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Notiziario Marketpress di Lunedì 01 Luglio 2013
 
   
  WORKSHOP REGIONALE SU LAVORO E SALUTE; UMBRIA CRITICA CONTRO IL DECRETO “FARE”: NO A TAGLI DEI COSTI DELLA SICUREZZA

 
   
  Perugia, 1 luglio 2013 - "È assolutamente errata la concezione di chi pensa che lo sviluppo possa ripartire tagliando i costi della sicurezza. Il lavoro deve tornare ad essere tutelato sotto tutti i punti di vista, a cominciare dalla tutela della salute del lavoratore". L´assessore regionale ai Lavori pubblici e alla Sicurezza nei cantieri, intervenuto ieri alla giornata di apertura del workshop regionale su "lavoro e salute, ancora un tema attuale?", ha richiamato l´attenzione sulle nuove normative in materia. "Il workshop, che si pone l´obiettivo assolutamente condivisibile di individuare azioni e strumenti per garantire una maggiore, indispensabile, sicurezza nei luoghi di lavoro - ha detto - deve fare i conti con la nuova normativa e, in particolare, con il Decreto ´del Fare´ che, oltre a presentare molti presupposti per una violazione della direttiva europea quadro, la 89/391/Cee, in materia di sicurezza dei lavoratori, rischia di peggiorare le condizioni di salute nei luoghi di lavoro. Un rischio, questo, che va contrastato - ha aggiunto - a partire dalla collaborazione di tutti i soggetti interessati e presenti anche a questo workshop: istituzioni, imprese, strutture sanitarie competenti e tutti gli attori della prevenzione nei luoghi di lavoro". Il workshop, promosso e organizzato dalla Direzione Regionale Salute, coesione Sociale e della Conoscenza, in collaborazione con il Comitato regionale di coordinamento per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e che si conclude oggi, pone l´accento sulla tutela della salute sui luoghi di lavoro e sul ruolo che i medici, gli ordini professionali e le istituzioni pubbliche possono svolgere per la diminuzione dei rischi per la salute del lavoratore, per aumentare la semplificazione degli interventi richiesti senza abbassare la sicurezza e per garantire la concreta partecipazione e reale rappresentanza dei lavoratori rispetto al tema della sicurezza. L´assessore Vinti ha sottolineato come il rapporto lavoro - salute del lavoratore sia un tema di grande attualità: in Umbria, ha ricordato, nei primi cinque mesi del 2013 sono state cinque le morti sul lavoro, quattro in provincia di Perugia e una in provincia di Terni, senza contare gli infortuni. Un bilancio "drammatico" che imporrebbe la massima attenzione da parte delle istituzioni ma, al contrario, ha rilevato Vinti nel suo intervento, con il decreto "del fare" del Governo, si è confermato il trend degli ultimi anni verso una deregulation delle norme in materia di sicurezza, considerata come un ostacolo allo sviluppo. "La stragrande maggioranza delle modifiche che vi sono contenute - ha detto Vinti - sono peggiorative per la sicurezza sui luoghi di lavoro". In questa direzione, ha spiegato l´assessore regionale alla Sicurezza nei cantieri, il decreto propone una ´semplificazione´, in realtà si tratta di una riduzione, degli adempimenti relativi alla informazione e formazione e alla sorveglianza sanitaria per i lavoratori che nell´arco dell´anno solare non superano le 50 giornate lavorative, lasciando all´autocertificazione dei datori di lavoro la prova dell´avvenuto rispetto degli obblighi previsti. L´obbligo di redazione del Duvri, il Documento unico di valutazione dei rischi da interferenze, da parte del datore di lavoro committente per le attività in appalto - ha rilevato ancora Vinti - decade nel caso di "settori di attività a basso rischio infortunistico", mentre tale eventualità diventa possibile per attività appaltate "la cui durata non sia a superiore ai dieci uomini-giorno", innalzando il limite attuale di due giorni, "senza considerare - ha commentato - che non è la durata temporale del lavoro appaltato che richiede una valutazione dei rischi da interferenze, ma la gravità dei rischi da interferenze stessi". Stessa sorte, per Vinti, tocca al Titolo Iv del D.lgs.81/08 relativo alle "Misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei o mobili", aggiungendo anche i "piccoli lavori la cui durata presunta non è superiore ai dieci uomini giorno, finalizzati alla realizzazione o manutenzione delle infrastrutture per servizi". Anche in questo caso - ha detto - si permette il mancato adempimento di obblighi di tutela della sicurezza solo sulla base della durata dei lavori, senza considerare il loro reale pericolo. Tra gli aspetti negativi, "viene cancellato l´obbligo da parte del datore di lavoro, nel termine di due giorni, di dare notizia alle autorità di pubblica sicurezza delle morti sul lavoro e degli infortuni sul lavoro che abbiano comportato l´assenza da lavoro per più di tre giorni lavorativi, così come viene consentito al datore di lavoro di assolvere agli obblighi di legge con la consultazione per via telematica dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Anche con questa ´semplificazione´ - ha rilevato l´assessore - quello che dovrebbe essere un passaggio fondamentale nel rapporto tra datore di lavoro e dirigenti e lavoratori, si riduce a una mera formalità burocratica, senza peraltro una valida attestazione dell´avvenuta ed efficace consultazione, quale un verbale di riunione". "È pertanto evidente - ha detto l´assessore - come queste modifiche siano sbagliate e che diventa sempre più importante la collaborazione di tutti perché sia realmente garantita la sicurezza sul lavoro".  
   
 

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