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Notiziario Marketpress di
Lunedì 01 Luglio 2013 |
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PATTO DI STABILITÀ, ALTRI 33 MILIONI IN PIÙ DA SPENDERE PER COMUNI E PROVINCE TOSCANEALLA PROVINCIA DI FIRENZE 1.660.000 EURO, 465.000A PISTOIA, 641.000 A PRATO
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Firenze,
1 luglio 2013 - Vittorio Bugli Buona notizia per i Comuni e le Province
Toscane. Buona notizia, in parte già annunciata, soprattutto per i Comuni più
piccoli, che sono anche quelli, spesso, con le maggiori difficoltà. Da subito
gli uni e gli altri potranno infatti spendere un po’ più del previsto e far
ripartire qualche cantiere: 33 milioni di maggiore spesa concessa dalla
Regione, che Comuni e Province devono avere in cassa per poterli utilizzare ma
che non sono più bloccati dal patto di stabilità.
“Non è la
soluzione di tutti i problemi ma si tratta comunque di una boccata di ossigeno
importante: per gli enti locali e per far ripartire l’economia, i cantieri e i
progetti in corso. Con la decisione della giunta di ieri e la delibera di fine
maggio sono 94 milioni in più da spendere quest’anno per Comuni e Province”,
commenta l’assessore della Toscana al bilancio e al rapporto con gli enti
locali Vittorio Bugli, a proposito del provvedimento deliberato ieri dalla
giunta.
La
possibilità riguardava tutti i Comuni toscani con più di 1.000 abitanti (che
sono 270) e tutte e dieci le province. E tutti quelli che hanno fatto richiesta
(237) ne hanno beneficiato.
Altri 61
milioni ‘ceduti’ a maggio – A fine maggio la Regione aveva già ceduto 61
milioni della propria capacità di spesa innalzando così dello stesso importo il
tetto imposto dal ‘patto di stabilità’. Ne avevano goduto le dieci Province e
215 Comuni, a cui si sono poi aggiunti Castiglione d’Orcia e Montescudaio.
L’emendamento
delle Regioni – Ora, in virtù di un emendamento proposto dalle Regioni ed
approvato in sede di conversione del decreto del governo sui pagamenti della
pubblica amministrazione, sono pronti appunto per essere spartiti altri 33 milioni
di capacità di spesa regionale. Soldi da destinare a spese in conto capitale (e
quindi investimenti). La giunta la settimana scorsa aveva stabilito i criteri
per il riparto. Dopo il pronunciamento del Consiglio delle autonomie locali,
ieri c’è stata l’approvazione delle delibera che stabilisce quanto ciascun
Comune e Provincia potrà spendere in più, da subito, senza sforare il patto di
stabilità. Con una novità importante: non si parla più di ‘residui passivi’ ma
di ‘pagamento di obbligazioni’, il che vuol dire che non solo debiti non
saldati di precedenti esercizi ma anche spese in divenire per progetti in corso
o da partire. “Per aiutare gli enti locali – annota l’assessore Bugli – ad
aprile abbiamo deciso di anticipare il trasferimento di una cinquantina di
milioni di crediti non riscossi per opere bloccate dal patto di stabilità,
sulla base del fondo deciso dal governo per i pagamenti dei debiti delle Pa”.
Una torta
divisa in tre - Dei 33 milioni liberati dalla giunta un quarto (8 milioni e 312
mila euro) andrà alle Province, da utilizzare prioritariamente per interventi
sulle strade ed altre opere strategiche in corso. Tutte e dieci le Province ne
usufruiranno. La giunta ha poi deciso di accantonare 4 milioni del plafond per
limitate e particolari situazione di emergenza di piccoli Comuni: quelli tra
1.000 e 5.000 abitanti, visto che sotto 1.000 il patto non si applica. Altri 10
milioni e 410 mila euro andranno sempre ai Comuni tra 1.000 e 5.000 abitanti
(98 amministrazioni) ed altrettanto ai Comuni più popolati con più di 5.000
abitanti (139). Per i 33 milioni di capacità di spesa ulteriore ceduta lo Stato
riconoscerà alla Regione un contributo straordinario, per il 2013, pari a 27
milioni e 708 mila euro. I comuni tra 1.000 e 5.000 abitanti sono tenuti ad
applicare il patto di stabilità da quest’anno.
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