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Notiziario Marketpress di Venerdì 28 Giugno 2013
 
   
  MENDRISIO E RANCATE: GRANDI MOSTRE NEL TICINO - CARLO CARRÀ, AL MUSEO D´ARTE DI MENDRISIO - L´OTTOCENTO TRA CITTÀ E CAMPAGNA, ALLA PINACOTECA ZüST DI RANCATE

 
   
  Due mostre, in altrettante sedi, a poca distanza, a Mendrisio e a Rancate nel Canton Ticino, a qualche chilometro dal confine con l´Italia.
Ad accomunarle, oltre alla vicinanza geografica, è il tema: il paesaggio, ovviamente "letto" in ambiti diversi ma altrettanto affascinanti.
In ordine di tempo, il primo appuntamento è al Museo d´Arte di Mendrisio dove, dal 22 settembre 2013 al 19 gennaio 2014, si potrà ammirare la grande mostra "I paesaggi di Carrà". L´esposizione curata da Elena Pontiggia e da Simone Soldini, in collaborazione con Chiara Gatti e Luca Carrà, è la prima ampia monografica su Carrà e il tema dei paesaggio, oltre ad essere la prima retrospettiva allestita da un museo svizzero sull´opera di questo grande protagonista della pittura moderna europea.
Vi saranno riunite tutte le più importanti opere sul tema, dagli inizi del percorso artistico del Maestro e sino alle opere sue ultime. Per Carrà il paesaggio fu spunto continuo di sperimentazione.
Da una pittura di sintesi egli passa a una forma mediata di impressionismo, da un´immagine realista a una visione onirica e surreale, sempre ottenendo risultati di straordinaria intensità.
In questo concetto di rappresentazione mitica della natura rientrò a partire dalle grandi composizioni d´inizio anni ´30 anche la figura, come testimoniato dalle opere selezionate per la mostra.
A margine della retrospettiva viene presentata una selezione di opere di autori ticinesi, dipinte tra il 1920 e il 1950, che intende gettare un po´ di luce sulla grande influenza esercitata da Carrà sul contesto locale ticinese; cioè, sul suo determinante ruolo nel passaggio da un´arte ancora ottocentesca ad una moderna.

Le date del 1830 e del 1915 racchiudono le immagini dei cambiamenti della società, sia contadina che urbana, fissati sulla tela dai maggiori artisti attivi in area lombarda e ticinese in quei decenni.
Questo l´affascinante racconto che la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate (Mendrisio) propone dal 13 ottobre 2013 al 12 gennaio 2014 con la suggestiva rassegna "Un mondo in trasformazione. L´Ottocento tra poesia rurale e realtà urbana" a cura di Giovanni Anzani ed Elisabetta Chiodini.
La mostra ripercorre i cambiamenti intervenuti in questo momento storico cruciale. Lo fa attraverso una novantina di capolavori eseguiti dai maggiori protagonisti della cultura figurativa ottocentesca lombarda e ticinese. L´oculata scelta delle opere si prefigge d´illustrare l´evoluzione della pittura di paesaggio, rurale e urbano, tra il 1830 e il 1915, appunto, con le conseguenti implicazioni sulla società. Non solo paesaggi quindi, ma anche scene di vita quotidiana.
Sono vedute urbane di Giovanni Migliara, Giuseppe Canella e Carlo Bossoli, ancora di impronta romantica, mentre Carcano, Franzoni, Feragutti Visconti e Mosè Bianchi documentano l´irrompere dei nuovi fermenti nella società. Accanto alla fatica della vita contadina e alla miseria che alberga nelle zone suburbane, trovano spazio i lussi e i sollazzi della borghesia descritti in quadri che trasmettono la spensieratezza delle classi sociali più agiate. La denuncia sociale si fa esplicita nelle opere di Luigi Rossi, Pietro Chiesa, e di Angelo Morbelli, che tocca tematiche come la prostituzione minorile e ritrae gli anziani ricoverati al Pio Albergo Trivulzio. A quest´ultimo artista, che riassume nella sua opera tutte le tematiche della mostra, si dedica un´intera sala.
E ancora Segantini, Longoni, Pellizza da Volpedo, Berta e Sottocornola, con paesaggi che tolgono il fiato e che la presenza umana rende ancora più coinvolgenti. Infine, ad aprire una finestra sulla prima fase del Novecento, le opere prefuturiste di Boccioni.
I vari nuclei tematici della mostra verranno accompagnati da testi poetici e in prosa, coevi ai dipinti e a loro legati per tematiche o atmosfere, al fine di evocare in maniera ancor più vibrante lo spirito dell´epoca.


Nelle due mostre, il paesaggio raccontato, meglio reinterpretato da Carrà e dagli artisti del secolo a lui precedente. E tutto intorno il paesaggio di un angolo bellissimo della Svizzera ticinese, una terra di colline e piccoli borghi, luoghi che avrebbero potuto ispirare (e in taluni casi lo hanno anche fatto) pittori che, unendo ambienti e storie, colgono atmosfere, situazioni, scorci che sulla tela diventano capolavori
 
   
 

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