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Notiziario Marketpress di
Giovedì 20 Giugno 2013 |
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POLIZIA LOCALE E WEB-REPUTATION: “MONTALBANO” CERCASI
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Firenze, 20
giugno 2013 – Per oltre quattro ore – fra comandanti delle Polizie Locali di
una trentina di Comuni emiliano-romagnoli, toscani e liguri – il confronto è
stato serrato: come comportarsi se un cittadino, multato, gira di nascosto un
video e lo passa su Youtube magari postando frasi volgari? Cosa fare davanti
alle pesanti offese, agli stereotipi, ai pregiudizi che girano sui social media
a proposito del lavoro di quelli che ancora in molti chiamiamo “vigili urbani”?
Le amministrazioni locali e gli stessi corpi di Polizia Locale devono
attrezzarsi per combattere “le calunnie” sui social network? Devono utilizzare
le tecnologie per far conoscere il lato positivo del loro lavoro? La risposta è
si.
A fare da
pretesto, a Modena presso la Scuola Interregionale di Polizia Locale (Sipl,
l’unica scuola italiana fra più Regioni nella formazione delle polizie locali),
la presentazione di un libro scritto da Francesco Pira, docente all’Università
di Messina, e dalla formatrice emiliana Samantha Gamberini.
Con il
titolo “La polizia locale e la comunicazione sul web” (Maggioni Editore) il
volume nasce – precisano gli autori – dalla “esigenza di approfondire un
argomento spesso trascurato: la presenza o l’assenza, l’efficacia o
l’inefficacia di strategie comunicative sul web e, in generale, sui media,
utilizzate dai diversi enti per comunicare le polizie locali”.
I lavori
sono stati aperti da Cristina Preti, presidente della Sipl (la scuola, molto
attiva nella formazione professionale, è sostenuta da tre Regioni:
Emilia-romagna, Toscana, Liguria. La presidenza è a rotazione fra
rappresentanti delle tre Regioni).
Insieme al
volume è stata anche presentata una ricerca (“La comunicazione esterna della
polizia Locale”) curata da Samantha Gamberini, in marzo e aprile scorsi, fra
operatori delle Polizie Locali delle tre regioni.
L’84% di
questi ritiene che i cittadini non abbiano una buona conoscenza sui compiti
delle polizie locali: ma a non conoscere ciò che fanno i corpi di polizia
locale sono anche, per comandanti e agenti, gli stessi amministratori locali
(solo il 9% dei vigili sostiene che sindaci e consiglieri comunali conoscano
bene le tante attività svolte ogni giorno dai vigili).
Il 44%
degli operatori ha molto da dire sul fatto che i siti web delle rispettive
amministrazioni siano funzionali a fornire una buona immagine della polizia
locale. Il 45% vorrebbe una pagina facebook, un account twitter o un canale
youtube dedicato alla polizia locale. Solo il 18% è soddisfatto del rapporto
con la stampa e sale al 75% la percentuale dei vigili che almeno qualche volta
hanno pensato che alla propria amministrazione interessasse davvero poco
l’immagine della polizia locale. E ben 47 operatori su 100 confessano di aver
pensato di postare qualcosa, in dibattiti su internet, per difendere l’immagine
della polizia locale.
Dal
convegno di Modena anche una suggestione: trovare un Terence Hill che sul
piccolo schermo possa fare, per la Polizia locale, ciò che l’attore, smessi i
panni di “don Matteo”, ha fatto per il Corpo Forestale dello Stato
interpretando il “forestale Pietro”. O trovare un Gigi Proietti capace di
vestire i panni di un “maresciallo Rocca” dei vigili urbani. O un Luca
Zingaretti per declinare il Commissario Montalbano nelle divise dei “vigili
urbani”. Rai Fiction e Lux Vide sono avvertiti.
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