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Notiziario Marketpress di
Giovedì 27 Giugno 2013 |
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ROM: LA COMMISSIONE EUROPEA ESORTA GLI STATI MEMBRI A INTENSIFICARE GLI SFORZI IN MATERIA DI INTEGRAZIONE
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Bruxelles,
27 giugno 2013 - La Commissione europea ha invitato gli Stati membri a
rispettare i loro impegni per garantire la parità di trattamento e a fare di
più per migliorare l’integrazione economica e sociale dei 10-12 milioni di Rom
che vivono in Europa. L’invito fa seguito alla relazione odierna della
Commissione sui progressi compiuti, che mostra come gli Stati membri debbano
adoperarsi con maggiore impegno per attuare le strategie nazionali di
integrazione dei Rom da loro presentate nell’ambito del Quadro dell’Ue per le
strategie nazionali di integrazione dei Rom. La nuova relazione è accompagnata
da una proposta di raccomandazione rivolta ai paesi dell’Ue, che propone loro
misure specifiche, incluse azioni positive, e misure di politica orizzontale,
comprese iniziative locali per migliorare la situazione dei Rom. Gli Stati
membri avranno due anni di tempo per applicare misure concrete in grado di
cambiare realmente la situazione dei Rom.
“Se gli
Stati membri intendono davvero realizzare le loro strategie nazionali di
integrazione dei Rom, devono accelerare i tempi: il Quadro dell’Ue per le
strategie nazionali di integrazione dei Rom è in vigore ormai da più di due
anni, ed è giunto il momento di tradurre le strategie in azioni concrete”, ha
dichiarato la Vicepresidente Viviane Reding, Commissaria Ue per la Giustizia.
“Sono stati effettivamente conseguiti alcuni progressi, ma rimangono limitati,
ed è per questo che proponiamo adesso orientamenti specifici intesi ad aiutare
gli Stati membri a rafforzare e intensificare il loro impegno: occorre
realizzare le azioni a favore dei Rom a livello locale, collaborare a livello
internazionale e intervenire con urgenza per affrontare la situazione dei
giovani Rom”.
“Le misure
per l’inclusione dei Rom devono essere realizzate e monitorate con la piena
partecipazione della società civile, compresi i rappresentanti delle comunità
Rom. Essi - assieme ai punti di contatto nazionali per i Rom - devono inoltre
essere coinvolti nell’attuale pianificazione dell’impiego dei fondi Ue per il
periodo 2014-2020”, ha dichiarato László Andor, Commissario per l’Occupazione,
gli affari sociali e l’inclusione. “Gli Stati membri, in particolare quelli in
cui le comunità Rom sono numerose, devono promuovere con urgenza e
determinazione l’effettiva parità di accesso dei Rom all’istruzione e al
mercato del lavoro. La Commissione ha inoltre proposto raccomandazioni
specifiche per paese per gli Stati membri più interessati. Garantire pari
opportunità ai Rom contribuirà a conseguire gli obiettivi della strategia
Europa 2020 nei settori dell’istruzione, dell’occupazione e della riduzione
della povertà”.
Relazione
sui progressi conseguiti -
La
relazione odierna dimostra che, sebbene molti Stati membri abbiano predisposto
meccanismi per coordinare meglio le loro misure di integrazione dei Rom e per
favorire il dialogo con le autorità locali e regionali, esiste un margine di
miglioramento per quanto riguarda la partecipazione delle organizzazioni della
società civile e la definizione di metodi validi di monitoraggio e valutazione
in grado di misurare i risultati. Rivela inoltre che la maggior parte degli
Stati membri non ha stanziato risorse sufficienti a carico dei bilanci
nazionali per attuare le strategie, e che le autorità pubbliche dovrebbero
impegnarsi di più per combattere la discriminazione e per illustrare i vantaggi
sociali ed economici dell’integrazione dei Rom.
Nonostante
queste critiche, la relazione mette in luce una serie di esempi di buone prassi
attuate dagli Stati membri, come il piano di azione regionale per l’inclusione
dei Rom del Land di Berlino, la cooperazione tra autorità nazionali e attori
locali in Francia e il lavoro compiuto in Bulgaria per mobilitare meglio i
fondi dell’Ue. L’ungheria ha ideato un valido meccanismo per verificare
l’applicazione della sua strategia nazionale, la Spagna ha formato 158 agenti
di polizia per affrontare la discriminazione etnica e la Romania ha riservato a
studenti Rom 15 000 posti nelle scuole, nelle università e negli istituti di
formazione professionale.
Raccomandazione
-
La
proposta di raccomandazione del Consiglio presentata dalla Commissione è il
primo strumento giuridico dell’Ue per l’integrazione dei Rom. Raccomanda agli
Stati membri di prendere misure positive per colmare il divario tra i Rom e il
resto della popolazione, e potenzia il Quadro dell’Ue per le strategie
nazionali di integrazione dei Rom concordato da tutti gli Stati membri nel 2011
stabilendo le condizioni per un’effettiva inclusione delle popolazioni Rom
negli Stati membri. Sulla base di comunicazioni precedenti, la raccomandazione
proposta si concentra su quattro settori in cui i dirigenti politici dell’Ue si
sono impegnati a conseguire obiettivi comuni per l’integrazione dei Rom
nell’ambito del Quadro dell’Ue: l’accesso all’istruzione, all’occupazione, all’assistenza
sanitaria e all’alloggio. Per realizzare le azioni previste, chiede agli Stati
membri di stanziare non solo fondi dell’Ue ma anche fondi nazionali, privati e
associativi a favore dell’inclusione dei Rom: un fattore cruciale, identificato
dalla Commissione nella valutazione delle strategie degli Stati membri
presentata lo scorso anno (Ip/12/499). Offre inoltre orientamenti per aiutare
gli Stati membri a trasformare le questioni orizzontali in azioni concrete per
l’integrazione dei Rom, ad esempio, garantire che le strategie siano locali,
far rispettare le norme anti-discriminazione, seguire un approccio orientato
agli investimenti sociali, proteggere minori e donne Rom e combattere la
povertà.
Finanziamento
-
La
raccomandazione proposta suggerisce agli Stati membri di stanziare a favore
delle loro strategie e dei loro piani d’azione nazionali e locali per
l’inclusione dei Rom finanziamenti sufficienti, provenienti da tutte le fonti
disponibili. Ciò dovrebbe essere facilitato assegnando una quota adeguata delle
risorse della politica di coesione dell’Ue agli investimenti nelle persone
mediante il Fondo sociale europeo e assegnando almeno il 20% di tale importo in
ciascuno Stato membro all’inclusione sociale. La raccomandazione proposta
suggerisce inoltre che l’integrazione dei Rom sia inclusa negli accordi di
partenariato degli Stati membri interessati. Affinché l’attuazione sia
efficace, le capacità delle autorità locali e delle organizzazioni della
società civile dovrebbero essere rafforzate.
Prossime
tappe -
Per
entrare in vigore, la proposta di raccomandazione del Consiglio dovrà dapprima
essere adottata all’unanimità dagli Stati membri in sede di Consiglio e
ricevere il consenso del Parlamento europeo. Ciò rafforzerà gli attuali impegni
politici degli Stati membri. I paesi dell’Ue hanno due anni di tempo per
mettere in pratica le misure necessarie per conformarsi alla raccomandazione, e
dovranno informare la Commissione ogni anno sul modo in cui l’hanno applicata.
La Commissione, da parte sua, continuerà a valutare i progressi compiuti nelle
relazioni sui Rom presentate ogni anno a primavera.
I
risultati di queste relazioni alimenteranno anche il processo del semestre
europeo per il coordinamento delle politiche economiche. Nell’esercizio del
maggio 2013, la Commissione ha proposto raccomandazioni specifiche per paese
per cinque Stati membri (Bulgaria, Repubblica ceca, Ungheria, Romania e
Slovacchia) nell’ambito del semestre europeo su questioni relative ai Rom.
Questo ciclo annuale garantisce che l’integrazione dei Rom rimanga
costantemente e fermamente nell’agenda europea.
Le
raccomandazioni specifiche per paese si concentrano sui principali ostacoli
strutturali che influiscono sull’avanzamento verso il conseguimento degli
obiettivi della strategia Europa 2020 per la riduzione della povertà e
dell’esclusione sociale e per lo sviluppo dell’istruzione in ciascuno Stato
membro. Pertanto, esse servono anche per indicare le priorità di finanziamento
per il periodo 2014-2020. I negoziati in corso con gli Stati membri
sull’impiego dei fondi dell’Ue dovrebbero assicurare un adeguato stanziamento
dei fondi per trasformare gli impegni in azioni concrete.
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