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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Luglio 2013
 
   
  “KNOW US” PER AIUTARE LE PMI A INNOVARE

 
   
  Udine, 2 luglio 2013 - Dal 2008, anno d’inizio della crisi, al 2011, a crisi ormai conclamata, di fatto tante aziende, pur assistendo a un peggioramento della performance, non hanno modificato la strategia d’impresa, nonostante sia letteralmente cambiato il mondo. E anche riconoscendo l’importanza crescente dell’innovazione, difficilmente sono riuscite a mettere in piedi investimenti e nuovi processi, a comprendere a fondo - o comunque a fronteggiare - la necessità di trasformarsi in prospettiva, in una realtà sempre più sfidante, che pretende creatività e innovazioni continue. È il quadro che emerge da 337 imprese dei settori agricoltura, legno-arredo, logistica e trasporti, edilizia, turismo di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna e Slovenia, che hanno risposto al questionario somministrato nell’ambito del progetto transfrontaliero Italia-slovenia “Know us”, i cui risultati sono state presentati oggi in un workshop in Sala Valduga. Oltre alla Camera di Commercio di Udine, partner di progetto sono altre realtà camerali e istituzionali del Veneto (la Regione Veneto, in particolare, è capofila), dell’Emilia Romagna e della Slovenia, ma anche Università e Centri di ricerca dell’area coinvolta. L’obiettivo del progetto è proprio affrontare questa situazione, questa esigenza d’innovazione confermata dalle risposte delle aziende stesse: “Know us” vuole infatti studiare i modelli di business delle imprese locali e attivare strategie per aumentarne la competitività, supportandone la generazione di nuova conoscenza, grazie anche alla collaborazione di tanti partner specializzati. I lavori sono stati aperti dal componente di giunta camerale Giuseppe Pavan, che si è soffermato sull’importanza di individuare strategie concrete e omogenee per quest’area, che ha bisogno di crescere e immaginare il futuro in modo armonico e condiviso. Il questionario, come ha spiegato Carlo Bagnoli, professore associato all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha individuato le strategie di gestione della conoscenza delle imprese e la loro coerenza con le modalità competitive. I questionari sono stati raccolti principalmente in aziende del Veneto (129) e del Fvg (54 a Pordenone, 61 a Udine, 8 a Gorizia, 2 a Trieste), oltre che degli altri territori coinvolti. Nel frattempo è iniziata la fase di mappatura dei modelli di business di 100 delle imprese selezionate (10 Emilia Romagna, 30 Veneto, 30 Fvg, 30 Slovenia). La prossima fase prevede la redazione di 25 piani strategici per le Pmi selezionate, proprio per cercare di invertire il trend evidenziato dalle imprese stesse tramite i questionari. Il 54% delle imprese intervistate ha fino a 24 dipendenti e un ulteriore 15% fino a 49. Tra i settori coinvolti, l’agricoltura, il legno-arredo e l’edilizia sono quelli che tra 2008 e 2011 hanno registrato fatturati in calo, anche dall’estero (i dati più evidenti: il -2,05% di ricavi esteri segnalati dalle industrie del legno e il -2,74% di quelli interni delle costruzioni). Ricavi in leggerissimo rialzo, nei termini dello “zero virgola”, invece, per turismo e manifatture, oltre che logistica e trasporti, pur limitatamente al mercato interno. «Quello che era importante nel 2008 si ritiene ancora più importante nel 2011, ma come emerge dalle risposte, si sta competendo nella stessa maniera, pur in presenza di fattori più critici», ha concluso Bagnoli. Al convegno sono stati infine presentati due casi di aziende che attraverso percorsi innovativi sono riuscite ad avere successo nonostante la crisi: il gruppo Loccioni, che ha sviluppato un modello imprenditoriale in grado di far crescere in contemporanea lavoro e conoscenza, integrando idee, persone e tecnologie, nella misura e miglioramento continuo della qualità di prodotti e processi, con l’individuazione continua di nuove nicchie di mercato in cui esprimere la propria eccellenza, dall’energia all’ambiente, dalla salute alla mobilità. L’altro caso, l’impresa slovena Europacific, attiva e innovativa nel settore della logistica. Esperienze che hanno messo in luce, oltre a un elevato grado di creatività e innovazione aziendale, anche la capacità di ammodernare costantemente i modelli di business, di creare spin off (la Loccioni ha avviati addirittura 80 in 30 anni) e creare di reti e collaborazioni tra aziende, tra aziende e territorio, e tra azienda e università, strumenti che se integrati possono costituire un vantaggio competitivo indispensabile per uscire dalla crisi.  
   
 

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