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Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Giugno 2013 |
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ROSSI AI DISABILI: “NON TRADIREMO IL PROGETTO VITA INDIPENDENTE”. TROVATO L’ACCORDO, FINE DELL’OCCUPAZIONE
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Firenze, 20
giugno 2013 – “Vita Indipendente è un progetto che abbiamo inventato noi e non
vogliamo certo tradirlo. Anzi, cercheremo di consolidarlo sempre di più. La
dimostrazione del nostro interesse è il fatto che, a fronte di una costante
diminuzione dei fondi statali per la disabilità e la non autosufficienza, la
Regione Toscana ha sempre aumentato lo stanziamento per il Progetto Vita
Indipendente, dai 2 milioni del 2009, ai 7 del 2013. Sono contento che si sia
raggiunto un accordo e che da parte vostra sia giunto un riconoscimento
dell’impegno della Regione”. E’ il messaggio che il presidente Enrico Rossi
manda ai disabili delle due associazioni Vita Indipendente e Associazione
Toscana Paraplegici, che ieri avevano occupato Palazzo Strozzi Sacrati,
passando anche la notte nella sede della Regione. I disabili hanno concluso la
loro protesta stamani, con un conferenza alla quale hanno preso parte anche i
dirigenti dell’assessorato al diritto alla salute.
E’ stato
trovato un accordo, la Regione ha assicurato che i disabili che finora hanno
ricevuto l’assegno del Progetto Vita Indipendente (circa 500 persone, l’assegno
varia da 800 a 1.800 euro) continueranno a riceverlo, e per i nuovi ingressi
(180-190 persone) si farà in modo di assicurare pari condizioni. “Il progetto
Vita Indipendente non viene messo in discussione – ha assicurato Valtere
Giovanni, direttore generale dell’assessorato al diritto alla salute, parlando
a nome del presidente Rossi e dell’assessore Marroni – Troveremo le risorse, le
capacità, l’intelligenza, la sensibilità per far fronte al quadro che ci avete
rappresentato. Da oggi è aperto un tavolo a cui invitiamo tutte le associazioni
rappresentative dei disabili a partecipare, portando il loro contributo per
rendere organico questo percorso, e arrivare entro pochi mesi alla firma di un
protocollo regionale”.
“Prendiamo
atto con soddisfazione dell’impegno da parte della Regione a trovare i
finanziamenti per i nuovi progetti di Vita Indipendente, scrivono in un loro
comunicato le due associazioni, che riconoscono alla Regione di “aver compiuto
un atto che realmente viene incontro alle nostre esigenze. Ci auguriamo –
aggiungono – che sia possibile continuare su questa strada senza doverci più
sottoporre ai sacrifici che abbiamo dovuto sopportare stanotte”. E sottolineano
che “questa risposta della Regione Toscana è perfettamente in linea con il
fatto che è l’unica Regione in Italia ad avere, nello Statuto, la Vita
Indipendente per disabili e anziani”.
“Voglio
esprimere un sentimento di rincrescimento – ha detto Giovannini – per il
disagio anche fisico che avete sopportato in queste 24 ore. Ma la complessità
di questo progetto ci espone anche a difficoltà di comprensione reciproca, in
un progetto di questa portata possono verificarsi problemi e incomprensioni.
Non abbiamo esperienze da copiare, stiamo andando a regime di una
sperimentazione particolarmente complessa e innovativa, è una pagina nuova che
stiamo scrivendo insieme. Vi assicuro – ha aggiunto rivolto ai disabili – che
non sprecheremo alcunché del sacrificio che avete affrontato. Grazie anche a
questo saremo in grado di scrivere una pagina che onorerà noi tutti. Non
tradiremo questo progetto. Dobbiamo capirne la sostenibilità, ma non faremo mancare
risorse aggiuntive di anno in anno”.
Il
progetto Vita Indipendente -
Vita
Indipendente è un progetto della Regione Toscana, nato per garantire ai
disabili gravi l’indipendenza della propria vita, evitando il ricovero nelle
residenze assistite. Il progetto nasce in assenza di una normativa nazionale,
di conseguenza il sostegno ai disabili di Vita Indipendente non è previsto nei
Lea (Livelli essenziali di assistenza). In Italia sono solo 4-5 le Regioni che,
pur in maniera differenziata, hanno attivato iniziative di aiuto ai disabili.
In Toscana
il progetto, rivolto alle persone con grave disabilità fisico-motoria, nasce in
via sperimentale nel 2009, con l’obiettivo di consentire loro di vivere in casa
propria, senza ricorrere alle strutture protette, e poter avere condizioni di
vita con importanti margini di autonomia.
Nel 2009
la Regione ha finanziato questo progetto con 2 milioni di fondi propri, saliti
poi a 5.2 milioni nel 2012, fino agli attuali 7 milioni, con un incremento di
1.8 milioni nel 2013. Ciò dimostra l’attenzione del governo regionale verso
questo progetto e le persone interessate. Tutto questo è avvenuto mentre i
governi nazionali riducevano il fondo nazionale per le politiche sociali da 2
miliardi agli attuali 300 milioni, praticamente azzerandolo.
La
mancanza di una legge nazionale e l’assenza di finanziamenti statali rende la
situazione molto incerta, ledendo in questo modo il rispetto di un diritto
previsto dall’art. 3 della nostra Costituzione.
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