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Notiziario Marketpress di
Lunedì 24 Giugno 2013 |
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ASSETTO IDROGEOLOGICO. ULTERIORI CHIARIMENTI AI COMUNI SU “ZONE DI ATTENZIONE” DEI PAI
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Venezia,
24 giugno 2013 - Per agevolare i comuni veneti interessati territorialmente, i
competenti uffici della giunta regionale hanno diramato un’integrazione alla
circolare del marzo scorso relativa alla definizione delle “zone di attenzione”
nei Piani Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (Pai) dei bacini idrografici dei
fiumi Piave, Brenta–bacchiglione e Livenza e del fiume Adige e alla procedura
per associare a queste zone la pericolosità idraulica prevista dalle Norme di
Attuazione (Nda). Lo comunica l’assessore alla difesa del suolo Maurizio Conte,
facendo rilevare sulla questione erano infatti intervenuti nel frattempo un
parere dei Comitati tecnici delle Autorità di Bacino nazionali dei fiumi
dell’Alto Adriatico e del fiume Adige e un provvedimento della stessa giunta
regionale.
La
circolare integrativa della Regione ribadisce che i limiti di applicabilità
delle Norme di Attuazione riguardano esclusivamente le aree ricadenti
all’interno dei confini dei bacini nazionali di competenza. Ai comuni viene
quindi confermato che anche se la cartografia dei Pai evidenzia talvolta aree
adiacenti, esterne ai tali confini, questa rappresentazione va intesa a mero
titolo di completezza conoscitiva.
Il secondo
chiarimento è relativo alla valutazione delle condizioni di dissesto
all´interno delle zone di attenzione e della relativa compatibilità delle previsioni
urbanistiche (art. 5, comma 4, Pai). Con la deliberazione del 7 maggio la
giunta veneta ha affidato direttamente alle Autorità di Bacino nazionali dei
fiumi dell´Alto Adriatico e del fiume Adige il compito di associare alle zone
di attenzione la pericolosità idraulica, svolgendo inoltre le fasi spettanti
alla Regione e relative all´istruttoria per la definizione della proposta di
aggiornamento dei Pai. Le amministrazioni comunali rimangono conseguentemente
esonerate dall´obbligo di trasmettere preventivamente alla Regione la verifica
di compatibilità ai fini dell´avvio della procedura per l´attribuzione della
classe di pericolosità delle zone di attenzione. La Regione chiede peraltro ai
comuni di prestare la più ampia collaborazione alle Autorità di Bacino per
agevolare la sollecita attuazione delle operazioni di verifica funzionali
all´associazione o all´esclusione della pericolosità idraulica all´interno di
tali zone.
L’ultimo
chiarimento riguarda la verifica di compatibilità degli interventi ricadenti
all´interno delle zone di attenzione, limitatamente all´eventuale pericolosità
idraulica, con la specifica natura o tipologia di dissesto individuata (art. 5
comma 3, Pai). La circolare evidenzia che la verifica, ai fini
dell´assentibilità o meno degli interventi previsti dagli strumenti urbanistici
vigenti (e, quindi, dell´eventuale conseguente rilascio dei titoli abilitativi
edilizi) anche in diretta attuazione delle disposizioni dettate dal cosiddetto
"Piano casa", sarà effettuata direttamente dalle amministrazioni
comunali, sull´analisi degli studi e delle informazioni già´ disponibili e
utilizzati per la redazione dei propri Pat nonché sulla scorta delle
informazioni disponibili presso le amministrazioni provinciali (Ptcp), i
consorzi di bonifica, gli uffici regionali del Genio civile. In sede di tale
verifica dovrà altresì essere valutata l´efficacia degli eventuali interventi
di mitigazione proposti e le risultanze saranno trasmesse all´Autorità di
Bacino per gli eventuali adempimenti di competenza.
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