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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Luglio 2013 |
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PIEMONTE, COMMERCIO E RISTORAZIONE NEL I TRIMESTRE 2013
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Le criticità
della fase congiunturale che sta attraversando il sistema economico regionale
si ripercuotono anche nei settori del commercio al dettaglio in sede fissa e
della ristorazione. Nel I trimestre 2013, infatti, il fatturato (a valori
correnti, iva esclusa) delle imprese piemontesi del commercio al dettaglio in
sede fissa e della ristorazione ha registrato una variazione del -1,9% rispetto
allo stesso trimestre del 2012. La flessione risulterebbe ancora più intensa se
valutata al netto della componente inflativa: nel periodo gennaio-marzo 2013,
infatti, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività
(Nic) del Piemonte ha registrato un aumento dell’1,9% rispetto al
corrispondente periodo dell’anno precedente.
È quanto
emerge dall’indagine congiunturale sui settori del commercio e della
ristorazione relativa al I trimestre 2013, realizzata da Unioncamere Piemonte
in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali.
La rilevazione è stata condotta nei mesi di aprile e maggio 2013 con
riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2013, e ha coinvolto 1.108
imprese piemontesi dei settori del commercio al dettaglio in sede fissa e della
ristorazione, per un volume d’affari complessivo pari a 3,65 miliardi di euro.
”In un
contesto economico che permane critico, anche i settori del commercio e della
ristorazione mostrano evidenti segnali di difficoltà. La diminuzione
progressiva del potere d’acquisto delle famiglie colpisce infatti sia le
strutture di vendita medio grandi, sia i piccoli esercizi di vicinato. Si
rendono quindi indispensabili efficaci interventi di supporto alla domanda
interna da parte del sistema camerale e degli attori istituzionali: serve un
lavoro di squadra che infonda nuovo coraggio e una rinnovata fiducia alle
aziende e ai consumatori del nostro territorio” ha dichiarato Ferruccio
Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte.
Scendendo
nel dettaglio delle categorie merceologiche oggetto di indagine, si osserva un
andamento differenziato del volume d’affari generato. Gli esercizi commerciali
appartenenti al dettaglio tradizionale - esercizi di vicinato - hanno
realizzato un decremento del fatturato dello 0,3% rispetto al I trimestre 2012,
mentre quelli della grande distribuzione organizzata - medie e grandi strutture
di vendita - hanno riscontrato una diminuzione tendenziale del 2,9%. Il volume
d’affari complessivamente generato dalle imprese della ristorazione si è
ridotto dello 0,2% rispetto al periodo gennaio-marzo 2012.
Scendendo
nel dettaglio degli esercizi di vicinato, si rileva la flessione del fatturato
scontata dai settori dell’abbigliamento (-2,0%) e della cultura e tempo libero
(-0,4%), cui si affianca il risultato, solo debolmente positivo,
dell’alimentare (+0,2%); risultati migliori si registrano, invece, per gli
esercizi di vicinato che operano nella vendita di prodotti legati alle sfere
dei prodotti per la casa e Ict (+3,7%) e degli altri prodotti (+2,6%).
La
contrazione del fatturato a valori correnti ha interessato tutte le realtà provinciali,
a eccezione della provincia di Novara, che ha registrato un lieve incremento
tendenziale dello 0,9%. Le province di Vercelli, Alessandria, Torino e Asti
hanno realizzato decrementi tendenziali del volume d’affari del -5,2%, -2,4%,
-2,3% e -2,2%. A seguire le flessioni tendenziali del fatturato riscontrate
nelle restanti province: si va dal -1,2% di Cuneo al -1,1% di Biella, passando
per il -0,4% del Verbano Cusio Ossola.
Alla
flessione del fatturato si accompagna un giudizio tutt’altro che positivo
fornito dagli imprenditori intervistati in merito all’andamento degli ordini ai
fornitori: il 67% degli intervistati ne ha dichiarato una contrazione nel
trimestre in esame (rispetto allo stesso periodo del 2012), solo il 7% un
aumento, generando così un saldo di opinione negativo per ben 60 punti
percentuale.
Le
previsioni degli imprenditori piemontesi per il periodo aprile-giugno 2013
registrano segnali negativi per tutte le principali voci, in particolare per
quanto concerne gli ordini effettuati ai fornitori (con un saldo di opinione
negativo per 34 punti), il fatturato (con un saldo di opinione di -33 punti) e
l’occupazione (per cui si registra un saldo negativo per 11 punti).
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