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Notiziario Marketpress di
Martedì 02 Luglio 2013 |
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DRAGAGGI, AL WWF: GRAZIE A REGIONE LAVORI AL PORTO PESCARA
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L´aquila,
2 luglio 2013 - In relazione a una serie di osservazioni mosse dalla sezione di
Pescara del Wwf concernenti il rilascio di autorizzazioni regionali per
l´immersione in mare di materiale derivante da attività di escavo di fondali
marini, Regione Flash riporta alcune dichiarazioni dell´assessore Mauro Febbo.
Le critiche del Wwf, in particolare sono rivolte alla delibera della Giunta
regionale n. 218 del 2013, con cui la Regione ha inteso ripartire tra le
direzioni regionali le tematiche riguardanti l´ambiente marino, così come
impone di decreto legislativo n. 152/2006. "Ho letto con attenzione le
osservazioni critiche mosse alla nostra deliberazione, ma ritengo che non siano
state colte appieno né la finalità né il contenuto prescrittivo del
provvedimento regionale". Febbo spiega, infatti, che la delibera riveste
natura di atto organizzativo funzionale alla attribuzione alle diverse
Direzioni regionali, secondo le caratteristiche di ciascuna di esse, di
competenze afferenti il mare: "attribuzione resasi necessaria all´indomani
dell´entrata in vigore del decreto legislativo n. 5/2012 n. 5 (convertito nella
L. N. 35/2012) con il quale è stata trasferita alle Regioni la competenza per
l´istruttoria ed il rilascio dell´autorizzazione alla immersione in mare di
materiale derivante da attività di escavo di fondali marini o salmastri o di
terreni litoranei emersi, fatta eccezione per gli interventi ricadenti in aree
protette nazionali". Secondo l´assessore regionale, quindi, i rilievi
mossi dal Wwf appaiono "pretestuosi e viziati da un travisamento dei
fatti, posto che la deliberazione in oggetto non consente affatto di procedere
all´immersione deliberata in mare dei materiali di dragaggio previa semplice
comunicazione all´Autorità competente per interventi che non superino i 25 mila
metri cubi (secondo quanto afferma il Wwf Ndr), ma assoggetta a tale regime
esclusivamente la movimentazione di materiali in ambiente marino, intendendosi
per tali proprio gli interventi di spostamento di sedimenti che si realizzano
in ambiente sommerso". Febbo: "del resto la deliberazione della
Giunta non può che prefigurare una disciplina degli spostamenti di sedimenti in
ambiente sommerso ad esso conforme, mentre in relazione a quelli che prevedono
l´immersione, cioè, l´affondamento di materiali sott´acqua, non può che
richiamarsi l´inderogabile osservanza delle convenzioni internazionali citate
nella nota del Wwf". Febbo precisa che gli stessi limiti quantitativi di
25 mila metri cubi fissati dalla deliberazione quale soglia limite al di sotto
della quale la movimentazione dei materiali in ambiente sommerso è soggetta a
sola comunicazione all´autorità competente, non costituiscono il frutto di
arbitrarie determinazioni, ma rimandano ai limiti quantitativi indicati nel
Manuale per la movimentazione dei sedimenti marini. "Alla luce delle
ragioni esposte la Regione non poteva che recepire anche i vincoli e gli
obblighi di monitoraggio e di destinazione prescritti dal Manuale, la cui
osservanza qualifica l´attività come ambientalmente compatibile? . "Mi
preme infine sottolineare" conclude l´assessore regionale "che è
proprio grazie all´assunzione di responsabilità da parte della Giunta e delle
diverse direzioni regionali, che si sono potuti eseguire, e si possono
eseguire, i lavori di dragaggio del Porto di Pescara".
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