imprese) deve essere valorizzato perché chi
resiste in una situazione difficile merita una risposta adeguata delle
istituzioni e la fiducia del sistema creditizio locale, che pur a fronte di un
peggioramento delle condizioni generali dell’economia deve supportare le
richieste di liquidità degli imprenditori, che dopo anni di crisi mantengono
una politica cauta che determina una situazione meno grave che altrove delle
sofferenze e degli insoluti.
Il
recupero del territorio che emerge dalle scelte localizzative dei giovani
imprenditori è un fenomeno di notevole importanza per permettere la
sopravvivenza delle comunità locali.
Genova non
sta morendo perché è capace di reagire ma le istituzioni devono essere a fianco
delle imprese. Ci sono molti giovani
validi su cui puntare, così come si deve
puntare sulla vicinanza a Milano per poter essere la Riviera dell’Expo. Rischio
più grave è l’ improvvisazione in campo imprenditoriale (Zotti).
Il
commercio cerca di sopravvivere alla burocrazia e alla crisi dei consumi. Per il rilancio bisogna puntare sul turismo
ma per farlo la città deve essere vivibile (pulita e sicura) per i suoi
residenti; solo se chi vi risiede è contento di viverci potrà essere promosso
il ruolo turistico di Genova. La città e i suoi abitanti non hanno la
consapevolezza della sua bellezza e importanza turistica, nonostante Genova
2004 (Natoli).
L’idea
imprenditoriale basata sulle capacità e sulle competenze acquisite è l’unica in
grado di reggere alle difficoltà che un giovane imprenditore incontra quando si
mette sul mercato. L’esperienza raccontata da Emanuele Guglielmino ne è l’esempio:
competenze acquisite in esperienze all’estero e in Italia portano insieme
all’idea della “micro” turbina ad una esperienza vincente in espansione.
Iit realtà
in controtendenza rispetto alla fuga di cervelli tipicamente italiana: 600
ricercatori stranieri che hanno scelto di lavorare e studiare nel nostro Paese.
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